Arseniy Yatsenyuk (Carsten Koall/Getty Images)
Il primo ministro ucraino, Arseniy Yatsenyuk, ha annunciato le sue dimissioni nel corso di un intervento televisivo trasmesso domenica. Nel suo discorso Yatsenyuk ha accusato la classe politica di non essere riuscita a portare avanti le riforme necessarie al paese. Yatsenyuk era primo ministro dal febbraio del 2014, cioè da subito dopo le proteste contro l’allora presidente filo-russo Viktor Yanukovich.
La situazione in Ucraina era piuttosto grave da diversi mesi, anche perché era dal febbraio del 2015 che il governo non poteva più contare su una maggioranza in Parlamento e per questa ragione il presidente Poroshenko aveva chiesto a Yatsenyuk di dimettersi. Nell’annuncio televisivo, Yatsenyuk ha ricordato che l’Ucraina è un paese in guerra e che quindi il Parlamento dovrà scegliere in fretta un nuovo governo. Le dimissioni saranno presentate formalmente al Parlamento martedì, che dovrà decidere se accettarle.
We can’t allow destabilization of executive branch during a war. This’d be inevitable,if after this resign. a new Govt is not selected immed— Arseniy Yatsenyuk (@Yatsenyuk_AP) 10 aprile 2016
Il governo ucraino era già sopravvissuto a un voto di sfiducia lo scorso febbraio, ma il ritiro di due partiti dalla coalizione di governo aveva tolto a Yatsenyuk la maggioranza assoluta dei voti nel Parlamento ucraino. Poche settimane prima si era dimesso anche Aivaras Abromavicius, un economista lituano nominato ministro dell’Economia. Abromavičius aveva un ambizioso programma di riforme e dopo le sue dimissioni aveva accusato di corruzione i membri del partito del presidente ucraino Petro Poroshenko. Il governo Yatsenyuk è stato più volte accusato di debolezza, corruzione e di non essere in grado di portare avanti le riforme necessarie al paese.
Fonte: Il Post
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