Una zona danneggiata dagli attacchi aerei nel quartiere di Tariq al-Bab di Aleppo, controllato dai ribelli. Credits: Abdalrhman Ismail
Dopo il fallimento del cessate il fuoco raggiunto lo scorso 12 settembre tra il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov e il suo omologo statunitense John Kerry sono ripresi gli scontri tra le truppe fedeli al governo di Bashar al-Assad e i ribelli, in particolar modo ad Aleppo.
Germania, Francia, Italia, Regno Unito e Stati Uniti si incontreranno oggi per discutere della situazione nel paese e di come riavviare il processo di pace.
Ecco il punto delle ultime notizie sulla situazione in Siria e in particolare ad Aleppo:
- I ribelli hanno dichiarato il 4 ottobre di aver respinto un attacco da parte delle truppe regolari nella parte meridionale di Aleppo, mentre gli aerei russi e siriani continuano gli intensi bombardamenti sui quartieri residenziali che si trovano nella parte orientale della città.
- La Russia ha confermato il 4 ottobre di aver trasferito nella base siriana di Tartus un sistema di difesa missilistica S-300. Il portavoce del ministero della Difesa Igor Konashenkov ha detto che lo scopo è quello di “garantire la sicurezza della base rispetto a minacce aeree” e che si tratta di un “sistema puramente difensivo”.
La decisione arriva dopo giorni di tensione crescente tra Mosca e Washington. A seguito della rottura nei negoziati di pace sulla Siria, il 3 ottobre gli Stati Uniti hanno interrotto i rapporti bilaterali con la Russia volti a coordinare attacchi aerei contro i jihadisti. In risposta, Putin ha sospeso un accordo sul disarmo nucleare e lo smaltimento di plutonio.
- L'analisi delle immagini satellitari dell'attacco contro il convoglio di aiuti in Siria del 20 settembre scorso mostra che si è trattato di un attacco aereo, secondo quanto ha dichiarato oggi Lars Bromley, consulente di ricerca presso Unosat, l'agenzia satellitare delle Nazioni Unite. Circa venti persone sono rimaste uccise nel raid avvenuto nei pressi di Aleppo. Gli Stati Uniti hanno attribuito la responsabilità agli aerei russi, ma Mosca ha negato il suo coinvolgimento.
- Ieri l'alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Zeid Ra'ad al-Hussein ha proposto di limitare l'uso del potere di veto da parte dei membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Questo consentirebbe di deferire la questione degli attacchi russi sui civili ad Aleppo alla Corte penale internazionale, una decisione in precedenza bloccata da Mosca e Pechino.
"Il deferimento al tribunale dell'Aia sarebbe più che giustificato data l'impunità diffusa e profondamente scioccante che ha caratterizzato il conflitto e l'entità dei crimini che sono stati commessi", ha dichiarato Zeid. "Alcuni di questi possono infatti essere paragonati a crimini di guerra e crimini contro l'umanità".
--- LEGGI ANCHE: NEGLI ULTIMI SEI GIORNI SONO MORTI QUASI 100 BAMBINI AD ALEPPO
Fonte: The Post Internazionale
Nessun commento:
Posta un commento