Alcuni appartenenti a tribù yemenite fedeli ai ribelli houti. Credits: Khaled Abdullah
In Svizzera sono ripresi i colloqui di pace mediati dalle Nazioni Unite tra i delegati del governo yemenita e i rappresentanti dei ribelli sciiti houthi per porre fine al conflitto che da marzo 2015 ha già provocato la morte di quasi 6mila persone.
In corrispondenza dell’incontro, alle 10 ora italiana di martedì 15 dicembre è iniziato il cessate il fuoco temporaneo in Yemen, che secondo la televisione statale sarebbe stato violato nelle primissime ore dagli alleati iraniani dei ribelli houthi.
Alcuni raid aerei della coalizione saudita inoltre avrebbero provocato la morte di almeno 15 persone nel villaggio di Bani al-Haddad, nella provincia settentrionale di Hajjah, appena prima dell’entrata in vigore della tregua.
Le due fazioni in lotta in Yemen si erano già incontrate per un primo dialogo a giugno 2015, ma il vertice non aveva portato alla soluzione del conflitto.
A margine delle trattative in corso in Svizzera, l’Organizzazione mondiale della sanità ha ottenuto il via libera dalle due parti per poter trasportare senza limitazioni forniture sanitarie e personale medico nel paese.
Diciannove camion carichi di materiale sanitario e preparati prima del raggiungimento dell’accordo partiranno nella giornata di martedì 15 dicembre per le città di Aden, nel sudovest del paese, e di Sanaa, la capitale.
Il portavoce delle Nazioni Unite Ahmad Fawzi ha precisato che gli obiettivi a cui si punta in questo incontro sono il raggiungimento di un cessate il fuoco permanente, di miglioramenti nella situazione umanitaria del paese e un ritorno a una pacifica e ordinata transizione politica.
Fonte: The Post Internazionale
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