mercoledì 29 luglio 2015

Sanità: ecco cosa cambia con il decreto

Le novità arriveranno con i protocolli del ministro della Salute Lorenzin. Ci sarà una rivoluzione per esami di laboratorio, radiografie, tac, risonanze magnetiche, terapie riabilitative e degenze. Pagheremo di tasca nostra molte prestazioni fino ad ora gratuite


Meno esami, meno ricoveri, meno terapie riabilitative. Sarà probabilmente questa la conseguenza del decreto legge enti locali che ieri ha ricevuto il via libera dal Senato e passa ora alla Camera per l’approvazione definitiva. Il provvedimento, che ha recepito il patto per la salute, introdurrà una stretta su analisi di laboratorio, radiografie, tac, risonanze magnetiche, e non solo. In altre parole, dovremo pagare di tasca nostra molte prestazioni fino ad ora gratuite. Lo spiega bene Roberto Petrini su Repubblica:

Da quando entreranno in vigore, tra circa un mese, i nuovi protocolli-Lorenzin che mantengono a carico dello stato solo analisi di laboratorio e radiografie ritenute «appropriate » cioè utili, il medico dovrà attenersi a precise disposizioni patologia per patologia, accertamento per accertamento. E se prima, ad esempio, avrebbe potuto prescrivere, 3-4 o anche più ecocardiografie all’anno, in futuro potrebbe doversi limitare ad una-due. Lo stesso potrebbe valere per le analisi per colesterolo e trigliceridi: se si ripeteranno prima di cinque anni dovranno essere pagate di tasca propria.


I protocolli-Lorenzin cambieranno anche i tempi tra sintomi e accertamenti, che vengono consigliati quanto i segnali di allarme si aggravano:

Il ministero dovrà stabilire tempi standard tra la presenza del sintomo e l’accertamento, introdurre criteri di età e soprattutto individuare la patologia sospetta che dà diritto all’analisi gratuita: se si indaga per una semplice ernia si pagherà, mentre con tutta probabilità resteranno a carico del sistema sanitario nazionale i sospetti oncologici oppure le complicanze post-chirurgiche.

Il medico di famiglia, intanto, sarà costretto a dirci molti più «no» di ora. Scrive ancora Petrini su Repubblica:

Se non rispetterà i protocolli, per compiacere il paziente o perché vuole mettersi al riparo da grane giudiziarie, rischierà un taglio della propria remunerazione. Chi ha una mutua privata o un’assicurazione potrà sempre cavarsela, gli altri no.

Sono previsti limiti anche alle sedute di riabilitazione (di solito si pensa alla fisioterapia, ma la riabilitazione è necessaria anche per patologie tumorali e dell’apparato respiratorio:

Fino ad oggi non ci sono limiti, con i nuovi protocolli di appropriatezza, le sedute saranno circoscritte a seconda della reale e presunta necessità del paziente. Ad esempio, la protesi d’anca, patologia piuttosto diffusa, che oggi può richiedere anche un mese e mezzo di terapie riabilitative potrebbe essere ridotta a seconda di età, gravità e altri parametri.

Infine, le degenze ospedaliere tradizionali: Aspettiamoci pure, sperando fortemente di non incapparci, meno ricoveri ospedalieri classici e maggiori degenze a casa propria. Ci sono già 108 patologie che possono essere curate a casa con l’ausilio del Day-Hospital.

(Foto da archivio Ansa)

Fonte: Giornalettismo

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