Il Cav è tentato dall'ipotesi di lanciare un "pensatoio" che possa "svezzare" le nuove leve azzurre e costituire l'ossatura di un futuro esecutivo. A breve, secondo il Corsera, l' "acquisizione" della Fondazione Einaudi. Ma resta stretto tra Salvini e Renzi, con il partito ai minimi termini di consenso
Di Alberto Sofia
Incassato l’accordo sulla presidenza Rai, un Nazareno televisivo attraverso il compromesso con Renzi sul nome di Monica Maggioni, Silvio Berlusconi è ora alla ricerca di nuove strategie politiche. Nella mente c’è sempre il progetto de L’Altra Italia da lanciare, parallelo a Forza Italia, ma senza “professionisti della politica“. Perché, è convinto il Cav, la vecchia creatura non basta più. Ormai crollata ai minimi termini di consenso, tra il 10 e il 12%. E con i gruppi parlamentari dimezzati dalle scissioni, comprese le ultime del dissidente pugliese Fitto (CoR) e dei filorenziani di Verdini (Ala), per ora soltanto al Senato. Tradotto, per il presidente di Fi serve un rinnovamento. A partire da uomini e volti.
BERLUSCONI E L’OPERAZIONE DEI “VENTI SAGGI” -
Se Berlusconi ha allontanato al tempo stesso voci e fantasmi di rottamazione per Fi, alle spalle del Cav c’è però un gruppo dirigente – quello azzurro – che sembra fidarsi poco delle rassicurazioni del leader. E che teme per Fi il ruolo della bad company, (a dir poco) allarmata e ignara di quale sarà il suo futuro. Il Cav ha però la necessità di trovare una via d’uscita, stretto in una tenaglia tra Renzi e Salvini. Ovvero tra un premier che cavalca politiche e annunci che riescono ad attrarre il voto moderato, a partire dalla promessa rivoluzione copernicana delle tasse e un segretario leghista ormai lanciato nell’Opa del centrodestra con un programma lepenista.
Per questo Berlusconi, alla ricerca di spunti, insiste sull’operazione dei “venti saggi“. Una squadra che – nella mente del Cav – dovrebbe formare l’ossatura di un futuro governo. Così come elaborare temi e programmi per la nuova creatura politica, per provare a rilanciare quello “spirito del 93-94′ ” poi scomparso. I nomi? Restano ancora coperti, ma c’è chi – secondo il cerchio magico azzurro – avrebbe già dato la sua disponibilità.
BERLUSCONI, IDEA THINK TANK -
Ma non solo: come ha spiegato il Corriere della Sera, Berlusconi sarebbe vicino all’ “acquisizione” della Fondazione Luigi Einaudi, che fu creata nel 1962 dal Partito Liberale dopo la morte del secondo presidente della Repubblica. L’obiettivo? Creare una sorta di “pensatoio”, un think tank sul quale poter puntare per forgiare la nuova classe dirigente. Una mossa a sorpresa che però non risolve certo i problemi cronici di Fi. Perché, al di là delle novità e dei propositi sbandierati dal Cav, non soltanto la Lega è “in fuga” e sta erodendo il suo elettorato. Anche Renzi resta ancora lontano. Né, nonostante i numeri precari a Palazzo Madama, intende aprire all’ipotesi delle larghe intese evocata da Brunetta. Tradotto, al Cav non resta che inseguire. Ma non solo. A settembre al massimo sarà costretto a digerire un nuovo dimezzamento delle truppe azzurre a Montecitorio. Perché Fitto – in contatto anche con Fare!, la nuova creatura del sindaco di Verona, Flavio Tosi – strapperà presto anche a Montecitorio. Resta da raggiungere “quota 20″, considerata vicina. Poi il divorzio da Arcore sarà completato.
Fonte: Giornalettismo
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