Il sito dove è esplosa una bomba questa mattina, 8 agosto 2016, fuori da un ospedale a Quetta, in Pakistan. Credit: Naseer Ahmed
L’esplosione di una bomba, detonata da un attentatore suicida, in un ospedale in Pakistan ha ucciso oltre 70 persone e ferito altre trenta, lunedì 8 agosto 2016. L'attacco è stato rivendicato dal gruppo estremista Jamaat-ur-Ahrar.
L’aggressione si è verificata a Quetta, il capoluogo della provincia sudoccidentale del Belucistan, percorsa da violenze, mentre alcune persone – per lo più giornalisti e avvocati – si erano raccolti per accompagnare il corpo di Bilal Anwar Kasi, un noto avvocato cui avevano sparato, uccidendolo, qualche ora prima. Diverse decine di persone stavano entrando nel reparto di emergenza dell’ospedale quando è esploso un ordigno.
Il ministro dell’Interno del Belucistan Bugti aveva inizialmente parlato di almeno dieci vittime e 30 feriti, ma il bilancio è salito a 75 morti e oltre 50 feriti, riferisce il ministro della salute del Belucistan Mohammed Omar Baloch, e si teme che sia destinato a crescere. Intanto, la polizia pakistana che ha isolato l'area intorno alla struttura medica.
Kasi è invece stato assassinato mentre si recava in tribunale. Questo tipo di omicidi mirati sono sempre più frequenti a Quetta. Il Belucistan è infatti attraversato da una crescente violenza connessa a un’insurrezione separatista, ma anche a tensioni confessionali e alti tassi criminali.
Il gruppo Jamaat-ur-Ahrar, ramo pachistano dei Taliban, ha rivendicato l'attacco suicida: "La Tehreek-e-Taliban del Pakistan Jamaat-ur-Ahrar rivendica l'attacco e promette di continuare a colpire. Diffonderemo presto un video", ha dichiarato in una email il portavoce Ehsanullah Ehsan.
Il movimento islamista è lo stesso che il giorno di Pasqua colpì Lahore uccidendo 72 persone, tra cui molti bambini, in un parco affollato.
Fonte: The Post Internazionale
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