lunedì 2 novembre 2009

Salute: con gli alimenti possiamo ingerire fino a 2 chili l'anno di sostanze tossiche

"Il primo diritto di tutte le cose viventi è la salute. Questa legge è valida per il terreno, le piante, gli animali e l’uomo: la salute di questi quattro elementi è una catena strettamente interconnessa. Qualsiasi debolezza o mancanza di salute dell’anello precedente nella catena, si ripercuote sugli anelli successivi finché raggiunge l’ultimo, l’uomo (...). Il deterioramento della salute umana nelle nazioni civilizzate è la conseguenza del deterioramento degli anelli precedenti (...) la malnutrizione (e l’inquinamento) del suolo è alla radice di tutto. L’incapacità di mantenere una sana agricoltura ha ampiamente cancellato tutti i vantaggi ottenuti dal miglioramento delle condizioni igieniche e dalle scoperte scientifiche in campo medico". (Sir Albert Howard - 1945)

Dai tempi in cui scrive Sir Howard ad oggi la situazione è, purtroppo, gravemente peggiorata. Attualmente sono presenti sul mercato (quindi nel suolo) circa 70.000 prodotti chimici differenti, e altri 1.500 vengono introdotti ogni anno.
Siamo poi penalizzati da una legislazione vecchia di 30 anni, che non prevede il problema del multi residuo, ovvero un limite alla somma di più residui nello stesso alimento. Continuano ad essere tollerate concentrazioni singolarmente consentite di più principi attivi su uno stesso prodotto, con potenziali sinergie anche tra sostanze da tempo classificate come possibili o probabili cancerogeni.

Molte di queste sostanze sono chiamate Endocrin Disruptors in quanto, legandosi ai nostri recettori ormonali, ne mimano l'azione alterando il delicato equilibrio fisiologico. Questi sono i policlorobifenili (PCB), diossine e diversi gruppi di pesticidi usati in agricoltura. Disfunzioni dell’apparato riproduttore (malformazioni del tratto urogenitale maschile, neoplasie al testicolo in età adolescenziale, ...), disturbi della fertilità e del ciclo, aborti, pubertà precoce, menopausa precoce, tumori al seno, utero, ovaio, prostata, sono alcune delle patologie correlate a questi contaminanti ambientali.

Queste sostanze sono diffuse ubiquitariamente nell’ambiente e, quindi, ne siamo tutti più o meno intossicati fin dal periodo pre-natale. Alcuni pesticidi interferiscono con il nostro sistema nervoso, in particolare gli organo-fosforici. Questi inibiscono l’azione di un enzima causando l’accumulo di un importante neurotrasmettitore, determinando sintomi acuti come paralisi, convulsioni e, nei casi più gravi, anche la morte; ma anche sintomi cronici inducendo gravi neuropatie come il Parkinson.

Altri rischi per la salute possono essere rappresentati da alcuni fungicidi che interferiscono con l’azione della tiroide. La Società Italiana di Chirurgia ipotizza che il vertiginoso aumento di casi di tumori al pancreas possa essere causato dall'assunzione di pesticidi per danno diretto sul DNA. Recentemente sempre più studi evidenziano una correlazione tra alti livelli di pesticidi (in particolare i POPs) nel sangue e rischio di sviluppare diabete o insulinoresistenza. Ovviamente tutti i rischi sopracitati sono potenziati in organismi fragili come i feti, i neonati e i bambini che oltre ad assorbire maggiormente tutto quello di cui sono nutriti per ovvi bisogni di crescita, non sono sufficientemente dotati di capacità difensive e disintossicanti.

Inoltre, i limiti di legge tollerati per singolo pesticida, sono stati definiti in base alla pericolosità valutata per un organismo sano adulto di 60 kg. Per non parlare del grave problema sopracitato del multi residuo tollerato.
Va poi considerato il fenomeno della Magnificazione Biologica, ovvero, la concentrazione delle sostanze tossiche via via che si sale la catena alimentare al cui vertice c'è l'uomo. Significa che se l'erba o i vegetali mangiati dagli animali è contaminata da pesticidi, questi ultimi si troveranno in concentrazioni maggiori nella loro carne e nei loro prodotti. L’uomo, nutrendosi quindi di latte, uova e carne, assorbirà questi stessi pesticidi concentrandoli ulteriormente nei propri tessuti. Alcuni contaminanti tendono ad accumularsi nei nostri tessuti grassi (adipe, fegato, mielina) dove possono rimanere anche per tutta la durata della nostra vita.

È stato calcolato che nutrendoci di alimenti convenzionali, possiamo ingerire fino a 2 chili l'anno di sostanze tossiche. Ovviamente, oltre all'assenza di pesticidi, tra i numerosi altri vantaggi rappresentati dagli alimenti biologici troviamo:

• Assenza di farmaci somministrati agli animali.
• Assenza di OGM.
• Assenza di conservanti di sintesi e di altri additivi alimentari.
• Divieto di irradiamento quale metodo di conservazione.
• Controllo di filiera.
• Maggiore freschezza degli alimenti.
• Sviluppo dell’economia locale.
• Sensibilizzazione a un comportamento etico nella scelta alimentare.
• Rispetto e risanamento dell’ambiente.

Nell'elenco manca volutamente la "migliore qualità nutrizionale" perché in realtà la sola differenza in percentuale di nutrienti, per quanto ben documentata, è poco significativa rispetto all'enorme vantaggio rappresentato dall'assenza di tossici e dalla diffusione di un comportamento consapevole.

Dr. Emanuela Bartolozzi
(Docente a contratto Università degli Studi di Firenze ed esperta di alimentazione biologica e naturale)

Fonte: www.aclitrentine.it

3 commenti:

Danx ha detto...

Ogni giorno mi chiedo se han spruzzato, e se sì cosa, sulla verdura che mangio e cosa han magnato i bovini che poi magno.
Sigh
Per non parlare dei dolci...azzzz

@enio ha detto...

concordo, andrebbero fatte a campione su almeno 100 persone per quartiere le analisi sui metalli pesanti (Pb Hg se si mangia pesce spada e tonno), andrebbero analizzati i PCB, per vedere quanti conservanti ingeriscono tipo DDT e altre diavolerie connesse e poi dare un regime di vita che potrebbe essere stato completamente sbagliato nel tempo...

ps andrew fatti vedere qualche volta !!!!

Andrea De Luca ha detto...

esattamente!