venerdì 14 agosto 2015

Cosa ha detto John Kerry riaprendo l’ambasciata statunitense a Cuba

Il segretario di stato statunitense John Kerry partecipa all’alzabandiera all’ambasciata statunitense all’Avana. (Pablo Martinez Monsivais, Reuters/Contrasto)

Il segretario di stato statunitense John Kerry ha partecipato alla cerimonia di riapertura dell’ambasciata statunitense a Cuba, dopo 54 anni dall’interruzione delle relazioni diplomatiche tra i due paesi. La riapertura delle ambasciate è parte della normalizzazione delle relazioni tra i due paesi cominciata nel novembre del 2014. La riapertura dell’ambasciata cubana a Washington è avvenuta il 20 luglio.

Kerry ha parlato prima in spagnolo, poi in inglese e ha detto: “Questo non significa che si debba dimenticare il passato. Come potremmo, dopo tutto. Almeno per la mia generazione, le immagini sono indelebili”.

Kerry ha ripercorso i momenti chiave della storia delle relazioni tra Cuba e Stati Uniti, compresa la Baia dei Porci .”Ero uno studente allora. Ricordo ancora i volti dei miei insegnanti”, ha detto. “Eravamo incerti sul futuro, allora. In quel momento i rapporti diplomatici tra Washington e L’Avana erano tese”.

“La maggior parte del personale partì rapidamente quando l’ambasciata chiuse. Ma alcuni rimasero e consegnarono le chiavi al personale svizzero, che ha protetto lo spazio per più di 50 anni”.

“Per più di mezzo secolo, i rapporti tra Stati Uniti e Cuba sono stati sospesi nell’ambito della guerra fredda”, ha detto Kerry. Gli Stati Uniti hanno avuto dieci nuovi presidenti da allora, il muro di Berlino è caduto e la Germania si è riunificata.

Kerry ha raccontato di una recente visita ad Hanoi. Il Vietnam si è evoluto in una delle economie in più rapida crescita del mondo. “Decenni di buone intenzioni a parte, le politiche del passato non hanno portato a una transizione democratica a Cuba”, dice Kerry.

“Gli Stati Uniti restano convinti che il popolo di Cuba avrebbero bisogno di un governo veramente democratico”. L’istituzione di normali rapporti diplomatici, non è “un favore fatto da un paese all’altro. “È un beneficio per entrambi i paesi”.

Kerry ha detto che l’amministrazione statunitense è “favorevole al ritiro dell’embargo” su Cuba, ma la decisione spetta al congresso. Prima di presiedere al primo alzabandiera, Kerry ha ringraziato tutti i leader americani e Papa Francesco che ha aiutato i due paesi ha riallacciare i rapporti diplomatici.

“Gli Stati Uniti e Cuba non sono rivali, ma vicini. Ed è ora che il mondo lo sappia vogliamo il bene l’uno per l’altro”.

Fonte: Internazionale

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