Pagamenti bancomat e carte di credito, si cambia. Finora la soglia sotto cui gli esercenti potevano opporsi all’utilizzo del Pos era di 30 euro: ora un emendamento alla legge di Stabilità potrebbe cambiare le abitudini nostre e dei nostri baristi, edicolanti e tabaccai. Il deputato Pd Sergio Boccadutri propone infatti di «promuovere l’effettuazione di operazioni di pagamento basate su carte di debito o di credito anche per i pagamenti d’importo contenuto, il cui importo è inferiore a cinque euro». Boccadutri spiega sulla propria pagina Facebook: «Penso sia un questione di libertà. Vogliamo che i cittadini siano liberi di scegliere come pagare, in qualunque situazione». Nel testo anche il taglio delle commissioni e le multe per chi non si mette in regola. La norma arriva a qualche settimana di distanza dal contestatissimo aumento della soglia a 3.000 euro per l’uso del contante.
JEAN-SEBASTIEN EVRARD/AFP/Getty Images
Critica la Lega Nord – «Un altro regalo alle banche» dice Matteo Salvini – così come i negozianti, che non ci stanno viste le spese dei pagamenti bancomat. Scrive Fabio Savelli sul Corriere della Sera di oggi:
L’esercente sostiene una percentuale o una cifra fissa per ogni transazione elettronica effettuata dal cliente. I costi anche qui variano in funzione della carta utilizzata dall’acquirente. Se è una carta di credito il commerciante dovrà versare circa il 2% di quanto transato e non è infrequente notare la delusione del titolare quando mostriamo una Mastercard o una Visa per pagare il conto in trattoria. Se invece la carta scelta è un bancomat si aprono ulteriori due strade che complicano ulteriormente il quadro. [...] In un anno avere quel dispositivo – che ora potrà rendersi necessario anche per i micro-importi sotto i 30 euro – può costare 1.684 euro in media all’anno per uno studio medico, 3.812 euro per un ristorante, 3.983 euro per un negozio ipotizzando che sia dotato di un mobile Pos e tutti pagamenti siano stati effettuati con bancomat
Photocredit copertina Matt Cardy/Getty Images
Fonte: Giornalettismo
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