Hauwa Nkaki, madre di una ragazza rapita da Boko Haram. Credit: Akintunde Akinleye
Il gruppo estremista islamico Boko Haram ha attaccato il villaggio di Kukuwa-Garid, nello stato federato di Yobe, nel nordest della Nigeria. Secondo quanto hanno riferito alcuni abitanti all'agenzia giornalistica Associated French Press (Afp), l'attentato sarebbe avvenuto giovedì 13 agosto e avrebbe causato fino a 160 morti. Alcuni colonnelli locali tuttavia hanno dichiarato che le vittime sono state circa 50.
I testimoni hanno raccontato ad Afp di aver visto arrivare in motocicletta circa 17 uomini armati che hanno aperto il fuoco sulle case. Almeno otto persone sono state uccise dai miliziani. Più di un centinaio di persone che cercavano di sfuggire all'attacco - soprattutto donne e bambini - sarebbero invece affogate nel tentativo di attraversare un fiume nei pressi del villaggio. Diversi corpi sono stati trascinati dalla forte corrente e sono poi stati recuperati molti chilometri più a valle.
Le notizie sull'attacco, rese pubbliche solo il 19 agosto, sarebbero giunte in ritardo a causa della distruzione dei pali del telefono da parte dei miliziani di Boko Haram.
Gli stati di Yobe e Borno, molto poveri e a forte maggioranza islamica, sono tra i più colpiti dalle azioni di Boko Haram, che dal 2009 a oggi hanno ucciso oltre 15mila persone. Il governo nigeriano cerca da anni di fronteggiare gli attentati del gruppo estremista, ma il livello di sicurezza nel Paese continua a essere critico, in particolar modo nelle regioni del nordest.
Se il bilancio di 160 vittime fosse confermato, l'attacco al villaggio di Kukuwa-Garid sarebbe il più grave compiuto da Boko Haram durante la presidenza di Muhammadu Buhari, eletto lo scorso 29 maggio.
Fonte: The Post Internazionale
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