La reazione dei partecipanti al gay pride di Gerusalemme dopo l’attacco di un ebreo ultraortodosso che ha accoltellato sei persone, il 30 giugno. (Amir Cohen, Reuters/Contrasto)
Sei persone sono state accoltellate durante il gay pride che si è tenuto in serata, come ogni anno, a Gerusalemme. La polizia ha confermato che l’aggressore, arrestato subito dopo l’attacco, è Yishai Shlissel, un ebreo ultraortodosso che aveva già assalito con un’arma da taglio tre partecipanti alla parata dell’orgoglio omosessuale del 2005. Era uscito dal carcere da poco tempo, dopo aver scontato una pena di dieci anni.
JERUSALEM PRIDE PARADE: Stabber is same man convicted for 2005 pride parade stabbing http://t.co/zDNDIarWQa pic.twitter.com/UE8ezoIjGT
— Haaretz.com (@haaretzcom) 30 Luglio 2015
Secondo il servizio di croce rossa locale, il Magen David Adom, una donna è in condizioni critiche e due uomini sono feriti in modo abbastanza grave. Tutti i feriti hanno all’incirca trent’anni.
Stando alle prime ricostruzioni, Shlissel sarebbe apparso tra i manifestanti e avrebbe cominciato a gridare pugnalando i present. Un poliziotto è poi riuscito ad atterrarlo e l’ha arrestato. L’attacco è avvenuto sulla via Keren Hayesod, non lontano dalla residenza official del premier Benjamin Netanyahu. E lo stesso Netanyahu ha denunciato il gravissimo evento, assicurando che sarà fatta giustizia.
“Nello stato di Israele la libertà di scelta di ogni individuo è uno dei valori fondamentali. Dobbiamo assicurarci che in Israele, ogni uomo e ogni donna vivano in sicurezza in qualsiasi modo scelgano di farlo. Ecco come abbiamo agito in passato e continueremo ad agire”, ha dichiarato Netanyahu.
Fonte: Internazionale
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