Salve a tutti. E' da una settimana che non aggiorno il blog di Informare è un dovere e, da qualche giorno, anche la pagina Facebook correlata. I motivi sono essenzialmente due: il primo è che sto lavorando molto e non ho tantissimo tempo di scrivere o nel cercare notizie. Il secondo è che, in quei pochi momenti liberi, non ho nemmeno molta ispirazione nel farlo. Diciamo che è in corso una breve pausa di riflessione, chiamiamola così. In ogni caso la voglia di continuare ad informare e di scrivere di certo non mi è passata. Informare è un dovere ritornerà presto. Nel frattempo mando un abbraccio a tutti i lettori e blog amici.
Andrea De Luca
venerdì 17 agosto 2012
giovedì 9 agosto 2012
No alla turbogas a Presenzano!
LETTERA APERTA AI CITTADINI DELL'ALTO CASERTANO
Cari cittadini,
tra l’indifferenza di molti e l’indignazione di pochi, il 25 Luglio 2012, il Consiglio Comunale di Presenzano ha approvato l’Atto Transattivo che consente alla Edison S.p.A. di avviare la costruzione di una Centrale Termoelettrica Turbogas di ben 810 MW sul NOSTRO TERRITORIO, che già ospita una Centrale idroelettrica!
Siglando questo scellerato accordo, l’Amministrazione Comunale ha rinunciato a portare a termine le battaglie legali da essa stessa avviate otto anni or sono, per impedirne la realizzazione. Per trenta denari, è stata svenduta la Nostra Terra al peggior offerente, con false promesse di qualche misero posto di lavoro, bloccando le potenzialità di un intero territorio.
Un territorio a vocazione agricola il nostro: quali conseguenze subiranno i nostri prodotti coltivati nei pressi di una Turbogas che produce 1,6 milioni di tonnellate di CO2 l’anno? Quali opportunità di sviluppo turistico, in particolar modo agroalimentare, potremmo avere con la presenza di una Centrale che produce lo stesso inquinamento dato dal traffico veicolare di una città di 50.000 abitanti?
Un territorio il nostro, il cui punto di forza è sempre stato la bellezza del paesaggio naturale, che sarà avvelenato da una Turbogas che sorgerà sulle rive del Volturno, tra due Parchi regionali e una Comunità Montana. Per non parlare dei rischi per la salute a cui noi ed i nostri figli saremo esposti a causa delle polveri sottili, che comporteranno un aumento della mortalità fino al 3,3%.
L’irresponsabile rifiuto da parte del Sindaco di Presenzano di accogliere l’invito al confronto da parte dei Sindaci dei Comuni limitrofi, rappresenta una gravissimo insulto a tutti i cittadini dell’Alto Casertano e della Valle del Volturno.
E’ bene, Cari Cittadini, che tutti sappiano che la responsabilità di questo scempio ricade sul Sindaco VINCENZO D’ERRICO e tutti i Consiglieri comunali che hanno dato parere favorevole. Questi non solo sono responsabili di fronte al Nostro Territorio e a tutta la Popolazione che lo abita, essi hanno disonorato le generazioni passate e compromesso quelle future, che sono state e saranno legate a questa nostra Amata Terra. Terra, Cari Cittadini, che non possiamo e non dobbiamo abbandonare. Non possiamo accettare che l’annientamento del nostro futuro e l’avvelenamento della nostra salute passino così inosservati, per questo c’è ancora molto da dire e da fare. Credono che questa sia terra di nessuno dove poter speculare. Ci troveranno invece uniti e compatti come non mai!
GIU' LE MANI DALL’ALTO CASERTANO, NO ALLA TURBOGAS A PRESENZANO!
Pagina Facebook del Comitato per la salvaguardia dell'Alto Casertano : NO Turbogas a Presenzano
http://www.facebook.com/noturbogasaltocasertano
mercoledì 8 agosto 2012
Le lacrime e le scuse di Schwazer
Ha pianto. E ha chiesto scusa. Ha rivelato di aver comprato l’Epo in Turchia, e di non aver detto niente a nessuno. Compresa la sua fidanzata, Carolina Kostner. Mercoledì mattina Alex Schwazer si è presentato in conferenza stampa, a Bolzano, sapendo di dover dare delle spiegazioni. A sé stesso ma anche ad una Nazione intera, che si è sentita tradita da uno dei suoi atleti più promettenti. Escluso dall’Olimpiade di Londra perché trovato positivo ad un controllo antidoping, lo scorso 30 luglio, in Germania.
«DECISIONE PRESA DA SOLO»: «Alla fine dello scorso anno, dopo tre anni molto difficili e travagliati, non sono stato più capace di dire no al doping. Dire che per questo grande errore mi dispiace molto sarebbe troppo poco», ha detto Schwazer. «Ho preso questa decisione da solo, ho deciso di non dirlo a nessuno: né alla mia famiglia, né alla fidanzata, né a nessun altro. Era una cosa mia, non volevo mettere nessuno nei guai. Sono andato all’estero, in Turchia, mi sono procurato l’eritropoietina e sono tornato». Colpa della pressione: «Quella che innanzitutto mi sono fatto da solo, le aspettative che avevo di tornare molto più forte di prima. Sinceramente non avrei mai pensato ad una conferenza stampa per una positività all’antidoping. Come potete immaginare non è molto facile per me».
«VOLEVO CHE TUTTO FINISSE»: Poi l’atleta altoatesino racconta quanto accaduto il 30 luglio, giorno del controllo incriminato: «Quando si sono presentati a casa mia per i controlli non avevo la forza di chiedere a mia madre di dire che non ero a casa. Avrei potuto farlo, ma non vedevo l’ora che tutto finisse». Nel corso della conferenza stampa Schwazer ha spiegato il motivo della rinuncia alla 20 km di marcia dello scorso 4 agosto: «Non ho gareggiato perché stavo veramente male, mi sentivo distrutto e non sarei stato in grado mentalmente di sostenere la corsa. Alle Olimpiadi non sarei comunque andato perché non ce l’avrei fatta psicologicamente. Tutta questa storia mi stava distruggendo», ha dichiarato.
«CAROLINA NON SAPEVA NULLA»: Ma il pensiero di Alex corre anche alla fidanzata, la pattinatrice su ghiaccio Carolina Kostner (nella foto). «Per me non è stato facile dirle che in frigo non c’erano vitamine B12, ma Epo - dice con voce rotta dal pianto - Aspettavo che andasse all’allenamento per chiudermi in bagno e farmi l’iniezione. È stato terribile, mi vergogno tanto. Carolina non sapeva niente, non c’entra nulla: io voglio solo difenderla». La ragazza, raggiunta dalla stampa, ha dichiarato che non intende abbandonare Alex in questo momento: «Resto al suo fianco».
IL DOTT. MICHELE FERRARI: Schwazer ha parlato anche del suo rapporto con il dottor Michele Ferrari, che nel luglio del 2012 è stato inibito a vita dalla Usada - l’agenzia antidoping degli Stati Uniti - per violazione del regolamento antidoping (il suo nome è legato alla presunta assunzione, da parte del 7 volte vincitore del Tour de France Lance Armstrong, di sostanze dopanti). «L’ho contattato nel 2009 per avere da lui consigli tecnici, nient’altro - ha fatto sapere il corridore – I test antidoping dell’epoca dimostrano che nel 2010 ero pulito. Dal 2011, quando sono apparse le notizie sul ciclismo, non l’ho più sentito».
TESSERA E PISTOLA: «Domani vado a Bologna perché devo restituire il tesserino e la pistola dei Carabinieri. Se non ci fosse stata l’Arma non avrei potuto fare questo sport a livello professionale», ha aggiunto Schwazer.
L’APPELLO AI GIOVANI: «Dopo tutto questo spero di poter essere, comunque, un esempio per i giovani, per evitare che facciano questi errori. Ho a casa quattro medaglie, ma la vita è tutt’altro. È assurdo perdere parenti e amici per andare più forte in una gara». Questo l’appello che Schwazer, nel corso della conferenza stampa a Bolzano, ha voluto rivolgere ai giovani.
NUOVE ANALISI SU PECHINO: Nel frattempo, il direttore della comunicazione del Cio (Comitato olimpico internazionale), Mark Adams, ha fatto sapere che i campioni di urina prelevati ad Alex Schwazer dopo la vittoria a Pechino potrebbero essere sottoposti a nuove analisi. «Sarei contento se ciò accadesse - ha detto il diretto interessato - perché quell’oro olimpico è pulito».
IL MESSAGGIO DELLO SPONSOR: «Ha sbagliato. Ha deluso i suoi fan e tutti gli italiani. E ha deluso anche noi, che abbiamo creduto e investito su di lui ritenendolo adatto per essere il nostro testimonial in Trentino Alto Adige in occasione del nostro 50esimo anniversario. Ma merita la possibilità di riscattarsi. Non abbandoniamolo». Questo il messaggio di Despar Nordest, uno degli sponsor di Alex Schwazer che, in un momento delicato come quello attuale, ha comunque deciso di stare accanto all’atleta altoatesino.
Fonte: ilPunto
«DECISIONE PRESA DA SOLO»: «Alla fine dello scorso anno, dopo tre anni molto difficili e travagliati, non sono stato più capace di dire no al doping. Dire che per questo grande errore mi dispiace molto sarebbe troppo poco», ha detto Schwazer. «Ho preso questa decisione da solo, ho deciso di non dirlo a nessuno: né alla mia famiglia, né alla fidanzata, né a nessun altro. Era una cosa mia, non volevo mettere nessuno nei guai. Sono andato all’estero, in Turchia, mi sono procurato l’eritropoietina e sono tornato». Colpa della pressione: «Quella che innanzitutto mi sono fatto da solo, le aspettative che avevo di tornare molto più forte di prima. Sinceramente non avrei mai pensato ad una conferenza stampa per una positività all’antidoping. Come potete immaginare non è molto facile per me».
«VOLEVO CHE TUTTO FINISSE»: Poi l’atleta altoatesino racconta quanto accaduto il 30 luglio, giorno del controllo incriminato: «Quando si sono presentati a casa mia per i controlli non avevo la forza di chiedere a mia madre di dire che non ero a casa. Avrei potuto farlo, ma non vedevo l’ora che tutto finisse». Nel corso della conferenza stampa Schwazer ha spiegato il motivo della rinuncia alla 20 km di marcia dello scorso 4 agosto: «Non ho gareggiato perché stavo veramente male, mi sentivo distrutto e non sarei stato in grado mentalmente di sostenere la corsa. Alle Olimpiadi non sarei comunque andato perché non ce l’avrei fatta psicologicamente. Tutta questa storia mi stava distruggendo», ha dichiarato.
«CAROLINA NON SAPEVA NULLA»: Ma il pensiero di Alex corre anche alla fidanzata, la pattinatrice su ghiaccio Carolina Kostner (nella foto). «Per me non è stato facile dirle che in frigo non c’erano vitamine B12, ma Epo - dice con voce rotta dal pianto - Aspettavo che andasse all’allenamento per chiudermi in bagno e farmi l’iniezione. È stato terribile, mi vergogno tanto. Carolina non sapeva niente, non c’entra nulla: io voglio solo difenderla». La ragazza, raggiunta dalla stampa, ha dichiarato che non intende abbandonare Alex in questo momento: «Resto al suo fianco».
IL DOTT. MICHELE FERRARI: Schwazer ha parlato anche del suo rapporto con il dottor Michele Ferrari, che nel luglio del 2012 è stato inibito a vita dalla Usada - l’agenzia antidoping degli Stati Uniti - per violazione del regolamento antidoping (il suo nome è legato alla presunta assunzione, da parte del 7 volte vincitore del Tour de France Lance Armstrong, di sostanze dopanti). «L’ho contattato nel 2009 per avere da lui consigli tecnici, nient’altro - ha fatto sapere il corridore – I test antidoping dell’epoca dimostrano che nel 2010 ero pulito. Dal 2011, quando sono apparse le notizie sul ciclismo, non l’ho più sentito».
TESSERA E PISTOLA: «Domani vado a Bologna perché devo restituire il tesserino e la pistola dei Carabinieri. Se non ci fosse stata l’Arma non avrei potuto fare questo sport a livello professionale», ha aggiunto Schwazer.
L’APPELLO AI GIOVANI: «Dopo tutto questo spero di poter essere, comunque, un esempio per i giovani, per evitare che facciano questi errori. Ho a casa quattro medaglie, ma la vita è tutt’altro. È assurdo perdere parenti e amici per andare più forte in una gara». Questo l’appello che Schwazer, nel corso della conferenza stampa a Bolzano, ha voluto rivolgere ai giovani.
NUOVE ANALISI SU PECHINO: Nel frattempo, il direttore della comunicazione del Cio (Comitato olimpico internazionale), Mark Adams, ha fatto sapere che i campioni di urina prelevati ad Alex Schwazer dopo la vittoria a Pechino potrebbero essere sottoposti a nuove analisi. «Sarei contento se ciò accadesse - ha detto il diretto interessato - perché quell’oro olimpico è pulito».
IL MESSAGGIO DELLO SPONSOR: «Ha sbagliato. Ha deluso i suoi fan e tutti gli italiani. E ha deluso anche noi, che abbiamo creduto e investito su di lui ritenendolo adatto per essere il nostro testimonial in Trentino Alto Adige in occasione del nostro 50esimo anniversario. Ma merita la possibilità di riscattarsi. Non abbandoniamolo». Questo il messaggio di Despar Nordest, uno degli sponsor di Alex Schwazer che, in un momento delicato come quello attuale, ha comunque deciso di stare accanto all’atleta altoatesino.
Giorgio Velardi
Fonte: ilPunto
sabato 4 agosto 2012
La perla di saggezza di Riccardo
Riccardo Bossi, figlio di Umberto: 'Gay nella Lega? Io non li ho mai conosciuti. Se vedo due uomini che si baciano mi giro dall'altra parte, non mi piace. Ma ormai siamo un paese multietnico...'.
Sto ridendo da dieci minuti
giovedì 2 agosto 2012
Bologna, 2 agosto 1980. La più grande strage italiana di terrorismo
Alle 10.25 del 2 agosto 1980 una valigia lasciata nella sala d’aspetto di seconda classe, contenente 20 chili di esplosivo militare militare gelatinoso, esplode sbriciolando la sala d’aspetto, sfondando quella di prima classe, due vagoni del treno Ancona-Basilea sventrati come il ristorante. In pochi secondi 85 morti e 205 feriti di cui 70 con invalidità permanente. La più grande strage italiana di terrorismo. In trent’anni sono stati condannati due manovali neo-fascisti Francesca Mambro e Giusva Fioravanti ma non conosciamo ancora i mandanti e i complici che lavorarono a un gigantesco depistaggio che non è ancora finito.
La strage di Bologna parla così alla nostra memoria e noi dobbiamo ricordarlo se crediamo alla nostra costituzione e agli uomini e donne migliori della repubblica.
La strage di Bologna parla così alla nostra memoria e noi dobbiamo ricordarlo se crediamo alla nostra costituzione e agli uomini e donne migliori della repubblica.
mercoledì 1 agosto 2012
Salute: se la dieta mediterranea è "troppo cara"
Chi non conosce la "dieta mediterranea"? Non è solo uno dei capisaldi alimentari del nostro Paese ma è anche patrimonio (immateriale) dell'umanità, poiché i suoi benefici sono universalmente riconosciuti. Essenzialmente si basa sul consumare cibi ricchi di vitamine e antiossidanti, come cereali, erbe aromatiche, frutta e verdura, olio d'oliva e pesce. Fin qui nulla da eccepire, peccato che in Italia sembra che molti le preferiscano la cosiddetta "western-diet", fatta di cibi in scatola, merendine e in generale, alimenti ricchi di grassi e zuccheri, di sicuro poco salutare.
LA RICERCA - Il dato è emerso da una ricerca condotta dall'Università Cattolica di Campobasso, con uno studio svolto su circa 23mila persone (www.moli-sani.org). Il perché gli italiani preferiscano lo scatolame è presto detto, come racconta Marialaura Bonaccio, che ha condotto la ricerca: "Merendine e biscotti costano meno che frutta e verdura, in più zucchero e grassi sembrano saziare di più." Insomma, sarebbe tutta una questione di soldi. E non c'è da stupirsi, se si guardano i prezzi degli alimenti più "sani" nei banchi dei supermercati o dai fruttivendoli, al Nord come al Sud. Soprattutto per chi ha un redditto medio-basso, i costi di frutta e verdura diventano proibitivi, tanto da indurre a consumarne una quantità minore e conseguenzialmente ad essere esposti al rischio di patologie cronico-degenerative, come sottolinea ancora la Bonaccio. "La dieta mediterranea - continua la ricercatrice - è seguita infatti solo da persone con maggiore disponibilità economica".
Fonte: Young
LA RICERCA - Il dato è emerso da una ricerca condotta dall'Università Cattolica di Campobasso, con uno studio svolto su circa 23mila persone (www.moli-sani.org). Il perché gli italiani preferiscano lo scatolame è presto detto, come racconta Marialaura Bonaccio, che ha condotto la ricerca: "Merendine e biscotti costano meno che frutta e verdura, in più zucchero e grassi sembrano saziare di più." Insomma, sarebbe tutta una questione di soldi. E non c'è da stupirsi, se si guardano i prezzi degli alimenti più "sani" nei banchi dei supermercati o dai fruttivendoli, al Nord come al Sud. Soprattutto per chi ha un redditto medio-basso, i costi di frutta e verdura diventano proibitivi, tanto da indurre a consumarne una quantità minore e conseguenzialmente ad essere esposti al rischio di patologie cronico-degenerative, come sottolinea ancora la Bonaccio. "La dieta mediterranea - continua la ricercatrice - è seguita infatti solo da persone con maggiore disponibilità economica".
Fonte: Young
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