Chi non conosce la "dieta mediterranea"? Non è solo uno dei capisaldi alimentari del nostro Paese ma è anche patrimonio (immateriale) dell'umanità, poiché i suoi benefici sono universalmente riconosciuti. Essenzialmente si basa sul consumare cibi ricchi di vitamine e antiossidanti, come cereali, erbe aromatiche, frutta e verdura, olio d'oliva e pesce. Fin qui nulla da eccepire, peccato che in Italia sembra che molti le preferiscano la cosiddetta "western-diet", fatta di cibi in scatola, merendine e in generale, alimenti ricchi di grassi e zuccheri, di sicuro poco salutare.
LA RICERCA - Il dato è emerso da una ricerca condotta dall'Università Cattolica di Campobasso, con uno studio svolto su circa 23mila persone (www.moli-sani.org). Il perché gli italiani preferiscano lo scatolame è presto detto, come racconta Marialaura Bonaccio, che ha condotto la ricerca: "Merendine e biscotti costano meno che frutta e verdura, in più zucchero e grassi sembrano saziare di più." Insomma, sarebbe tutta una questione di soldi. E non c'è da stupirsi, se si guardano i prezzi degli alimenti più "sani" nei banchi dei supermercati o dai fruttivendoli, al Nord come al Sud. Soprattutto per chi ha un redditto medio-basso, i costi di frutta e verdura diventano proibitivi, tanto da indurre a consumarne una quantità minore e conseguenzialmente ad essere esposti al rischio di patologie cronico-degenerative, come sottolinea ancora la Bonaccio. "La dieta mediterranea - continua la ricercatrice - è seguita infatti solo da persone con maggiore disponibilità economica".
Fonte: Young
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