Un operaio osserva la preparazione del palco destinato alla messa di Papa Francesco a Philadelphia. Credit: Mark Makela
Immigrazione: il vertice straordinario del Consiglio dell’Unione Europea che si era riunito ieri per discutere l’emergenza migranti è terminato a notte fonda. Le decisioni prese riguardano l’attivazione entro novembre di hotspot, cioè centri di smistamento tra coloro che hanno diritto d’asilo e coloro che vanno rimpatriati, e lo stanziamento di un miliardo di euro per le agenzie dell’Onu che stanno aiutando coloro che fuggono dai propri Paesi d’origine. Intanto la Slovacchia ha annunciato che ricorrerà legalmente contro la decisione di Bruxelles sulle quote di ridistribuzione dei migranti nell’eurozona, mentre il governo ungherese si è scagliato contro le sanzioni inflitte al Paese per non aver gestito in maniera corretta le frontiere.
- Colombia: la Guerra latino-americana più lunga ancora in corso starebbe giungendo al suo termine. Il governo colombiano e il leader dei ribelli delle Farc, che da oltre 40 anni si scontrano in una guerra civile, hanno annunciato congiuntamente di essere arrivati a un punto comune per la firma del trattato di pace, che avverrà nei prossimi sei mesi. Sono già stati stabiliti i primi tre punti del programma che partirà dopo la fine della guerra e che riguarda lo sviluppo delle campagne, la partecipazione dei ribelli alle decisioni politiche del Paese e la lotta contro il traffico della droga.
- Russia: la Chiesa ortodossa vuole riaprire il “caso Romanov” e fare nuovi test sui resti di quella che si pensa essere la famiglia degli zar. Secondo il portavoce della comunità spirituale russa Vsevolod Chaplin, è importante assicurarsi che i corpi che sono stati attribuiti per cento anni alla famiglia di Nicola II e dell’imperatrice Alessandra siano proprio dei Romanov. La famiglia, infatti, è stata canonizzata, quindi per la Chiesa Ortodossa è fondamentale stabilire se le reliquie siano o meno autentiche per non ingannare i fedeli che pregano presso di esse.
- Yemen: Due kamikaze si sono fatti esplodere ieri presso la moschea della capitale, causando la morte di almeno 15 persone. L’attentato è avvenuto nella zona controllata dai ribelli sciiti Houthi, in lotta con il governo yemenita, durante la preghiera del primo giorno di Eid al Adha, la festa musulmana del sacrificio.
- Stati Uniti: il papa è stato fortemente criticato ieri a causa della canonizzazione del missionario spagnolo Junìpero Serra che evangelizzò la California tra il XVIII e il XIX secolo. La cerimonia si è svolta a Washington, presso la Basilica del santuario nazionale dell’Immacolata Concezione, di fronte a 25mila fedeli e ad alcuni gruppi in protesta. Alcune organizzazioni per la difesa dei diritti dei nativi americani, infatti, si sono scagliati contro la scelta del pontefice sostenendo che Junìpero Serra fosse un persecutore delle popolazioni originarie dell’America. Su Twitter si è scatenato l’hashtag #SerraisnoSaint, Serra non è un Santo.
- Australia: il Paese starebbe decidendo se vietare o meno al cantante Chris Brown il visto di accesso a causa della condanna che il rapper aveva subito nel 2009 per le violenze attribuitegli contro la sua compagna Rihanna. Il nuovo ministro per le donne Michaelia Cash, entrata in carica lunedì, vorrebbe lanciare un chiaro segnale riguardo la lotta contro i maltrattamenti femminili. Brown, dopo il termine del processo a suo carico, è entrato già due volte in Australia, nel 2011 e nel 2012 per i suoi tour, ma le tappe previste per il prossimo dicembre potrebbero comunque saltare.
Fonte: The Post Internazionale
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