Succede a Napoli, nel quartiere Barra. Il capo clan, latitante dal 2013, era nascosto in una intercapedine, ospite a casa di un parente
Nascosto nel suo territorio, protetto dal suo clan, fino all’ultimo. I carabinieri a Napoli, nel quartiere Barra, hanno preso Luigi Cuccaro, boss dell’omonimo gruppo, latitante da due anni. Stamane (ieri), appena le autorità sono arrivate sul posto per la cattura, la gente si è radunata in strada, circondando le auto dei militari e tentando di strappare il Capo dalle mani di chi lo stava arrestando.
CAMORRA: LUIGI CUCCARO NASCOSTO IN UNA INTERCAPEDINE
- Cuccaro era destinatario di tre misure cautelari per omicidio, associazione a delinquere di stampo mafioso e associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga e contrabbando. Voleva passare la festa di San Luigi in famiglia, un passo falso che ha permesso la cattura del boss, nascosto in un covo nell’intercapedine tra due pareti, in casa di un parente. Lo spazio in cui il capo clan si nascondeva poteva ospitare solo una persona in piedi. Un vano che si apriva in modo meccanico dall’interno e dall’esterno dietro un pannello di legno. I carabinieri non escludono che covi provvisori di questo tipo siano disseminati in tutte le abitazioni nella zona.
CAMORRA: LA FOLLA CONTRO L’ARRESTO DI LUIGI CUCCARO
- Ad avvertire della presenza dei militari dell’Arma che cinturavano l’area probabilmente delle vedette. Cuccaro, dopo il segnale, era riuscito a entrare nel vano, ma quando un carabiniere battendo sul muro ha individuato il vuoto, non ha opposto resistenza né negato la sua identità, confermata tra l’altro dai documenti che aveva con sé. Durante l’operazione però circa 60 persone tra familiari e residenti hanno tentato di impedire il trasporto in caserma. Tra i reati contestati a Cuccaro, l’omicidio del boss Ciro Veneruso, un agguato del 26 luglio 1996 durante una ‘guerra’ tra i due clan. Luigi, il più piccolo dei tre fratelli boss, è l’uomo d’azione della famiglia. Lui, Angelo (il capo arrestato un anno fa) e Michele (tutt’ora latitante) sono stati dichiarati irreperibili dal 2013 e latitanti dal 2014, quando appunto fu emessa una misura cautelare per l’omicidio del boss Veneruso.
(in copertina ANSA/ CARABINIERI)
Fonte: Giornalettismo
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