La miniera di Hpakant con le tende in cui vivono i minatori, 4 ottobre 2015 (Ye Aung Thu/AFP/Getty Images)
Dopo due giorni di ricerche, nessuno degli almeno 100 minatori rimasti dispersi nella grave frana che c’è stata sabato in una miniera di giada del Myanmar è stato trovato vivo. La frana è avvenuta a Hpakant, nel nord del paese, mentre i minatori stavano dormendo. Secondo il Global New Light of Myanmar, un importante quotidiano locale, quando le ricerche sono state sospese nella notte di domenica, i soccorritori avevano recuperato 104 corpi.
Non è ancora chiaro che cosa abbia causato la frana: un cumulo di detriti degli scavi ha improvvisamente ceduto sommergendo una serie di baracche in cui dormivano i minatori. Non si conosce con precisione nemmeno il numero esatto dei lavoratori della miniera di Hpakant, ma si pensa fossero soprattutto cercatori, che vivono accanto alla zona degli scavi arrampicandosi ogni giorno sulle montagne di scarti della lavorazione della giada alla ricerca di frammenti. I funzionari della regione hanno parlato di circa 100 persone ancora disperse, dicendo anche che il bilancio delle vittime potrebbe aumentare. Il capo del dipartimento di Hpakant ha aggiunto: «Noi non sappiamo quante persone esattamente sono rimaste sepolte poiché non abbiamo dati sulle persone che vivono lì. Era una baraccopoli con questi lavoratori che vivevano in tende di fortuna».
Nel nord del Myanmar viene estratta un tipo di giada molto pregiata, le cui miniere danno lavoro a molte persone spesso sottopagate e costrette a lunghi turni di lavoro. Secondo Reuters il business della giada in generale «è molto opaco: si ritiene che buona parte della giada scavata a Hpakant finisca per essere contrabbandata in Cina, dove la pietra ha un valore molto alto». All’inizio del 2015 un’altra frana a Hpakant aveva causato 10 morti.
Fonte: Il Post
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