Migranti su un gommone durante un'operazione di salvataggio della marina militare italiana. Credit: Reuters
I corpi esanimi di 21 donne e un uomo sono stati trovati su un gommone al largo del Mediterraneo, intorno alle 10 di stamattina giovedì 21 luglio.
L’Acquarius, una nave dell’organizzazione internazionale Medici Senza Frontiere (Msf) stava pattugliando il Mediterraneo centrale e soccorrendo due gommoni alla deriva, quando è avvenuto il tragico rinvenimento.
La maggior parte delle persone a bordo veniva da paesi dell’Africa occidentale, in particolare Nigeria e Guinea.
In totale, durante l’operazione, sono state salvate 209 persone, inclusi 50 bambini. Nonostante ciò, 22 migranti hanno perso la vita.
I membri di Msf che hanno trovato l’imbarcazione non troppo distante dalla costa libica sono stati testimoni di una scena agghiacciante: i corpi delle vittime sono stati infatti trovati sul fondo del gommone in una “piscina d’acqua e benzina”.
Jens Pagotto, capo della missione per le operazioni di ricerca e di soccorso di Msf, ha dichiarato che “non è ancora esattamente chiaro cosa sia successo, ma hanno sofferto una morte orribile. Sembra che le esalazioni derivanti da questo miscuglio di acqua e benzina abbia fatto perdere loro conoscenza”.
In totale, finora, nel 2016 sono arrivati 79.861 migranti in Italia via mare. Quasi 3mila invece sono morti o dispersi nel Mediterraneo, secondo le stime dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni.
Fonte: The Post Internazionale
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