Familiari delle persone ferite nell’attentato di Ankara, in Turchia, arrivano all’ospedale per visitare i parenti il 13 marzo 2016. (Osmancan Gurdogan, Ap/Ansa)
Una violenta esplosione ha colpito Ankara il 13 marzo. Sono morte almeno 37 persone e 125 sono rimaste ferite. Almeno uno degli autori dell’attacco è stato ucciso. Ecco cosa sappiamo finora:
- L’esplosione è avvenuta alle 18.45 vicino a una fermata dell’autobus prossima al parco pubblico Güven, nei pressi di piazza Kizilay. Un’auto si è scontrata con un autobus, l’incidente è stato seguito da un’esplosione molto forte. I vetri delle finestre degli edifici attorno sono esplosi e sono esplose anche altre auto che erano parcheggiate nei paraggi.
- Almeno 23 persone sono morte sul colpo, mentre le altre sono morte mentre venivano trasportate in ospedale.
- Subito dopo l’attentato sono stati bloccati Twitter e Facebook.
- Per il momento l’attentato non è stato rivendicato, ma il governo turco ha attribuito la responsabilità dell’attacco al Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk). Tuttavia, un attentato avvenuto il 17 febbraio sempre ad Ankara era stato rivendicato dai Falconi del Kurdistan (Tak), un gruppo oltranzista composto dai fuoriusciti dal Pkk al tempo dei negoziati di pace con il governo.
- Il governo ha annunciato delle operazioni militari contro il Pkk nel sudest della Turchia e in Iraq. Alcune fonti dell’esercito hanno detto che uno degli attentatori era un miliziano del Pkk, proveniente da Kars.
- È stato imposto il coprifuoco in due città curde della Turchia: Yuksekova e Nusaybin, e in altre tre città del Kurdistan iracheno.
- La Turchia è impegnata nell’operazione militare contro lo Stato islamico in Siria, ma sta bombardando anche le milizie curde dell’Unità del popolo (Ypg) in Siria e le postazioni del Pkk nel sudest della Turchia.
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