Il capo della Chiesa cattolica e quello della Chiesa ortodossa russa si sono incontrati a L'Avana, e un incontro del genere non avveniva da mille anni
Venerdì pomeriggio, poco dopo le 20 ora italiana, Papa Francesco e il Patriarca Kirill, capo della Chiesa ortodossa russa, si sono incontrati all’aeroporto di L’Avana, la capitale di Cuba. È stato il primo incontro tra un Papa e un Patriarca della Chiesa ortodossa russa da quando quasi mille anni fa le due chiese si divisero. L’incontro è durato circa due ore: alla fine Papa Francesco e il Patriarca Kirill hanno diffuso un comunicato congiunto in cui hanno espresso la speranza di riunire le due chiese e hanno chiesto ai leader del mondo di proteggere i cristiani dalle persecuzioni.
Kirill è stato il primo ad arrivare a L’Avana e ha salutato Francesco, arrivato poco dopo, dicendo: «Sono felice di darti il benvenuto, caro fratello». Francesco ha risposto: «Fratello, fratello: finalmente!». I due si sono poi abbracciati e baciati. Dopo l’incontro, Francesco è partito per Città del Messico, mentre Kirill ha raggiunto il Brasile, da dove proseguirà verso il Paraguay la sua visita in Sud America.
Lo scisma, cioè la separazione tra le due chiese, avvenne ufficialmente nel 1054, anche se i riti e le tradizioni delle due chiese avevano già cominciato a divergere secoli prima. La ragione principale per cui lo scisma venne “formalizzato” fu un conflitto politico, in cui gli occidentali spingevano perché venisse riconosciuto il “primato” del vescovo di Roma, cioè del Papa, su tutti i cristiani, mentre gli ortodossi rifiutavano questo principio. Secondo gli esperti di questioni religiose, difficilmente l’incontro porterà a un riavvicinamento tra le due chiese, almeno nel breve termine. Una delle questioni ancora irrisolte è quella della Chiesa greco-cattolica ucraina, una chiesa che pratica le liturgie orientali ma che risponde alla chiesa di Roma. Gli ortodossi russi, scrive il corrispondente di BBC, risentono di questa influenza in un territorio che considerano tradizionalmente di loro competenza.
Fonte: Il Post
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