martedì 29 settembre 2015

Il cooperante italiano ucciso dall’ISIS

Uomini armati a Dacca hanno sparato a Cesare Tavella; c'è una rivendicazione dell'ISIS giudicata affidabile, il governo del Bangladesh non si sbilancia

Cesare Tavella, in una foto del 2011 in Cina (ANSA/WWW.COUCHSURFING.COM)

Il cooperante italiano Cesare Tavella è stato ucciso a Dacca, in Bangladesh, da alcuni uomini armati. La morte è stata confermata dal ministero degli Esteri italiano mentre Rita Katz, direttrice di SITE Institute – autorevole società statunitense che si occupa di monitorare le attività dei jihadisti online, considerata affidabile dai principali giornali internazionali – ha scritto che l’uccisione è stata rivendicata dall’ISIS. Secondo Katz, lo Stato Islamico ha ucciso Tavella in quanto «occidentale». Il ministro dell’Interno del Bangladesh, Asaduzzaman Khan Kamal, è stato invece più cauto spiegando in una conferenza stampa che si «tratta di un episodio isolato» e che non sono state trovate «prove di un collegamento dell’Isis con l’assassinio a Dacca del cooperante italiano Cesare Tavella».


Cesare Tavella aveva 51 anni, era nato a Milano e residente a Casola Valsenio, in Emilia Romagna; era un veterinario. Secondo quanto scrivono oggi i giornali, lavorava per Icco Cooperation, un’organizzazione non governativa olandese con uffici in Bangladesh: si occupava in particolare di un progetto legato all’agricoltura e all’alimentazione.

Nel pomeriggio di lunedì 28 settembre la polizia locale, attraverso il suo portavoce, aveva spiegato che un uomo era stato ucciso dopo una sparatoria nella zona di Gulshan, il quartiere diplomatico di Dacca, che era vestito da jogging e che gli aggressori erano fuggiti a bordo di una motocicletta. Il portavoce della polizia aveva precisato che si era trattato di un «attacco premeditato» perché Tavella non aveva con sé soldi e altri effetti personali. Dopo essere stato colpito da tre colpi, Tavella era stato portato agli “United Hospitals” e – sempre secondo le notizie diffuse dai giornali che riportano fonti ospedaliere – quando è arrivato era già morto.

Il centro studi Site ha anche riportato il testo della rivendicazione dell’Isis, in cui si dice: «In un’operazione speciale dei soldati del Califfato in Bangladesh, una pattuglia di sicurezza ha preso di mira lo spregevole crociato Cesare Tavella dopo averlo seguito in una strada di Dacca, dove gli è stato sparato a morte con armi silenziate, sia lode a Dio. Ai membri della coalizione crociata diciamo: non sarete sicuri nelle terre dei musulmani. È solo la prima goccia di pioggia».

L’ambasciata italiana ha informato i familiari di Tavella e sta seguendo il caso in contatto con le autorità locali e gli inquirenti per raccogliere tutte le informazioni utili: resta da chiarire per esempio se Tavella sia stato ucciso in quanto cooperante di una organizzazione non governativa occidentale o per altri motivi.

Fonte: Il Post

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