(EITAN ABRAMOVICH/AFP/Getty Images)
La Corte costituzionale della Colombia ha legalizzato i matrimoni gay, stabilendo con una maggioranza di sei giudici su nove che i matrimoni gay non violano la costituzione e che i giudici e i funzionari dello stato devono assicurarsi che il diritto al matrimonio venga garantito a tutti i cittadini. La sentenza diventerà irrevocabile ed effettiva tra un mese: a quel punto la Colombia, un paese a larghissima maggioranza cattolica, sarà diventato il quarto del Sud America ad aver legalizzato il matrimonio gay, che è già possibile in Argentina dal 2010 e in Uruguay e Brasile dal 2013.
Una decisione della Corte costituzionale del 2011 aveva già reso possibile la registrazione di unioni tra persone dello stesso sesso da parte di giudici e notai, ma diversi funzionari pubblici si erano rifiutati di registrare i matrimoni omosessuali a causa della vaghezza del linguaggio usato nella sentenza e per il fatto che il Parlamento non era riuscito ad approvare una legge sul tema, come richiesto dalla Corte costituzionale. Con la decisione di ieri, le circa 70 unioni registrate fino a oggi saranno automaticamente convertite in matrimoni. Un anno fa la Corte costituzionale aveva già deciso che le coppie gay possono adottare bambini anche quando non sono figli biologici di nessuno dei due o delle due partner.
La decisione della Corte è stata in realtà la conseguenza di un voto dello scorso 7 aprile su un ricorso che chiedeva di vietare esplicitamente la possibilità del matrimonio gay. In quell’occasione la Corte aveva giudicato inammissibile il ricorso, rendendo così già possibili in principio i matrimoni gay: se una cosa non è contraria alla costituzione, allora deve essere permessa dalla costituzione. Ieri, con la diffusione delle motivazioni della sentenza di inizio aprile, questo principio è stato esplicitato dai giudici: “tutte le persone sono libere di decidere di avere una famiglia in accordo con il loro orientamento sessuale e di ricevere uguale trattamento per la legge e la costituzione”, dice la sentenza. Secondo diversi giornali, è comunque probabile che gli oppositori del matrimonio gay proveranno a organizzare un referendum per cambiare la costituzione e vietarlo.
Fonte: Il Post
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