Tra i resti delle automobili bombardate dalle milizie sciite houthi a Taiz nello Yemen, il 23 agosto 2015. (Abdulnasser Alseddik, Ap/Ansa)
Quattordici civili, tra cui donne e bambini, sono rimasti uccisi nei bombardamenti dei ribelli sciiti houthi su un quartiere residenziale di Taiz nel sudovest dello Yemen. Lo hanno riferito fonti mediche locali, aggiungendo che i corpi delle vittime, tra cui sette donne e quattro bambine, sono già stati trasferiti all’obitorio del principale ospedale cittadino. Diversi feriti sono ricoverati nella stessa struttura.
L’attacco con razzi provenienti da una base militare degli houthi, che controllano il nord della città yemenita, ha raggiunto un quartiere centrale e intensamente popolato. In marzo le milizie sciite avevano cominciato la loro avanzata dentro Taiz, che è la terza città più grande del paese ed è molto importante dal punto di vista strategico perché si trova a metà strada tra la capitale Sanaa e Aden.
A resistere contro gli houthi ci sono una serie di forze, tra cui milizie separatiste, clan tribali, jihadisti sunniti e l’esercito fedele al governo di Abd Rabbo Mansur Hadi sostenuto dall’Arabia Saudita: tutti insieme controllerebbero ancora i due terzi della città, compresi il palazzo presidenziale e una delle residenze dell’ex presidente Ali Abdullah Saleh, alleato con i ribelli.
I combattimenti proseguono ormai da settimane e diverse organizzazioni non governative hanno riferito che venerdì decine di persone, in stragrande maggioranza civili, sono rimaste uccise nei raid aerei condotti dalla coalizione guidata dai sauditi e a causa dei combattimenti sul terreno.
Fonte: Internazionale
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