Donne che sono riuscite a scappare dalle violenze di Boko Haram in Nigeria. Credit: Emmanuel Braun
Il gruppo jihadista Boko Haram martedì 14 giugno ha ucciso quattro persone e rapito tre donne nel nordest della Nigeria, nei pressi della città di Chibok. I miliziani hanno attaccato all’alba il villaggio di Kautuva, appiccando incendi nelle case dei residenti.
L’organizzazione affiliata all’Isis non è nuova a queste violenze. Nel 2014, i suoi membri hanno rapito 276 studentesse nigeriane, la maggior parte delle quali è ancora nelle loro mani.
Inizialmente focalizzato sulla lotta all'educazione occidentale (Boko Haram significa “l’istruzione occidentale è proibita”), nel corso del tempo le ambizioni del gruppo sono cresciute.
Infatti, i numerosi rapimenti di uomini, donne e bambini, sono parte di una più ampia strategia che Boko Haram usa per combattere il governo e instaurare un califfato islamico in Nigeria.
Nonostante l’esercito regolare abbia recuperato la maggior parte dei territori sotto il controllo dei jihadisti durante la presidenza di Muhammadu Buhari, i miliziani jihadisti continuano a seminare il terrore fra la popolazione.
In totale, durante i sette anni di guerra con il governo centrale, sono morte circa 15mila persone.
Fonte: The Post Internazionale
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