(ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images)
La Corte d’appello di Firenze ha confermato la condanna a 16 anni di reclusione per Francesco Schettino, ex comandante della Costa Concordia, per il naufragio della nave da crociera che avvenne all’isola del Giglio il 13 gennaio del 2012, e nel quale morirono 32 persone. La sentenza è stata letta dopo otto ore di camera di consiglio e, per la maggior parte, ricalca quella decisa nel febbraio 2015 dal tribunale di Grosseto.
La Camera di Consiglio della Corte d’Appello di Firenze, presieduta dal giudice Grazia D’Onofrio, ha confermato la condanna di primo grado, a 16 anni di carcere, inflitta nel febbraio del 2015 a Francesco Schettino. La sentenza è stata letta al termine di una camera di consiglio durata otto ore. Il comandante della Costa Concordia non era presente in aula (non c’erano neppure parenti delle 32 vittime che persero la vita la notte del 13 gennaio 2012 nello scontro davanti all’isola del Giglio) e ha atteso il verdetto nella sua casa a Meta di Sorrento.
La Corte ha anche disposto nei confronti di Schettino l’interdizione dai titoli professionali marittimi per cinque anni in relazione al delitto di naufragio colposo, e lo ha condannato al pagamento delle ulteriori spese processuali. Per il Comune del Giglio è stata confermata una provvisionale da 300.000 euro per il danno non patrimoniale. La corte ha invece rideterminato per parte dei naufraghi le somme a titolo di risarcimento danni, aumentandole di una media di 15 mila euro a persona circa.
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Fonte: Il Post
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