martedì 17 maggio 2011

La sera del Berlusconi ferito: l’uomo del seggio gli ha detto No


Si è fatta sera… Moratti travolta, umiliata, incatenata e affondata al 41 per cento dei voti raccolti… Lettieri attardato, frenato nemmeno al 40 per cento. Vanno al secondo turno ma non sanno, proprio non sanno se alla fine saranno sindaci di Milano e Napoli. Dovevano vincere e stravincere i due candidati del Pdl, l’una segnare, raccogliere, ribadire la supremazia del Pdl e del centro destra al Nord, l’altro incarnare la rivincita del Pdl e del centro destra al Sud. Doveva vincere la Moratti, raccogliere il premio del buon governo lombardo, sbaragliare quegli incauti della sinistra che le contrapponevano il “comunista” Pisapia, celebrare il successo in abbraccio con Berlusconi capolista. Ha perso il primo round, è finita a tappeto, è stata “contata” quasi fino al k.o. Doveva vincere Lettieri, risultare il liberatore tanto atteso dal mal governo Bassolino-Jervolino, incassare i proventi delle promesse di Berlusconi ai napoletani: niente tasse sui rifiuti, niente ruspe per le case abusive. Va al secondo turno sperando che gli elettorati di De Magistris, Morcone e Pasquino non si sommino neanche un po’, altrimenti lo perde il secondo turno: gli altri fanno 26, più 19, più 9, molto più del suo 40 per cento. Peggio, molto peggio di lui sta la Moratti: per raggiungere e superare al secondo turno Pisapia deve prendere tutto il cinque per cento di Manfredi Palmeri e sperare che non un solo elettore “grillino” voti il candidato della sinistra. Sempre che i suoi elettori, tutto il suo 41 per cento si ripresenti compatto alle urne. Si è fatta sera sull’orologio e si è fatta sera sul Pdl: l’uomo dell’urna ha detto no. No a Berlusconi.

Non è certo il tramonto di Berlusconi quel che si vede e si conta in questa sera di risultati elettorali. Ma stavolta Berlusconi non ha vinto, ha “toccato” le elezioni amministrative con le sue mani e l’acqua non si è trasformata in vino, il “sangue” elettorale non si è sciolto nell’ampolla di una campagna elettorale impugnata dal premier e mostrata al popolo perché miracolo ancora una volta si producesse. Berlusconi non ha vinto oggi. Significa niente meno, nè più nè meno, che non è più invincibile, che potrebbe non vincere anche domani. Qualunque cosa lo abbia colpito e ferito, la candidatura algida della Moratti, il rosario di promesse non mantenute a Napoli (dieci volte ha detto: ci penso io, entro tre giorni sparirà l’immondizia dalle strade), l’eccesso di sicurezza protagonista, questa è la sera in cui Berlusconi appare ed è non più invulnerabile. Si è ripreso tante volte, potrebbe ancora farlo, risvegliarsi. Ma stasera va a dormire da sconfitto, lui e il suo Pdl. Ha ragione Bersani, non vende fumo il segretario del Pd: “Loro hanno perso, loro…”. E lo dice quasi non credendo ai suoi occhi. Quanto e da che cosa sia stato ferito Berlusconi stasera lo rimugina e lo calcola Bossi. Qualunque sia l’esito dei suoi calcoli, la Lega non mollerà Berlusconi. E dove potrebbe mai andare la Lega se il centro destra implodesse sotto l’insostenibile peso di un Berlusconi abbandonato? Ma la Lega calcola stasera fino a quando, fino a quando il governo c’è. Dopo, quando si voterà per il nuovo Parlamento forse non più.

Stasera Sparta piange, non se l’aspettava, non così. Aveva qualche timore, ma così proprio no. Sparta piange e Atene, anche se ha i suoi guai, ride. Ride come non pensava di poter fare. A Milano non solo ha “resistito, resistito e resistito…”. A Milano può vincere, Milano l’inespugnabile per la sinistra può cadere. E a Napoli partita aperta. E Torino è una conferma, un successo atteso ma un chiaro successo. E Bologna, la ex rossa Bologna? Qui cominciano i guai della sinistra, anzi del Pd. Forse Merola non passa al primo turno. Ma solo forse: la sera scivola via con il dubbio e l’ansia di un sindaco mancato al primo turno perché quelli di Grillo, quel Bugani, ha preso quasi il dieci per cento. Bologna può essere una “debolezza”, debolezza che si sana in parte, ma solo in parte tra due domeniche. Ma forse la notte guarirà e correggerà la sera: forse a notte Merola varca il 50 per cento e farcela allora, avercela fatta nonostante Grillo e le sue Cinque Stelle allora sarebbe forza, insperata forza. Il vero guaio per la sinistra è Napoli: pessimo il risultato del suo candidato Morcone. E’ Luigi De Magistris, il candidato dell’Idv che va al ballottaggio con il 26 per cento, Merola è fermo sette punti sotto. De Magistris, uomo e politica che sono altro e diverso dal Pd e anche da Vendola, che sono opposizione ma non sinistra, che sono quel che il Pd chiama estremismo e pensa, senza dirlo, sia “populismo”. Anti berlusconiano ma populismo. I guai della sinistra, del Pd ma anche di Sel, sono di non governare, di non avere il timone e quindi la rotta della flotta e flottiglia dell’opposizione politica e sociale. Guai grossi per il domani, ma guai di domani. Stasera Atene ride: il grande e invincibile guerriero è “sceso in campo”, si è messo in lista, ci ha messo la faccia, ha occupato la scena, ha garantito ogni pestilenza e dannazione a chi avesse votato per gli altri e ogni regalo e ricompensa a chi votava per lui. A Torino, Bologna, Napoli e soprattutto Milano l’uomo e la donna del seggio gli hanno detto no. Si è fatta notte e quel No rimbomba, rimbalza, inquieta e molesta la testa di Berlusconi.

Fonte: Blitz quotidiano

Nessun commento: