giovedì 25 giugno 2015
Campania. Rabbia e mobilitazione contro la discarica di Calvi Risorta
Di Ivan Trocchia
Ennesima emergenza ambientale e sanitaria in Campania dopo la scoperta da parte delle Guardie Forestali di una discarica abusiva presso l’area dell’ex Pozzi Ginori a Calvi Risorta in provincia di Caserta.
Discarica che è stata classificata come la più grande mai scoperta sinora, in un territorio dove molteplici sono stati i ritrovamenti negli ultimi due decenni. Si tratta di materiali chimici in forma liquida che a contatto con la terra hanno provocato lo sprofondamento dei rifiuti a una profondità notevole rendendo complicata la bonifica e probabilmente contaminando le falde acquifere. I rifiuti chimici provengono molto probabilmente, cosi come si evince dalla dichiarazioni del defunto pentito di camorra Carmine Schiavone, dalle fabbriche del Nord Italia. In realtà sono almeno dieci anni che tale sito è segnalato da diverse associazioni come inquinato da rifiuti tossici interrati e non si capisce perché ci sia voluto tanto tempo per effettuare i dovuti controlli.
Adesso ovviamente è il momento della rabbia e dell’indignazione. Per l’ennesima volta, sperando che le istituzioni preposte facciano finalmente il loro dovere avviando le bonifiche del territorio e la messa in sicurezza dell’ambiente circostante.
In realtà se siamo arrivati a questo punto è proprio per via delle istituzioni che avrebbero dovuto vigilare e non lo hanno fatto. Perché se è “normale” che la Camorra cerchi di lucrare cinicamente sullo smaltimento dei rifiuti industriali tossici e che una certa imprenditoria cerchi di risparmiare e quindi aumentare i propri profitti affidando ai camorristi e a ditte compiacenti lo smaltimento, non è però normale che tutte le istituzioni in campo siano risultate assenti o collaborative.
Polizia, Carabinieri, Guardia di finanza, Asl, Arpa, enti locali e finanche i servizi segreti appaiono, salvo rarissime soggettive eccezioni, come protagonisti negativi di questa e di altre vicende. Impressionante il numero di funzionari pubblici corrotti, un quadro da repubblica delle banane più che da moderno stato democratico.
Così il Comitato per l’agro Caleno , già attivissimo sul territorio nella lotta alla Centrale a Biomasse di recente progettazione, ha indetto una mobilitazione popolare per sabato pomeriggio 27 giugno, alle 17.00, proprio a Calvi Risorta.
Le parole d’ordine della manifestazione sono "No alla Centrale a Biomasse", "No al Commissariamento per la bonifica", "Si alle bonifiche sotto controllo popolare".
Perché quello delle bonifiche è il punto nodale e principale. I comitati di lotta da anni insistono perché queste avvengano sotto controllo pubblico e che diventino anche un’occasione per creare posti di lavoro in territori dove la disoccupazione riguarda, nel migliore dei casi, almeno un terzo della popolazione attiva.
Insomma la terra dei fuochi, già terra del lavoro, deve trasformarsi in terra di resistenza. Non ci sono alternative. L'appuntamento è a sabato pomeriggio. Almeno la dignità, quella no, non possono sotterrarla.
Fonte: contropiano.org
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