Antonio Petrillo è un operaio della Irisbus in cassa integrazione. Vive a Sant’Angelo all’Esca e da tre mesi abita nella sacrestia del cimitero del paese, in un piccolo appartamentino dato in prestito dal sacerdote con un singolare panorama sulle tombe. La sua storia è stata raccolta dal Mattino. “Antonio – scrive il quotidiano – vive tra i morti e si arrangia come può per sbarcare il lunario e scacciare gli spettri di una crisi che ha assottigliato le sue fortune. È scaramantico e ostinatamente ottimista. Confida in tempi migliori, nonostante tutto, e sulla brandina ha messo in bella mostra una sfilza di oggetti metallici per attirare, dice lui, la buona sorte. Tutti gli hanno voltato le spalle, don Ciriaco invece gli è andato incontro e gli ha aperto le porte del piccolo appartamento, in fase di ristrutturazione, adiacente al cimitero”.
L’uomo – separato e padre di tre figli – dice: “Non posso permettermi il lusso di pagare un affitto devo mantenere la prole, che studia ancora, e così sono stato costretto a tirare la cinghia al massimo. Ho pure dormito in macchina: non mi vergogno a dirlo ma non ho mai fatto del male a nessuno”. Malgrado la location, e malgrado subisca duramente gli effetti della crisi, l’uomo comunque ha trovato molta solidarietà e riesce a sorridere. Si dà da fare potando le siepi del camposanto o pulendo i marciapiedi: ogni tanto qualcuno gli allunga qualche spicciolo oppure gli prepara un piatto caldo. Racconta: “Non sono mai solo, per fortuna. Ho degli amici che mi tengono compagnia e mi sostengono moralmente. Grazie a don Ciriaco ho almeno un tetto e un motivo in più per resistere. Cerco di rendermi utile come posso per la comunità, e mi rincuora tanto ricevere i ringraziamenti per la pulizia che adesso c’è nei pressi del camposanto”.
Fonte: fanpage.it
1 commento:
Che tristezza. Questi articoli dovrebbero leggerli i politici!
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