Una nave lascia il piccolo porto di Kirkenes, città nell'estremo nord della Norvegia, il 4 settembre 2010. Credit: Helge Sterk
Dalla Siria alla Norvegia, attraversando la Russia e passando per il Circolo Polare Artico. È questa la strada che nel 2015 è stata scelta da almeno 133 richiedenti asilo, di cui la maggior parte siriani in fuga dalla guerra.
Thomas Pettersen, il sovrintendente del commissariato della città di Kirkenes - nell'estremo nord della Norvegia - ha raccontato al The Guardian che da circa sei mesi è iniziato un modesto flusso di migranti siriani - tra le 5 e le 20 persone al mese - che vengono in macchina dalla Russia per chiedere asilo politico. Qualcuno avrebbe anche tentato il viaggio in bicicletta.
Dopo il controllo alla dogana, i migranti vengono imbarcati su uno dei due voli che quotidianamente collegano Kirkenes alla capitale Oslo, dove possono presentare la domanda d'asilo.
Il viaggio è lunghissimo: per molti comincia in Siria, a 4mila chilometri di distanza. Poi si passa per la Turchia o l'Iraq, per raggiungere infine la Russia, attraversando i monti del Caucaso o approdando sulle coste del mar Nero. Da lì, il tragitto continua per migliaia di chilometri fino alla città di Murmansk, nel nordovest del Paese, e poi verso il piccolo lembo di terra che collega quest'estremità della Russia alla Norvegia - in un territorio situato ben oltre il Circolo Polare Artico.
Il viaggio, che può durare anche settimane, sottopone i migranti ad un cambio di temperatura decisamente drastico: dai 40 gradi del deserto siriano alla tundra norvegese, dove le temperature medie estive oscillano tra gli 0 e i 10 gradi.
Fonte: The Post Internazionale
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