domenica 21 febbraio 2010

Beppe Grillo vince contro la querela delle parlamentari

Aveva detto durante una seduta della commissione Affari costituzionali del Senato: «Sei persone hanno deciso i nomi di chi doveva diventare deputato e senatore. Hanno scelto 993 amici, avvocati e, scusate il termine, qualche zoccola, e li hanno eletti». Questa la frase che il giugno scorso, pochi giorni dopo l’audizione di Grillo, risalente al 10 di quel mese, si guadagnò la querela. La frase di Beppe Grillo però non può essere punita perché il soggetto a cui è rivolta è generico. Archiviata, quindi, la denuncia per diffamazione contro il comico genovese presentata da diciotto deputate e senatrici, tra cui l’avvocato Giulia Bongiorno (che aveva messo a punto l’atto), Alessandra Mussolini, Paola Binetti, Manuela Di Centa.

Così il noto comico genovese – che era intervenuto in Senato per illustrare la proposta di legge popolare "Parlamento Pulito" firmata nel 2007 durante il primo V-Day da 350 mila persone e ad oggi ferma in attesa che venga presa in considerazione - esulta dal blog (http://www.beppegrillo.it/2010/02/le_extravergini.html): “Il Tribunale di Roma ha respinto 19 querele presentate contro di me da deputate e senatrici attraverso lo Studio Legale Bongiorno […] Come siamo arrivati a questa sentenza e perché? Il 10 giugno 2009 sono stato invitato alla Commissione Affari Costituzionali del Senato per illustrare la proposta di legge popolare "Parlamento Pulito" firmata da 350.000 cittadini. La proposta, dopo quasi otto mesi, non è ancora stata presentata al Senato. Però le cause di diffamazione sono state prontamente attivate”.

Ancora più agguerrito, quindi, Grillo che nell’editoriale “Le extravergini” prosegue il suo amaro sfogo: “In questa legislatura sono state discusse leggi vergognose, dal Lodo Alfano, a quella delle intercettazioni, al processo breve, allo Scudo Fiscale. Deputati e senatori extravergini dovrebbero preoccuparsi della loro onorabilità per aver permesso che queste leggi siano state presentate e approvate, e querelare i primi firmatari in nome e per conto del Parlamento. 350.000 persone aspettano che la legge "Parlamento Pulito" venga discussa. Poiché ognuno di loro conta uno, hanno il diritto di presentarsi di fronte al Senato uno alla volta e tutti insieme per pretendere rispetto da parte dei loro dipendenti. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure”.

VIDEO-LINK
L’Intervento in Senato che ha dato il via alla querela



1 commento:

stefanover ha detto...

grande Beppe !!!!!!!!!!