lunedì 20 luglio 2015
20 luglio, a Genova in piazza per Carlo Giuliani
20 luglio 2001, Genova. I “grandi del pianeta” si vedono per uno dei tanti G8. Fuori centinaia di migliaia di manifestanti, aggrediti premeditatamente. Un ragazzo viene ucciso da un carabiniere. Un colpo di pistola da un metro di distanza, nel bel mezzo di scontri che fin lì erano andati avanti – durissimi – tra lacrimogeni, idranti, sassi e patetiche imbottiture di gommapiuma.
Seguirono la Diaz e Bolzaneto, le torture esercitate sulla massa dei manifestanti caduta nelle mani delle cosiddette “forze dell'ordine”, guidate da una cupola politica in sala operativa (Gianfranco Fini, ecc) e e dalla creme de la creme della polizia; gente che poi ha fatto una brillante carriera nonostante le indagini, le incriminazioni, i processi e le condanne definitive.
Vedi http://contropiano.org/interventi/item/25380-tu-che-straparli-di-carlo-giuliani-conosci-l-orrore-di-piazza-alimonda
Oggi ben pochi giornali e nessuna televisione ricordano quei fatti. Tantomeno l'appuntamento di oggi, alle 15, in piazza Alimonda, teatro dell'omicidio. Lì, alle 15, tanti compagni individualmente, forze politiche, sindacali, collettivi di movimento daranno vita alla manifestazione “Per non dimentiCARLO”. Interventi e musica, a chiusura di una tre giorni in cui sono stati presentati libri (“La madre dell’uovo” di Giulio Laurenti), allestite mostre, promossi dibattiti, tenuto concerti.
Tutto come gli altri anni?
Non proprio. Il sindacato poliziesco Coisp – quello che ha perseguitato per anni ad personam la madre di Federico Aldrovandi – intendeva mettere in atto una vera e propria provocazione politica, presentandosi in piazza Alimonda per imporre la rimozione del cippo che ricorda Carlo Giuliani, proprio nell'anniversario del suo assassinio. Poi la questura ha opposto il suo divieto, ma non sembra che ciò sia stato sufficiente a far cambiare idea ai cosiddetti “sindacalisti” che intervengono – e con successo, bisogna dire – contro il Parlamento che ha messo all'ordine del giorno una timida e assolutamente inefficace legge per istituire finalmente il reato di tortura anche in questo paese (c'è stata una condanna europea, per questo, proprio a partire dal caso della scuola Diaz).
A Catanzaro, per esempio, il Coisp ha chiamato in piazza anche i familiari di Mario Placanica, il carabiniere catanzarese che sparò materialmente il colpo di pistola omicida.
Una nota del “sindacato” chiama infatti alla “mobilitazione nazionale” perché “Non è ipotizzabile, né accettabile che Carlo Giuliani passi per martire e venga considerato un esempio per i giovani e per tutta la comunità”. L'esempio, evidentemente, dovrebbe venire dal suo assassino...
Fonte: contropiano.org
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