giovedì 18 febbraio 2016

Cosa sappiamo degli attentati in Turchia

L’esplosione nel centro di Ankara, in Turchia. (Defne Karadeniz, Getty Images)

Nelle ultime 24 ore in Turchia ci sono stati due attentati, che in totale hanno causato più di trenta morti. Il primo è avvenuto nella capitale Ankara, il secondo nel sudest del paese. Ecco cosa sappiamo finora dei due attacchi.

L’attentato di Ankara. Un’autobomba è esplosa nel centro della capitale nel tardo pomeriggio del 17 febbraio, mentre stava passando un bus che trasportava dei militari. Almeno 28 persone sono morte e 61 sono rimaste ferite. Tra le vittime ci sono 26 soldati e anche dei civili. I soldati erano l’obiettivo dell’attacco, secondo la polizia. Lo scoppio è avvenuto in una zona vicina al parlamento e al quartier generale dell’esercito.

Il governo ha da subito parlato di un “atto terroristico” e ha accusato il Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), che da decenni combatte per ottenere l’autonomia dei curdi in Turchia ed è considerato illegale dal governo turco, e i combattenti curdi siriani dell’Unità di protezione del popolo (Ypg).

L’Ypg, appoggiato dagli Stati Uniti nella lotta contro il gruppo Stato islamico in Siria, è il braccio armato del Partito dell’unione democratica (Pyd), una formazione indipendentista curda fondata nel 2003 nel nord della Siria e a sua volta affiliata al Pkk.

Secondo il governo turco, il terrorista che si è fatto esplodere nella capitale si chiama Salih Necar, è siriano ed è un membro dell’Ypg. Sono state arrestate in tutto 14 persone, ha confermato il presidente Recep Tayyip Erdoğan.

La mattina del 18 febbraio uno dei leader dell’Ypg ha smentito il coinvolgimento della sua organizzazione nell’attentato di Ankara, dichiarando che l’Ypg non considera la Turchia un nemico.

In seguito all’attacco di Ankara, il premier Ahmet Davutoğlu ha annullato il suo viaggio a Bruxelles, dove il 18 febbraio avrebbe dovuto partecipare a un vertice sulla crisi dei migranti in Europa.

I bombardamenti turchi in Iraq. Poche ore dopo l’attentato di Ankara, l’aviazione turca ha lanciato una serie di raid contro gli accampamenti del Pkk nel nord dell’Iraq. I bombardamenti hanno colpito la regione di Haftanin, non lontano dalla frontiera siriana, e hanno ucciso 70 combattenti del Pkk, ha dichiarato il primo ministro Davutoğlu.

L’attentato nel sudest del paese. La mattina del 18 febbraio un convoglio militare che stava viaggiando tra le città di Diyarbakır e Bingol è saltato in aria a causa di una mina. Sono morti sei soldati delle forze di sicurezza e uno è rimasto gravemente ferito.

L’attacco non è stato ancora rivendicato e non si conoscono altri dettagli. Il mese scorso altri sei soldati erano morti a Diyarbakır dopo l’esplosione di una bomba.

Fonte: Internazionale

Nessun commento: