Gli appunti di Monica Cirinnà durante la discussione sul ddi Cirinnà, Roma, 25 febbraio 2016 (ANSA/ GIUSEPPE LAMI)
Il disegno di legge (ddl) sulle unioni civili – più noto come ddl Cirinnà, per il nome delle senatrice del Partito Democratico che ne è la prima firmataria – è stato approvato giovedì al Senato. Il voto è avvenuto in realtà su un maxi-emendamento, sul quale il governo aveva posto la fiducia e che sostanzialmente ha riscrive la legge. Prima di entrare in vigore la legge deve essere ancora approvata dalla Camera dei Deputati, dove però il Partito Democratico ha un’ampia maggioranza, quindi non dovrebbero esserci sorprese.
Ci sono due grosse differenze tra il ddl originariamente proposto da Cirinnà e la versione che è stata approvata ieri: la rimozione delle parti sulla cosiddetta stepchild adoption e quella sull’obbligo di fedeltà. Nella versione originale era scritto «con la costituzione dell’unione civile tra persone dello stesso sesso le parti acquistano gli stessi diritti e assumono i medesimi doveri; dall’unione civile deriva l’obbligo reciproco alla fedeltà, all’assistenza morale e materiale e alla coabitazione», in quella nuova è stato tolto “alla fedeltà”.
Mentre si discuteva sull’approvazione del maxi-emendamento al ddl Cirinnà, la senatrice del Partito Democratico Laura Cantini ha presentato un altro emendamento per chiedere di eliminare l’obbligo di fedeltà anche dai matrimoni civili, quelli delle coppie eterosessuali. L’emendamento è stato sottoscritto da altri undici senatori del PD, tra cui Monica Cirinnà, ed è composto di una sola riga: c’è scritto «togliere dall’articolo 143 del Codice Civile il riferimento all’obbligo reciproco di fedeltà tra i coniugi».
Come scrive Giulia Siviero, la fedeltà nel matrimonio scritta nel codice civile è un retaggio dell’indissolubilità cattolica del legame matrimoniale (“Prometto di esserti fedele sempre” etc): ne è il derivato “accettabile” dal punto di vista della giurisprudenza. L’eliminazione dell’obbligo di fedeltà faceva parte delle richieste avanzate dal Nuovo Centro Destra ma anche da diversi emendamenti presentati al testo iniziale da alcuni senatori del PD per eliminare qualsiasi equiparazione dell’unione civile al matrimonio. Il senatore di NCD Renato Schifani ha detto: «Abbiamo abolito la stepchild adoption e abbiamo abolito l’obbligo di fedeltà più altre piccole innovazioni che ci danno la certezza della non omologazione al matrimonio delle unioni civili».
Fonte: Il Post
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