La banda militare si fa fotografare tra il Monumento agli eroi del popolo e Piazza Tiananmen prima dei festeggiamenti per il 66esimo anniversario del Paese. Il 30 settembre 2015. Damir Sagolj
Burkina Faso: il governo di transizione ha annunciato che l'esercito del Paese ha preso possesso delle caserme delle Guardie presidenziali (Rsp), accusate di non aver deposto le armi dopo il fallimento del colpo di stato da loro effettuato sotto il comando del generale Gilbert Diendéré il 17 settembre scorso. L'Rsp è composto da un numero di soldati imprecisato, che oscilla tra i mille a 3mila uomini, ed è la forza armata meglio addestrata del Burkina Faso. L'aeroporto internazionale della capitale Ouagadougou è stato chiuso temporaneamente ed è stato vietato ai residenti di uscire dalle proprie abitazioni. Diendéré ha chiesto alle sue truppe di arrendersi “per evitare un bagno di sangue”. Le prime elezioni democratiche del Paese sono previste per il prossimo 11 ottobre, ma al momento non è chiaro se l'attuale situazione politica ne permetterà lo svolgimento regolare.
- India: un cinquantenne è stato ucciso da una folla con l'accusa di aver consumato carne bovina all'interno della sua casa a Dadri, una città nell'Uttar Pradesh, a circa 55 chilometri dalla capitale Nuova Delhi. Mohammad Akhlaq è stato colpito con pietre e calci intorno alle 22 ora locale del 28 settembre, dopo che l'accusa gli era stata rivolta in un tempio della zona. Anche il figlio 22enne di Akhlaq è rimasto gravemente ferito negli scontri. Sei persone sono state arrestate in connessione agli avvenimenti. Il consumo di carne bovina è vietato in molti stati indiani ed è una questione molto delicata visto che l'animale è considerato sacro dagli hindù, che rappresentano circa l'80 per cento della popolazione del Paese che conta 1,2 miliardi di persone.
- Repubblica centrafricana: è entrato in vigore un coprifuoco nella capitale Bangui dopo la violenza degli ultimi giorni che ha causato la morte di almeno 37 persone. Gli scontri tra gruppi di cristiani e musulmani si sono inaspriti al punto da costringere quasi 30mila persone alla fuga, secondo quanto dichiarato dalle Nazioni Unite. La presidentessa Catherine Samba-Panza ha abbandonato l'Assemblea generale dell'Onu per tornare nella Repubblica centrafricana a porre fine alle violenze. I caschi blu francesi avrebbero aperto il fuoco contro alcuni miliziani nella giornata di martedì. Le elezioni previste per il 18 ottobre verrano quasi sicuramente rimandate a data da stabilire.
- Palestina: la bandiera palestinese verrà alzata davanti alla sede delle Nazioni Unite per la prima volta nella storia grazie al voto favorevole dell'Assemblea generale all'inizio del mese. Il presidente Mahmoud Abbas ha definito questo come “un giorno molto emozionante e di orgoglio” per il suo popolo. “Con questo gesto pacifico ricorderemo a tutti che la giustizia e l'indipendenza sono infine possibili,” ha aggiunto.
- Giappone: il primo ministro Shinzo Abe ha annunciato che il Paese non accetterà rifugiati prima di aver migliorato la qualità della vita dei propri abitanti, ma concederà circa 720 milioni di euro in aiuti al popolo siriano e a quello iracheno. Inoltre, il Giappone sarebbe intenzionato a investire altri 668 milioni di euro negli sforzi per riportare la pace in Medio Oriente. Il Paese ha accettato soltanto 11 delle 5mila richieste di asilo che ha ricevuto lo scorso anno.
- Panama: il tasso di omicidi nel Paese è sceso del 21,4 per cento nei primi nove mesi del 2015 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il merito di questo successo è del programma che offre ai membri delle gang amnistia e formazione professionale per allontanarli da uno stile di vita criminale, secondo il ministero della Sicurezza. Le gang panamensi controllano il traffico della droga e sono considerate responsabili per la maggior parte degli omicidi nel Paese.
- Siria: il presidente statunitense Barack Obama ha detto che la sconfitta dell'Isis in Siria è possibile solo se l'attuale presidente Bashar al-Assad si farà da parte per permettere a un nuovo governo di unire il popolo siriano nella lotta contro l'estremismo. Al momento la Siria è martoriata da una guerra civile che dura da quattro anni e che ha indebolito il Paese al punto da permettere allo Stato Islamico di guadagnare sempre più potere e terreno. Obama ha annunciato che utilizzerà ogni mezzo possibile per combattere il gruppo estremista, ma è necessaria una maggiore cooperazione tra i due governi.
Fonte: The Post Internazionale
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