mercoledì 22 luglio 2015

Campania, accolto il ricorso: De Luca può governare

Il governatore, a gennaio condannato in primo grado per abuso d'ufficio, continuerà a svolgere le sue funzioni. Sulla legge Severino si attende ora il giudizio della Corte Costituzionale


Il Tribunale civile di Napoli ha accolto il ricorso di Vincenzo De Luca per la sospensione degli effetti della legge Severino. Il governatore della Campania, vincitore delle Elezioni Regionali del 31 maggio scorso, potrà dunque continuare ad esercitare la sua funzione di presidente della Regione.

DE LUCA REINTEGRATO, ORA PAROLA ALLA CONSULTA - Con la decisione odierna viene confermato il decreto del giudice che, rispondendo al ricorso d’urgenza ex articolo 700, lo scorso 2 luglio aveva reintegrato De Luca nelle funzioni di governatore. Il governatore era stato sospeso dopo il successo elettorale del 31 maggio per effetto della legge Severino su incandidabilità ed ineleggibilità dei cittadini condannati per gravi reati. Nel dettaglio De Luca, il primo marzo scorso vincitore delle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato governatore della Campania, risultava candidabile alle Regionali ma ineleggibile per effetto di una condanna in primo grado per abuso d’ufficio dello scorso gennaio. Ora si attende un giudizio definitivo della Consulta. Il collegio del Tribunale civile di Napoli presieduto da Umberto Antico ha trasmesso alla Corte Costituzionale gli atti per la valutazione sulla legittimità costituzionale della legge Severino.

DE LUCA REINTEGRATO, SUL WEB: «PAGINA DI GIUSTIZIA» - «Sono molto soddisfatto per la decisione del Tribunale di Napoli, che ha confermato la sospensione del Decreto adottato dal Presidente del Consiglio ai sensi della legge Severino», ha fatto sapere De Luca attraverso i social network. «La grande sensibilità giuridica del collegio partenopeo – ha continua nel suo post il presidente della Regione – ha ampliato i temi di dubbia costituzionalità rimessi al vaglio della Corte. Una bella pagina di giustizia a tutto merito della magistratura napoletana, cui rendo onore». «Abbiamo vinto su tutti fronti, sia su quello cautelare che su quella della esistenza delle ragioni di fumus. De Luca non andava sospeso», ha dichiarato all’Agi uno dei legali di De Luca, Lorenzo Lentini. «Esprimiamo grande soddisfazione – ha aggiunto – perché non solo è stata accolta l’esigenza cautelare ma perché i giudici hanno rimesso la questione alla Corte Costituzionale ampliando il novero delle questioni di costituzionalità rispetto alla vicenda De Magistris».

DE LUCA REINTEGRATO, M5S: «RICORSO IN APPELLO» - Una dura reazione è però giunta dal Movimento 5 Stelle, che sull’ineleggibilità di De Luca è intenzionato a proseguire la sua battaglia. «Questa ordinanza del Tribunale civile di Napoli non risolve i problemi di De Luca perché sta operando ancora la sospensione con decreto firmato dal vice prefetto vicario di Salerno nel gennaio scorso», ha dichiarato l’avvocato Oreste Agosto, legale del Movimento Cinque Stelle in Campania. «Dal punto di vista giuridico – ha aggiunto Agosto – presenteremo subito ricorso in Appello. De Luca è stato già sospeso a seguito della condanna in primo grado per abuso di ufficio emessa dal Tribunale di Salerno». Per Agosto, dunque, De Luca «non può accedere a nessuna carica pubblica perché è valida ed efficace la sospensione da decreto prefettizio del vice prefetto di Salerno, Giovanni Cirillo, risalente al 26 gennaio scorso e che è valida per 18 mesi».

(Foto di copertina: Giornalettismo)

Fonte: Giornalettismo

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