Il premier greco Alexis Tsipras. Credit: Paul Hanna
Il primo ministro greco Alexis Tsipras ha difeso le nuove controverse riforme sul sistema pensionistico e fiscale approvate dal parlamento, ampiamente criticate dall'opposizione e dall'opinione pubblica.
Secondo il premier greco la legge di riforma, passata con 153 voti a favore su 300, è stata mossa da un principio di giustizia sociale e solo il 7,5 per cento dei pensionati andrà incontro a un taglio delle proprio pensioni.
Le riforme sono necessarie per sbloccare un’ulteriore quota degli aiuti internazionali, in vista di una riunione dei ministri delle finanze della zona euro per discutere della questione, prevista per oggi 9 maggio a Bruxelles.
Le riforme in questione sono profondamente impopolari tra i cittadini greci. Numerose sono state le proteste per tutto il paese. Migliaia i manifestanti ad Atene, alcuni dei quali hanno lanciato molotov contro la polizia, che ha risposto con gas lacrimogeni. Proteste anche a Salonicco. Scioperi dei trasporti hanno paralizzato molte città. Secondo i sindacati il paese non può sopportare un altro periodo di austerità.
Durante la riunione dei ministri dell'Eurozona verranno discusse nuove misure di riduzione del debito greco, al fine di evitare la prospettiva di un default nel mese di luglio, quando la Grecia sarà chiamata a una nuova tranche di restituzione al Fondo monetario internazionale e alla Banca centrale europea.
Il dibattito in parlamento sulle riforme è durato due giorni. La riforma prevede di ridurre alcuni versamenti pensionistici, di unire diversi fondi pensione, aumentare i contributi previdenziali e aumentare le tasse per i redditi medi e alti.
Il leader del partito comunista greco, Dimitris Koutsoubas, ha detto che il popolo greco "non tollera né accetta" le misure e non esiterà a "mostrare il suo vero potere" nel caso di un voto a favore della riforma.
Fofi Gennimata, il leader del partito Pasok di centro-sinistra, ha detto che il disegno di legge rappresenta la "decostruzione totale del sistema pensionistico".
La scorsa estate la crisi del debito della Grecia aveva raggiunto il picco, sollevando lo spettro di un'uscita dalla zona euro, la cosiddetta Grexit.
La Grecia sta già cercando di attuare tagli alla spesa, che saranno pari al 3 per cento del prodotto interno lordo del paese, ovvero 5,4 miliardi di euro entro il 2018.
Fonte: The Post Internazionale
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