lunedì 31 dicembre 2012

Perchè non scorderemo il 2012


Il 2012 è stato un anno pieno di fatti ed eventi significativi. Ecco alcuni dei più importanti, suddivisi per mesi.  

GENNAIO

  • Standard & Poor's declassa il rating della Francia ad AA- e dell'Italia a BBB+, oltre che quello della Spagna, del Portogallo e dell'Austria.
  • La nave Costa Concordia del gruppo Costa Crociere naufraga a 500 metri al largo dell'Isola del Giglio. L'incidente ha provocato 30 morti e 2 dispersi. A bordo c'erano circa 4300 persone di cui più o meno 1000 membri dell'equipaggio.
  • In Croazia si tiene il referendum popolare sull'adesione del paese all'Unione europea. Con un'affluenza del 33,8% degli aventi diritto, il Sì ha vinto sul No con il 67,7%.

FEBBRAIO

  • Forti nevicate colpiscono tutta l'Europa causando molti disagi e molte vittime.
  • Un incendio nella prigione di Comayagua in Honduras uccide 359 persone.
  • Due fucilieri della Marina Militare uccidono dei pescatori indiani. I militari sostengono di averli scambiati per pirati. Sfiorato l'incidente diplomatico.
  • A causa delle forti proteste, il presidente dello Yemen 'Ali 'Abd Allah Saleh viene sostituito dal vicepresidente Abd Rabbuh Mansur Al-Hadi.

MARZO

  • La Serbia ottiene lo status di paese candidato per diventare membro dell'Unione europea. Con questa risoluzione a favore di Belgrado, solo Albania, Bosnia ed Erzegovina e Kosovo sono gli ultimi stati dei Balcani Occidentali a restare fuori dallo status di paese candidato.
  • Vladimir Putin viene rieletto in Russia.

APRILE

  • I tuareg dichiarano la secessione dell'Azawad dal Mali.
  • Erevan è Capitale mondiale del libro per un anno.

MAGGIO

  • Una versione de L'urlo di Edvard Munch realizzata in pastello viene venduta all'asta a New York per la cifra di 120 milioni di dollari, stabilendo un nuovo record mondiale per un'opera d'arte venduta all'asta.
  • Secondo turno delle elezioni presidenziali francesi del 2012: François Hollande (Partito Socialista) batte col 51,62% dei voti Nicolas Sarkozy, fermo al 48,38%.
  • Barack Obama si schiera a favore del matrimonio fra persone dello stesso sesso, diventando il primo Presidente degli Stati Uniti d'America a dirsi favorevole a questo tipo di unione.
  • Brindisi: davanti all'Istituto professionale "Francesca Morvillo Falcone" vengono fatti esplodere due ordigni: una ragazza 16enne, Melissa Bassi, originaria di Mesagne, muore sul colpo. Sei persone rimangono ferite. Il responsabile, Giovanni Vantaggiato, verrà fermato pochi giorni dopo.
  • L'Emilia-Romagna, la Lombardia e il Veneto vengono colpite da un terremoto di magnitudo 6.0 con epicentro tra le province di Modena, Mantova, Ferrara, Rovigo, Bologna e Reggio nell'Emilia. I comuni più colpiti risultano essere: Bondeno, Sant'Agostino, Mirabello, Vigarano Mainarda e Poggio Renatico; Sermide, Poggio Rusco e Schivenoglia; Finale Emilia e San Felice sul Panaro; Ficarolo, Calto e Castelmassa;
  • L'Emilia-Romagna e la Lombardia sono colpite nuovamente da tre nuove forti scosse di terremoto entrambe di grado magnitudo superiore a 5 (5.8, 5.3, 5.2). I comuni più colpiti risultano essere: Cavezzo, Mirandola, San Possidonio, Concordia sulla Secchia e Novi di Modena; Cento; Moglia, San Giovanni del Dosso, San Giacomo delle Segnate e Quistello; Crevalcore; Reggiolo e Rolo.

GIUGNO

  • In Polonia e Ucraina si svolge il campionato europeo di calcio.
  • Inizio dei negoziati per l'adesione del Montenegro all'Unione europea.

LUGLIO

  • Cipro assume la presidenza di turno dell'Unione europea.
  • Gli scienziati del CERN a seguito degli esperimenti condotti nell'acceleratore LHC. Hanno dato l'annuncio ufficiale dell'osservazione di una particella con caratteristiche compatibili a quelle del bosone di Higgs.
  • Cessano le trasmissioni televisive analogiche del ripetitore di Monte Pellegrino a Palermo: con questa operazione viene completato il passaggio al digitale terrestre in Italia.
  • Si svolgono i trentesimi Giochi olimpici. La città scelta per ospitare l'evento è per la terza volta Londra. 

AGOSTO

  • Il Mars Science Laboratory, nominato Curiosity e lanciato il 26 novembre 2011, atterra su Marte.
  • Iniziano i XIV Giochi paralimpici estivi.
  • Performance di Clint Eastwood -82 anni- alla Convention repubblicana di Tampa, in USA: è il celebre "monologo della seggiola vuota".

SETTEMBRE

  • Attentato al consolato statunitense di Bengasi nel quale perde la vita l'ambasciatore americano in Libia Chris Stevens.

OTTOBRE

  • Elezioni presidenziali in Venezuela: Chavez si riconferma Capo dello Stato.
  • Papa Benedetto XVI, in conformità con la Lettera apostolica (emanata nel 2011 in forma di motu proprio) "Porta fidei", dichiara aperto l'Anno della Fede, a 50 anni esatti dall'inizio del Concilio Vaticano II: nell'occasione apre un'assemblea del sinodo dei vescovi sul tema "La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana" (sottinteso: in Europa).
  • Felix Baumgartner lanciandosi da un pallone aerostatico da 39 km di altezza diventa il primo uomo a superare la velocità del suono.
  • L'ex premier italiano Silvio Berlusconi è condannato in primo grado a 4 anni (di cui 3 condonati) nel processo per frode fiscale sull'acquisizione di diritti televisivi del gruppo Mediaset.
  • Il leader di Al-Qaida, Ayman al-Zawahiri, invita i musulmani a sequestrare gli occidentali in un video postato sui siti islamici, allo scopo di "liberare i nostri uomini loro prigionieri".
  • Elezioni regionali in Sicilia: il MoVimento 5 Stelle si afferma come il primo partito, mentre crollano il PD (-49%), nonostante la vittoria di Rosario Crocetta, e il PDL (-72,5 %). Storico anche il dato sull'astensionismo, che raggiunge il 53 per cento.
  • "Sandy", l'uragano più potente della storia dell'Oceano Atlantico, si abbatte sulla East Cost degli USA, viaggiando a 144 chilometri orari: New York viene evacuata in massa come non accadeva dall'11 settembre 2001; anche la Borsa viene chiusa. Sandy se ne ripartirà il 31, dopo essersi lasciata dietro - specie nel New Jersey - danni miliardari.
  • Il Governo Monti in Italia approva il "riordino delle Province", che a partire dal 2014 scenderanno da 86 a 51. Tra gli accorpamenti più discussi, Livorno con Pisa, Chieti con Pescara e Avellino con Benevento. Le Giunte Provinciali invece spariranno già dal gennaio 2013.

NOVEMBRE

  • Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America: Barack Obama è riconfermato per un secondo mandato alla Casa Bianca (2013-2017); è il terzo Democratico in 72 anni a riuscire nella rielezione (dopo Roosevelt, e Clinton nel 1996).
  • La Palestina diventa Stato osservatore non membro delle Nazioni Unite con 138 voti favoreli, 41 astenuti e 9 contrari.

DICEMBRE

  • Sparatoria alla Sandy Hook Elementary School di Newtown, nel Connecticut. Vengono uccise 26 persone, tra cui 20 bambini.
  • Fine del 13º Baktun del Calendario maya.
  • Il Presidente del Consiglio, Mario Monti, rassegna le dimissioni nelle mani del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano.
  • Il Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano scioglie anticipatamente le Camere. Finisce la XVI Legislatura della Repubblica Italiana.



Elenco tratto da Wikipedia

domenica 30 dicembre 2012

Addio Rita Levi Montalcini

All'età di 103 anni se n'è andata Rita Levi Montalcini. Neurologa, scienziata di fama mondiale, la Montalcini è stata insignita del premio Nobel per la medicina nel 1986 e nominata senatrice a vita nel 2001.

‎'Io sono la mente, il corpo faccia quello che vuole' (Rita Levi Montalcini)

Link: Chi era Rita Levi Montalcini?

sabato 29 dicembre 2012

Ingroia lancia la Rivoluzione Civile


È deciso, Ingroia presenta la sua lista e si candida premier. Questa mattina, in conferenza stampa, l'ex procuratore aggiunto di Palermo ha sciolto la riserva per la sua discesa in campo ed ha mostrato il simbolo del suo partito Rivoluzione Civile.

Quella di stamattina, non è stata solo l'ufficializzazione della sua candidatura. A mantenere salda l'attenzione degli ascoltatori sono state soprattutto le dure parole riferite dall'ex magistrato al Partito Democratico e al collega Piero Grasso, che ieri ha annunciato la sua presenza al fianco di Bersani.

Sul Pd e su Bersani – "Il partito democratico – afferma Ingroia – ha smarrito la sua coerenza e a Bersani, che ho definito persona seria e credibile dico di uscire dalle contraddizioni in cui la sua linea politica si è impantanata. Ho fatto un appello – ha aggiunto – lui ha risposto in modo un po' stravagante, dicendo che non risponde ad appelli pubblici, ma mi auguro che Bersani sappia che l'avevo cercato personalmente, ma non ho ricevuto risposta, me ne farò una ragione. Evidentemente si sente un po' il padreterno, Falcone e Borsellino quando li cercavo rispondevano subito". Poi, il leader di Rivoluzione Civile incalza: "Caro Bersani, così non va, chi ha alle spalle storie così importanti – cita Berlinguer – dovrebbe ricordarsi il valore della moralità. Tra Violante e Dell'Utri c'è una convergenza che dovrebbe far riflettere i dirigenti del Pd." Nonostante le accuse, Ingroia conclude, mostrandosi coerente, dicendo che per il Partito Democratico, tuttavia, "le porte sono aperte".

Su Pietro Grasso – L'ex procuratore non risparmia Pietro Grasso, procuratore nazionale antimafia, accusandolo di essere stato "scelto da Berlusconi in virtù di una legge con cui venne escluso Giancarlo Caselli, colpevole di aver fatto processi sui rapporti tra mafia e politica". Grasso – rincara Ingroia – ha anche la responsabilità di aver pensato di consegnare nel maggio 2012 un "premio al governo Berlusconi per essersi distinto nella lotta alla mafia".

L'investitura – "Da magistrato non avrei mai creduto di dovermi ritrovare qui per continuare la mia battaglia per la giustizia e la legalità in un ruolo diverso". "Quando giurai la mia fedeltà alla Costituzione – spiega l'ex procuratore – pensavo di doverla servire solo nelle aule di giustizia. Ma non siamo in un paese normale e in una situazione normale, siamo in una emergenza democratica. E allora, come ho detto, io ci sto. È venuto il momento della responsabilità politica. Alla società civile e alla buona politica dico grazie perché hanno fatto un passo avanti". "Questa è la nostra rivoluzione – conclude – noi vogliamo la partecipazione dei cittadini. Antonio Ingroia non si propone come salvatore della patria, ma di essere solo un esempio come tanti cittadini che si mettono in gioco, assumendo rischi".

Il simbolo – Rivoluzione Civile possiede ora anche un simbolo. Il nome Ingroia sovrasta l'immagine, in alto il nome del partito e in basso, in rosso, le sagome dei manifestanti del famoso Quarto Stato di Pellizza da Volpedo. Insomma, nessun simbolo dei partiti che supportano Ingroia appare sul logo. Per la verità, alla conferenza non erano presenti neppure i loro rappresentanti. Immancabile invece la presenza di Leoluca Orlando e De Magistris.

Il proposito – "Conquisteremo Palazzo Chigi e avremo milioni di consensi perché vogliamo fare una rivoluzione pacifica dei cittadini, una rivoluzione civile. Siamo al fianco del magistrati che hanno sollevato il conflitto di attribuzione sui provvedimenti del governo Monti riguardo l'Ilva. Rivendichiamo la politica della passione e della coerenza. Siamo noi a rappresentare questa storia".

Fonte: Young

venerdì 28 dicembre 2012

Aumenti in arrivo nel 2013

Aumenti in arrivo per il nuovo anno. Ad annunciarlo sono Adusbef e Federconsumatori. Secondo le loro stime ogni famiglia dovrà andare incontro a pesanti ricadute su prezzi e tariffe che deriveranno dall'Imu applicata sui settori produttivi a cui si aggiungerà anche l'aumento dell'Iva da luglio. La stangata prevista sarà di 1.500 euro a famiglia. I settori più colpiti saranno: l'alimentare, i biglietti dei treni, le Rc auto, le bollette, i bolli e i servizi postali e bancari, i pedaggi e la tariffa sui rifiuti.

mercoledì 26 dicembre 2012

Cori negli stadi italiani...

Sabato 22 dicembre, stadio Olimpico: la Roma batte il Milan. Dalla curva sud, cuore del tifo giallorosso, si alza un simpatico coro...





martedì 25 dicembre 2012

Buon Natale


Auguro a tutti i lettori, assidui o frequentatori, e a tutti i blog amici di trascorrere un sereno e felice Natale

Andrea De Luca

lunedì 24 dicembre 2012

‎'Se non mi fa parlare me ne vado' (cit.)


Berlusconi litiga con Giletti: Se m'interrompe... di TMNews

"Se lei mi interrompe me ne vado". "E' la quarta volta che mi interrompe". "Me ne vado, non si può ragionare così". "Sta facendo disinformazione". Così Silvio Berlusconi si rivolge a Massimo Giletti, durante l’intervista di ieri a 'L’Arena', su Raiuno.


sabato 22 dicembre 2012

Bye Bye SIAE – L'atto conclusivo

Era solo questione di tempo, si sapeva, ed ecco diventata effettiva la fine del monopolio SIAE. Il mercato d’intermediazione dei diritti d’autore sulle opere dell’ingegno è diventato libero. Quasi un anno di lavoro del governo ha prodotto, infine, il decreto di liberalizzazione del settore.

Ne avevamo già parlato: cattiva gestione, buchi di bilancio, malumori degli autori e dei produttori, da qualche tempo hanno accumulato una cortina di fumo nero sulla SIAE, la società monopolista italiana per la gestione dei diritti d’autore sulle opere dell’ingegno. Il colpo finale è arrivato dalla Commissione Europea che, un anno fa, promuoveva un’iniziativa per l’istituzione di un mercato unico del diritto d’autore. Questa proposta derivava proprio dall’analisi della cattiva gestione che molte società, garanti di questi diritti, avevano portato avanti in tutta Europa negli anni. Un esempio negativo era proprio la nostra SIAE.

Come previsto dalla proposta UE, passato un anno di lavoro dalle prime voci in merito alla questione, ieri 20/12/2012 il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Paolo Peluffo ha firmato il documento che recepisce le indicazioni del Garante del Mercato e che liberalizza il mercato d’intermediazione dei diritti d’autore. Da oggi dunque ogni artista o autore potrà rivolgersi a una qualunque società, o associazione d’intermediazione per ricevere un aiuto nella gestione dei propri diritti sulle opere dell’ingegno da lui prodotte. Una data storica che rivoluziona un intero mercato, nel nostro paese blindato dagli anni 40. Non va dimenticato però che il nostro ordinamento in materia di diritto d’autore è tra i migliori al mondo e che quei principi vanno tutelati a tutti i costi. Un’operazione questa sicuramente molto complicata in un mercato libero.

La SIAE esce ovviamene molto penalizzata da questo provvedimento. Ipotizzando, infatti, una perdita anche minima di autori associati e, conseguentemente, un minimo calo dei proventi derivati dalla gestione dei loro diritti, risulta difficile immaginare come la SIAE riesca ad appianare il debito di 1 miliardo di euro che da tempo pende dalle sue spalle. Debito che per il 70% è proprio verso gli stessi associati che la società dovrebbe garantire. Essendo una società pubblica sarà probabilmente il Governo a dover intervenire per scongiurare il tracollo definitivo. L’unico dato positivo è la sigla di un accordo, lo scorso novembre, con Google, SACEM (Francia) e SGAE (Spagna) per la distribuzione di contenuti protetti da diritto d’autore in tutta Europa. Quest’accordo potrebbe essere un buon salvagente per sopravvivere al naufragio.

Fonte: Oltremedianews

giovedì 20 dicembre 2012

"Non toccarmi le tette!", scene da un Consiglio regionale italiano


Sono bei momenti per la politica italiana, figuriamoci poi per Regione Lombardia. Scandalo rimborsi, un giornalista prova a fare qualche domanda ad un consigliere regionale, uno a caso. Nicole Minetti, Pdl. Lei risponde decisa, mantenendo la solita autorevolezza.

«Che fai? Mi hai toccato una tetta? ...
Se mi tocchi un'altra volta, poi ti tocco io e sono cazzi».




Fonte: Non leggere questo Blog!

martedì 18 dicembre 2012

Microsoft: ecco Windows 8


Le case madri che si competono il primato dell'informatica sono la Apple e la Microsoft. Gli ultimi modelli della casa di Cupertino sono stati l'iphone 5 ed il mini ipad. Voglio descrivere però l'ultima invenzione della microsoft: Windows 8. Una delle novità è il poterlo utilizzare sia sui normali personal computer che sui tablet. Sono state rilasciate quattro versioni tra cui, oltre alla versione base, le versioni Windows 8 Pro, Windows 8 Enterprise e Windows RT. Una volta installato Windows 8 vi ritroverete paracadutati in qualcosa di nuovo e quasi estraneo al vostro modo di usare il pc. Tuttavia per chi non riuscisse proprio ad abituarsi, c’è sempre la retro compatibilità con il vecchio desktop che può essere comodamente utilizzato come se si stesse usando Windows 7 o i sistemi precedenti. Il vecchio desktop è stato sostituito da un insieme di finestre rettangolari colorate, chiamate Live Tiles. Dalle recensioni degli utenti si comprende però che sono molti quelli che si lamentano di questa scelta di design per il desktop in quanto, sebbene molto utile per i tablet, il suo utilizzo con un personal computer appare abbastanza tedioso, e già qui cade l’ipotesi di fluidità e intuitività fatta in precedenza. L’interfaccia usata per aprire e navigare le cartelle anch'essa è stata rinnovata e molto migliorata. Il metodo classico per accedere al sistema, mediante l’utilizzo di una password, può essere sostituito grazie alla nuova funzionalità chiamata picture password che permette agli utenti di fare un disegno su una particolare immagine che dovrà essere ripetuto ogni volta che si accede nuovamente al sistema. Per intenderci bisogna immaginare come si fa su uno smartphone. Altra applicazione preinstallata in Windows 8 è l’immancabile Internet Explorer, ormai arrivato alla versione 10, in una veste tutta nuova. La grafica di Internet Explorer 10 è stata completamente modificata ed è pensata appositamente per i tablet, tuttavia sembra funzionare bene anche con mouse e tastiera. Anche in questo caso per chi non riesce ad adattarsi alla nuova interfaccia è possibile attivare la versione grafica classica. Una novità molto importante è la nascita del Windows store dove si può acquistare qualsiasi applicazione di windows, anche se l'idea non è originaria di windows, basti pensare all’Ubuntu Software Center e il Mac App Store. Si spera che come per l'Apple store anche nel windows store i software che potranno essere scaricati siano esenti da malware. Personalmente vedo questo nuovo sistema operativo migliore per un tablet o un computer touch anziché per un pc normale. Non ci resta che aspettare per vedere come Windows 8 potrebbe cambiare il mondo dell'informatica.

Luca Calafiore

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venerdì 14 dicembre 2012

Stefano Cucchi morì per malnutrizione, la perizia della Corte d’Assise

“La causa della morte di Stefano Cucchi, per univoco convergere dei dati anamnestico clinici e delle risultanze anatomopatologiche, va identificata in una sindrome da inanizione”. E’ quanto scrivono i periti incaricati dalla terza corte di assise di Roma di stabilire le cause della morte di Stefano Cucchi, deceduto il 21 ottobre del 2009 nel reparto giudiziario dell’ospedale Sandro Pertini a pochi giorni dal suo arresto.Per il decesso sono sotto processo 12 persone tra medici, infermieri e agenti di polizia penitenziaria.

“Con il termine di morte per inanizione – scrivono i periti – si indica una sindrome sostenuta da mancanza (o grande carenza) di alimenti e liquidi”. “In questo contesto – si legge nella relazione di 190 pagine – pare anche inutile perdersi in discussioni sulla causa ultima del decesso. Se vale a dire – scrivono ancora i periti nominati dalla corte di assise – esso sia da ricondursi terminalmente ad un disturbo del ritmo cardiaco, piuttosto che della funzionalità cerebrale, trattandosi di ipotesi entrambe valide ed ugualmente sostenibili. Questo anche in considerazione del fatto che il decesso (vuoi per causa ultima cardiaca, vuoi per causa ultima cerebrale) intervenne nelle prime ore della mattinata del 22 ottobre quando, quanto meno a partire da due-tre giorni prima, già si era instaurato il catabolismo proteico, indice come abbiamo visto sopra di una prognosi a breve sicuramente infausta”.

“Il quadro traumatico osservato si accorda sia con un’aggressione, sia con una caduta accidentale, è’ vi sono elementi che facciano propendere per l’una piuttosto che per l’altra dinamica lesiva”. E’ quanto scrivono i sei periti nominati dalla terza corte d’assise di Roma per stabilire le cause della morte di Stefano Cucchi. “I riscontri clinici riferibili alle lesioni – concludono i periti – risalgono al pomeriggio del 16 ottobre 2009 e non contrastano con un’epoca di produzione di poco anteriore”.

Doveva essere trasferito in terapia intensiva
“In mani esperte l’allarme rosso era in atto con gli esami del 19 ottobre 2009 e che da questo momento Cucchi, per avere un trattamento appropriato, doveva essere trasferito in una struttura di terapia intensiva”. Lo dicono i sei periti incaricati dalla terza corte d’assise di Roma di stabilire le cause della morte di Stefano Cucchi, in un documento depositato questa mattina in cancelleria. “Un trasferimento ed un trattamento immediato – rilevano gli esperti riferendosi al personale sanitario che ha avuto in cura Cucchi – avrebbero probabilmente ancora consentito di recuperare il paziente. E’ intuibile che se il trasferimento del paziente fosse stato rimandato le di lui possibilità di sopravvivenza si sarebbero proporzionalmente e progressivamente ridotte, fino a raggiungere livelli molto bassi in data 20 ottobre ed ad annullarsi in data 21 ottobre”. Per la morte di Cucchi sono imputati tre agenti della polizia penitenziaria e nove tra medici e infermieri dell’ospedale Sandro Pertini.

I medici ne determinarono il decesso
“Nel caso di Stefano Cucchi i medici del reparto di medicina protetta dell’ospedale Sandro Pertini non si sono mai resi conto di essere (e fin dall’inizio) di fronte ad un caso di malnutrizione importante, quindi non si sono curati di monitorare il paziente sotto questo profilo, ne’ hanno chiesto l’intervento di nutrizionisti (o altri specialisti in materia) e, non trattando il paziente in maniera adeguata, ne hanno determinato il decesso”. Lo scrivono i sei periti incaricati dalla terza corte d’assise di stabilire la causa del decesso di Stefano Cucchi in un documento di 190 pagine depositato questa mattina. “Tutti i sanitari del reparto di medicina protetta del Pertini – precisano gli esperti – ebbero una condotta colposa, a titolo di imperizia, sia di negligenza quando non di mancata osservanza di disposizioni comportamentali codificate”. “La sera del 17 ottobre 2009 Stefano Cucchi – si legge nella relazione – presentava uno stato di denutrizione importante che, di fronte alla di lui manifesta volonta’ di digiunare e di astenersi dal cibo, doveva immediatamente allertare i medici curanti. Anche pochi giorni di ulteriore astensione da alimenti e liquidi costituivano rischio concreto di un irreversibile aggravamento delle di lui condizioni. Il pericolo di vita del paziente si rende poi manifesto il 19 ottobre: in questo momento un trattamento terapeutico appropriato avrebbe consentito probabilmente il recupero di Cucchi”.

Gli infermieri non hanno condizionato il decesso
Per quanto riguarda la condotta dei tre infermieri della struttura protetta dell’ospedale Sandro Pertini, imputati per la morte di Stefano Cucchi, i periti incaricati dalla terza corte d’assise sottolineano che non ne ha “in alcun modo condizionato il decesso”. “E’ da ribadire – dicono i periti dell’università di Milano – che gli infermieri segnalano gli eventi; certo vi sono criticità nel controllo della diuresi e di alcuni controlli di parametri clinici di base, non sempre condotti, ne’ eseguiti con regolarità; ma disporre tipo e frequenza dei controlli e’ compito del medico, non dell’infermiere”. A carico degli infermieri quindi “non si individuano profili di responsabilità professionale che abbiano influito in qualche modo sulla evoluzione della patologia di Stefano Cucchi e che quindi ne abbiano in alcun modo condizionato il decesso”

dal sito di Rainews24

Fonte: Articolo 21

giovedì 13 dicembre 2012

Movimento Arancione, battesimo a Roma

«Questo è un movimento di donne e uomini con la schiena dritta, che hanno il coraggio di combattere». Con queste parole, mercoledì, al Teatro Eliseo di Roma, Luigi de Magistris ha presentato il Movimento Arancione. Una novità per la politica italiana in vista del ritorno al voto. Ancora non si conosce la data precisa – la certezza è che si andrà alle urne a fine febbraio – ma una certezza c’è: il sindaco di Napoli è in campo. Non direttamente, come spiega lui, che vuole continuare a guidare la sua città fino fine mandato.

Piuttosto, ci saranno donne e uomini della società civile, persone che si spendono per la legalità, contro il fascismo e le mafie. «Il nostro obiettivo è coinvolgere tanti italiani per fare una rivoluzione civile. I partiti devono tornare ad essere quelli di Gramsci e Berlinguer», dice il primo cittadino campano, che chiude la kermesse romana. Quello Arancione sarà un movimento con le mani libere, anzi, per dirla con lo stesso de Magistris, «un po’ anarchico, perché slegato da tutto e tutti». Poi l’ex pm mette sul piatto il primo provvedimento che farebbe approvare da eventuale primo ministro: «Abolirei subito il segreto di Stato sulle stragi di mafia. La Terza repubblica deve avere come elemento fondante la verità». E giù applausi. Poi, ancora una volta, fa sapere che lui, nella vicenda della trattativa Stato-mafia, sta «dalla parte della Procura di Palermo». Quei «magistrati con le palle», come li chiama lui. Fra i quali c’è, ovviamente, anche Antonio Ingroia.

Collegato dal Guatemala, dove dirige un’unità di investigazione per la lotta al narcotraffico su incarico delle Nazioni Unite, il magistrato dice: «Ci vuole una rivolta morale contro la mafia e la corruzione. Facciamola, e io sarà della partita. Il ventennio berlusconiano è stato devastante – ha argomentato Ingroia via Skype –, si è determinata una egemonia politico-culturale che ha lasciato solo macerie. È arrivato il momento di voltare pagina».

Ora si lavora sulle alleanze. In platea, all’Eliseo, c’erano Paolo Ferrero (Rifondazione comunista), Angelo Borrelli (Verdi), Oliviero Diliberto (Pdci). E Antonio Di Pietro, che pure non è intervenuto ed è rimasto in disparte. «Garantisco una cosa – dice de Magistris –, e cioè che il Movimento Arancione non è il posto dove qualcuno si da una riverniciata». Altri applausi. Ovvio, comunque, che il raggio di azione della neonata creatura sia quello di una sinistra alternativa a Pd, Sel e Psi. Quella che oggi è sicura di raggiungere in trionfo la meta di Palazzo Chigi. Di Pietro chiarisce, prima dell’inizio dei lavori, che si sta «lavorando per una coalizione unitaria, che costringa Bersani a non ”inciuciare” con Casini». Ma poi il leader dell’Idv glissa sul possibile scioglimento del suo partito. Se ne saprà di più sabato, quando si svolgerà l’assemblea nazionale dell’Italia dei valori. Per ora de Magistris sembra essere diventato un nuovo “centro” di gravità. E siamo solo all’inizio.

Fonte: ilPunto

domenica 9 dicembre 2012

Monti non vuole fare il bersaglio: «Mi dimetto». Voto a febbraio?


Mario Monti non vuole stare in balìa di nessuno, vuole decidere da solo quando chiudere la sua esperienza di governo. Le agenzie ieri sera hanno ribattuto uno dopo l’altro i lanci che annunciavano che il premier è pronto a dimettersi dopo l’ok alla legge di stabilità.

Fonti ministeriali riferiscono che Mario Monti avrebbe spiegato al Capo dello Stato le sue intenzioni di procedere alle dimissioni per l’atteggiamento assunto dal Pdl.

Monti non vuole essere strumento del Pdl, un partito che ha votato i provvedimenti per un anno e all’improvviso prende una posizione opposta ai suoi comportamenti. Ed ancora: non ci sto a considerare che quanto successo non comporta delle conseguenze, la decisione del Pdl lede la mia persona e il mio governo. E’ un duro j’accuse quello del presidente del Consiglio al partito di via dell’Umilta’, sempre secondo quanto riferiscono fonti ministeriali. Uno sfogo che il Professore avrebbe fatto al Capo dello Stato che ha provato, sempre secondo quanto viene riferito, a frenarlo ma comprendendone poi tutte le ragioni. Un ragionamento che Mario Monti ora avrebbe intenzione di riferire direttamente agli italiani.

Il premier avrebbe preso la decisione di dimettersi anche per avere una maggiore agibilità politica, ‘mani libere’ per poter dire cosa pensa e salvaguardare la sua ‘agenda’ e il suo credo legato ai tempi europei e all’antipopulismo. Monti sta seriamente valutando, spiegano le stesse fonti, la possibilità di scendere in campo. Ad alcuni dei cosiddetti ‘filomontiani’ del Pdl ha dato appuntamento la settimana prossimo per un incontro decisivo. A diversi ministri il presidente del Consiglio avrebbe già avanzato l’intenzione di voler accelerare su una sua possibile candidatura.

IPOTESI VOTO A FEBBRAIO Fonti ministeriali riferiscono che la decisione del Pdl di porre in Senato la pregiudiziale di costituzionalità sull’accorpamento delle province è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Il presidente del Consiglio, Mario Monti, aveva già comunicato ai suoi ministri l’intenzione di rassegnare le dimissioni dopo l’ok alla legge di stabilità. Ma quel passaggio della nota del Quirinale in cui si chiede «un’accelerazione in tempi brevi» delle leggi di stabilità e di bilancio fa presupporre anche la possibilità di uno scioglimento anticipato delle Camere rispetto alla ‘road map’ prevista in un primo tempo.

A questo punto, fanno presenti fonti ministeriali, non si esclude neanche l’ipotesi del voto a febbraio e un nuovo giorno di consultazioni da parte del presidente della Repubblica. Del resto dal segretario del Pd, Pierluigi Bersani, è arrivato subito un invito a varare celermente il provvedimento. «Siamo prontissimi, stringendo i tempi», è la risposta di Alfano. Il presidente del Consiglio ha formalizzato le sue intenzioni dopo la posizione del Pdl, constatando nelle parole pronunciate dal segretario di via dell’Umiltà «un giudizio di categorica sfiducia nei confronti dell’esecutivo». Il Pd e l’Udc avevano invocato nell’incontro al Colle un alt alla politica delle mani libere del Pdl. E il no del Pdl ad alcuni provvedimenti sul tappeto, in primis l’accorpamento delle province, misura che era richiesta anche dal Capo dello Stato, è stato percepito dal Capo del governo come un ulteriore segnale di un tentativo di logoramento. Dietro le quinte piu’ di un ministro, riferiscono fonti ben informate, ha avallato la decisione di Monti, incoraggiandola. «Non ci dovrà essere nessun galleggiamento», viene ripetuto. L’obiettivo è comunque quello di tenere il Paese al riparo da una crisi, evitando strappi e lacerazioni che potrebbero arrecare un ulteriore danno all’Italia.

Ma la decisione di Monti viene interpretato da fonti ministeriali come la determinazione a creare un distacco dalla fase politica che si è aperta con l’inizio della campagna elettorale. L’auspicio dei ‘filomontiani’ è che il Professore possa utilizzare questo spazio che si apre per lanciare una sua candidatura e mettersi a capo di una sorta di Ppe italiano. Anche ieri, secondo quanto si apprende, ci sono stati contatti tra alcuni ministri, in primis Passera, Ornaghi e Riccardi, e quell’ala del Pdl che vorrebbe sostenere l’attuale presidente del Consiglio anche dopo la legislatura. Un’area che per il momento comprende Cl, gli alemanniani e altri ‘big’ del partito e che potrebbe ingrandirsi qualora il premier decidesse di scendere in campo.

Fonte: Pubblico

martedì 4 dicembre 2012

Bersani: «Sfida con Berlusconi? Non vedo l’ora»


«Auguri… se sarà sfida la faremo. Non vedo l’ora». Pierluigi Bersani, oggi a Tripoli per una serie di incontri politici, risponde così ai giornalisti su una eventuale candidatura di Silvio Berlusconi alle elezioni.
Il leader del Pd detta anche le priorità dell’agenda del suo partito.
«Il dossier piu’ importante -dice- è la legge elettorale in relazione allo sbandamento del centrodestra. Se domani il Pdl avrà una riunione per decidere la linea politica, per favore ci faccia sapere cosa pensa precisamente, e sul piano politico, della legge elettorale, perchè non capiamo più, è la ventesima proposta, e non conosciamo le intenzioni politiche».

Ma al Pdl Bersani rivolge anche un’altra richiesta di chiarimento sull’election day. Il segretario del Pd ribadisce che la posizione dei democratici è quella di tenere separate le regionali dalle politiche, poi sottolinea che esistono delle norme e varie sentenze per il fatto che ai primi di febbraio si voterà nel Lazio, non è un optional.
«Ho sempre pensato che sia sensato tenere separate le elezioni regionali e politiche. – ha affermato Bersani- Dopo di che voglio capire se Alfano e Berlusconi vogliono e come le elezioni politiche a febbraio. Parlare di election day senza capire cosa significa e’ difficile».

Quanto alla collaborazione con Matteo Renzi, Bersani afferma: «Quello che abbiamo fatto non l’abbiamo fatto Matteo ed io, non sono voti di Renzi o Bersani. Ticket? Non abbiamo il duopolio, io non pretendo il monopolio ma siamo un collettivo aperto e plurale, discutiamo insieme e poi siamo uno squadrone che vuole servire il Paese»

La prossima settimana si terrà un incontro con il professore, spiega Bersani: «Il primo incontro importante, per vedere i temi di Governo» dice il leader del Pd che poi ricorda che proprio Monti è stato il primo a telefonargli subito dopo l’esito del voto per le primarie del centrosinistra. «Mi ha chiamato al telefono con una tempistica eccezionale, il primo incontro importante sarà con lui». Il faccia a faccia tra il segretario del Pd e il premier dovrebbe tenersi in settimana.

Intanto dal Pdl spunta la bozza a cui stanno lavorando Gaetano Quagliariello e il relatore Lucio Malan. Il documento dovrebbe prevedere un premietto fisso di 50 seggi, non più variabile come la proposta di Calderoli, e una soglia del 40% per le coalizioni per accedere al premio di maggioranza. Il premietto fisso scatterebbe nel caso nessuna coalizione raggiungesse la soglia del 40% per il primo partito che ottenesse il 30% dei voti. I 50 seggi equivarrebbero circa all’8.2%.

Il punto è capire adesso se Calderoli è d’accordo con la proposta dei parlamentari del Pdl. Per oggi pomeriggio è convocata una seduta della commissione dove si discuterà della proposta.

Fonte: Pubblico