I militari caricano sull’elicottero tende e aiuti da distribuire nelle zone terremotate a Peshawar in Pakistan, il 27 ottobre 2015. (Fayaz Aziz, Reuters/Contrasto)
All’indomani dell’appello lanciato ai governi e le organizzazioni internazionali dall’amministratore delegato del governo afgano, Abdullah Abdullah, anche i taliban hanno chiesto pubblicamente alle ong di non risparmiare gli sforzi per assicurare riparo, cibo e assistenza medica alle vittime del terremoto. “I combattenti islamici assicureranno ogni aiuto possibile nelle zone colpite”, ha annunciato il movimento in un comunicato. Il maltempo e le temperature particolarmente rigide sulle montagne stanno ostacolando le operazioni di soccorso a ridosso del Khyber pass, tra Afghanistan e Pakistan.
Il centro più vicino al sisma, a soli 82 chilometri dall’epicentro, è Feyzabad, in Afghanistan vicino al confine tra Pakistan e Tagikistan. In Pakistan le autorità hanno già confermato 228 morti mentre in Afghanistan le persone rimaste uccise sono più di 8o e ci sono centinaia di feriti tra le province di Nangarhar, Badakhshan e Takhar: qui dodici ragazzine ieri sono morte calpestate durante la fuga da una scuola. Almeno quattromila tra abitazioni e palazzine sono andate distrutte, secondo Abdullah Abdullah, e il bilancio delle vittime e dei danni peggiora man mano che vengono ristabilite le comunicazioni con i villaggi più isolati.
We have registered 4000 houses/compounds damaged by the powerful earthquake yesterday. Assessment abd rescue efforts continue.
— Dr. Abdullah (@afgexecutive) 27 Ottobre 2015
Dal comando della Nato nella capitale Kabul hanno fatto sapere che i militari stanno aiutando le forze di sicurezza afgane a organizzare e pianificare gli aiuti ala popolazione. Il Pakistan, che ha un esercito meglio equipaggiato, ha mandato i militari nelle regioni montuose del nord dove le piogge pesanti, gli smottamenti e la neve avevano già causato negli ultimi giorni parecchi disagi a residenti e turisti.Un portavoce militare ha spiegato che alcune avanguardie sono state mandate sul posto a valutare i danni e che i soldati sono al lavoro per riaprire l’autostrada del Karakoram che collega il Pakistan alla Cina, rimasta bloccata dalle frane. Due elicotteri e un aereo militare hanno preso parte a una missione di salvataggio nella regione del Chitral, dove 29 persone sono morte e più di duecento sono rimaste ferite.
L’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (Ocha) ha riferito che le strade tra le città afgane di Taloqan e Kunduz nel nord e tra Jalalabad nell’est e la capitale Kabul sono state interrotte dalle frane. Gli Stati Uniti e l’Iran sono stati tra i primi paesi a offrire assistenza umanitaria all’Afghanistan, che già dipende pesantemente dagli aiuti internazionali dopo l’impatto di decenni di guerra sulle infrastrutture e l’economia.
#Afghanistan: UN agencies ready to support relief operations: Ban https://t.co/eMJ3CtwP3J pic.twitter.com/j0yd137wq2
— Pajhwok Afghan News (@pajhwok) 27 Ottobre 2015
Il terremoto è stato avvertito anche negli studi dell’emittente televisiva Ariana a Kabul. Le scosse e il conduttore che abbandona lo studio, nelle immagini distribuite dall’Afp.Fonte: Internazionale
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