sabato 28 novembre 2015
"Prendere 110 e lode a 28 anni non serve ad un fico, è meglio prendere 97 a 21 anni". Alcune precisazioni per il Ministro Poletti
“Prendere 110 e lode a 28 anni non serve ad un fico, è meglio prendere 97 a 21 anni”. Caro Ministro Poletti, non so se lei abbia ragione o torto, ma vorrei dire delle cose che ha tralasciato (e chissà perchè).
La sua dichiarazione potrebbe tranquillamente tradursi col fatto che dall’università deve uscire gente impreparata, cosa che già avviene.
Inoltre, caro Ministro Poletti, forse, sarebbe anche il caso di dire che chi si laurea a 28 anni (o anche più) non è pure per la burocrazia lenta, per gli ordinamenti che ogni anno vengono stravolti, per i 40 esami da sostenere, molti dei quali abbastanza inutili, per le tasse universitarie alle stelle?
Ha dimenticato questi piccoli dettagli, se proprio vogliamo definirli tali.
Certo, c’è anche gente che si laurea in corso con o senza il massimo dei voti, per carità. Ma non tutti sono Einstein e/o sono ricchi. E, poi, prendere 97 a 21 anni, molto spesso, non è sinonimo di preparazione. Anzi…
Caro Ministro Poletti, non in ultimo, parla lei che la laurea non ce l’ha ed è solo diplomato? Lei che già da ragazzo era presente nelle sedi di partito? Facile parlare così, non crede?
Caro Ministro Poletti, se molti si laureano a 28 anni e se l’università italiana fa schifo, forse, è anche per colpa del governo di cui lei fa parte.
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