Attivisti per i diritti dei gay vestiti come preti ortodossi. Credit: Michalis Karagiannis
Il parlamento greco ha approvato le unioni civili per i gay nonostante la forte opposizione della chiesa ortodossa.
Nel 2008 la Grecia aveva approvato le unioni civili, ma aveva escluso le coppie omosessuali dalla possibilità di accedervi, una scelta che nel 2013 la Corte europea dei diritti dell'uomo aveva ritenuto discriminatoria.
Nella serata di martedì 21 dicembre il parlamento ha approvato l'estensione dell'accasso alle unioni civili anche per le coppie gay con 193 voti a favore su 300, i voti contrari sono stati 55.
"Questo è un grande momento, non solo per la comunità LGBTI (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e intersessuali), ma anche per l'uguaglianza di fronte alla legge in Grecia", ha dichiarato in parlamento Vasiliki Katrivanou, un parlamentare di Syriza, il partito del premier greco Alexis Tsipras.
La legge tuttavia non consente alle coppie omosessuali di sposarsi o di adottare bambini, come invece accade in altri paesi. Inoltre la norma non dà la stessa possibilità di accesso ad aiuti economici e all'assistenza sanitaria che hanno le coppie eterosessuali.
"Vogliamo l'unione civile, ma la vogliamo in pieno", ha commentato l'attivista Dimitra Kyrilou.
Il disegno di legge è stato approvato dal partito socialista Pasok e da quello centrista Potami, dall'Unione dei centristi e da diversi deputati conservatori, ma è stato respinto da alcuni parlamentari dei Greci Indipendenti, partito di destra alleato di Tsipras.
Il disegno di legge è stato fortemente osteggiato dal partito di estrema destra Alba Dorata e dalla Chiesa ortodossa.
Fonte: The Post Internazionale
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