Palestinesi scappano a Nabi Saleh, in Cisgiordania, dopo che le forze di sicurezza israeliane hanno lanciato gas lacrimogeni durante una manifestazione per chiedere giustizia per la famiglia Dawabsha, colpita da un incendio doloso appiccato da ebrei ultraortodossi vicino a Nablus. (Mohamad Torokman , Reuters/Contrasto)
Saad Dawabsha, il padre del bambino palestinese morto in Cisgiordania la scorsa settimana in un incendio doloso provocato da un gruppo di estremisti ebrei, è morto in ospedale a causa delle ferite riportate. Si teme che la morte di Dawabsha possa riaccendere la tensione nei territori palestinesi occupati. Il 31 luglio, Ali, un bambino di 18 mesi, è morto nel rogo causato da uomini incappucciati che hanno lanciato molotov all’interno della casa di Dawabsha, approfittando delle finestre rimaste aperte a causa del caldo. La moglie di Saad, Riham, 26 anni, ha riportato ustioni di terzo grado su quasi tutto il corpo. La donna è ricoverata in condizioni critiche in un ospedale in Israele. Mentre l’altro figlio, Ahmed, di quattro anni, comincia a rimettersi. Anche lui ha riportato ustioni e ferite su tutto il corpo.
La casa della famiglia Dawabsha nel villaggio di Duma, vicino a Nablus, è stata ridotta a un cumulo di macerie. Gli aggressori hanno scritto in ebraico sul muro “vendetta” o “prezzo da pagare”, scritte che tradizionalmente vengono lasciate dagli estremisti della destra israeliana che compiono questi attacchi contro i palestinesi o contro gli arabi israeliani, ma anche contro i soldati israeliani. I palestinesi hanno assicurato che porteranno il caso di fronte alla giustizia internazionale. Il presidente palestinese Abu Mazenha dichiarato che si è trattato di un crimine di guerra e contro l’umanità e ha detto che intende denunciare Israele alla Corte penale internazionale dell’Aia. Anche il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha condannato l’attacco, definendolo un atto di terrorismo e ha promesso “tolleranza zero” contro questo tipo di gruppi di estrema destra.
La morte di Ali Dawabsha il 31 luglio ha provocato tensioni e scontri nei Territori palestinesi occupati tra coloni, palestinese ed esercito israeliano. Un ragazzo di 17 anni è morto negli scontri a Jifna, in Cisgiordania. Si teme che la morte del padre di Ali possa riaccendere la violenza. Il 7 agosto ci sono stati nuovi scontri in Cisgiordania durante una manifestazione di palestinesi per chiedere giustizia per la famiglia Dawabsha. Il 4 agosto tre ebrei ultraortodossi sono stati arrestati dai servizi di sicurezza israeliani e per la prima volta uno di loro, il diciottenne Mordechai Meyer, è sottoposto al regime di detenzione amministrativa che tradizionalmente è riservato ai presunti terroristi palestinesi.
Fonte: Internazionale
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