sabato 4 luglio 2015

Grecia, la vigilia del referendum. Varoufakis: «Creditori come terroristi»

Accuse incrociate e tensioni a 24 ore dalla consultazione nella quale 8 milioni e mezzo di cittadini saranno chiamati a decidere se accettare o meno le condizioni di Ue e Fmi. Il ministro delle Finanze ellenico alza i toni 


Referendum Grecia, tensioni alla vigilia della consultazione indetta dal governo ellenico per chiedere ai cittadini se accettare o meno le richieste dei creditori. Piazze e manifestazioni venerdì sera a confronto, tra piazza Syntagma e lo stadio Kallimarmaro. Syriza ha vinto la sfida, in base ai numeri forniti dalle forze dell’ordine: 25mila persone (30mila, secondo gli organizzatori) hanno assistito al comizio pro-”No” del premier Alexis Tsipras, contro i 17 mila filo-europei pro-”Sì”, dove spicca l’ex premier Antonis Samaras di Nea Demokratia (sconfitto alle ultime elezioni, ndr). Nei sondaggi pre-elettorali, invece, è testa a testa tra i due fronti. L’esito è quindi incerto e il verdetto, secondo le previsioni, sarà deciso da poche decine di migliaia di voti di scarto.


REFERENDUM GRECIA, VAROUFAKIS ALZA I TONI: «CREDITORI COME TERRORISTI» - Intanto la vigilia è a dir poco tesa. Con tanto di botta e risposta a distanza tra vertici dell’Unione Europea (tutti schierati per il “Sì”, nonostante per prassi le istituzioni non intervengano nelle questioni interne dei singoli Stati membri, ndr) e il governo di Atene. Alla vigilia del voto è stato il ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, ad accusare i creditori internazionali di «terrorismo». «Quello che stanno facendo con la Grecia ha un nome: terrorismo», ha attaccato in un’intervista al quotidiano spagnolo El Mundo il ministro. «Ciò che Bruxelles e la Troika vogliono oggi è che vinca il sì così che possano umiliare i Greci», ha aggiunto. Per poi ribadire: «Qualunque sia l’esito del referendum, lunedì ci sarà un accordo, ne sono completamente e assolutamente certo».

VAROUFAKIS SMENTISCE LE VOCI DI UN PRELIEVO FORZOSO IN VISTA SUI CONTI CORRENTI - Il ministro delle Finanze ellenico ha poi smentito bollandole come “calunnie” le indiscrezioni – diffuse dal Financial Times - secondo cui la Grecia starebbe preparando piani per un possibile prelievo forzoso sui depositi. Si tratta, ha replicato via Twitter Varoufakis, di «un rumor maligno che il capo dell’Associazione delle banche greche ha già negato stamattina».


Secondo quanto sosteneva il quotidiano finanziario, il piano prevedrebbe un prelievo forzoso di almeno il 30% sui depositi sopra gli 8mila euro.

Sulla questione è intervenuta questa mattina anche Louka Katseli, presidente dell’Unione delle Banche greche. Ha ammesso che da lunedì, se non verrà attivato l’Ela (Emergency Liquidity Assistance) dalla Bce, «ci sarà un serio problema di finanziamento». Ma ha smentito del tutto la notizia su un piano per i prelievi sui depositi: ««Non esiste neanche come ipotesi, per nessuna banca. È del tutto inesistente e maligna», ha bollato l’indiscrezione, ricordando che i depositi sono garantiti fino a 100.000 euro (secondo il quotidiano però il Paese ellenico ha solo 3 miliardi nel fondo assicurativo per coprirli).

Fonte: Giornalettismo

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