martedì 9 settembre 2014

La mia opinione sul ragazzo ucciso a Napoli da un carabiniere

Davide Bifolco, il ragazzo ucciso a Napoli da un carabiniere

Voglio esprimere la mia opinione sul ragazzo ucciso a Napoli da un carabiniere, qualche giorno fa.

Senza entrare nel merito delle varie versioni che negli ultimi giorni abbiamo letto sui giornali e su internet (il ragazzo che guidava lo scooter è latitante o no, la dinamica del fatto ecc.), io credo che ha sicuramente sbagliato il ragazzo che guidava il motorino a non fermarsi all'alt dei carabinieri. Ma ha sbagliato anche il carabiniere a sparare. Questo carabiniere ha solo 32 anni. E' giovanissimo. Credo che l'inesperienza lo abbia tradito in quel momento. Ora il carabiniere si è giustificato dicendo che è inciampato e che è partito il colpo. Può darsi, ma se il carabiniere ha sparato volontariamente è giusto che paghi.

Molte persone hanno dichiarato di aver assistito alla scena e di aver visto tutto. Inoltre, in questi giorni, ci sono stati diversi cortei (sia tesi che pacifici) nel rione Traiano per chiedere giustizia per Davide. Ci può e ci deve stare. Ma mi chiedo: come mai quando viene ucciso un ragazzo in molti si presentano a testimoniare e si fanno dei cortei e quando, invece, è la camorra ad uccidere nessuno sente e vede niente e non si manifesta? Una domanda più che legittima...

La mia piena solidarietà alla famiglia di Davide.

3 commenti:

Giovanni ha detto...

La risposta alla tua domanda è semplice...quando un carabiniere uccide un civile, le manifestazioni si fanno tranquillamente perché la gente non teme nulla, e spuntano fuori anche testimoni; quando ad ammazzare è la camorra, le persone hanno paura di ritorsioni su di loro...nel primo caso sono certi che non ci saranno conseguenze, nel secondo no, quindi figuriamoci se manifestano o fanno uscire testimoni quando c'è di mezzo mafia e camorra...la gente teme per la propria vita in queste situazioni

Andrea De Luca ha detto...

Esatto Giovanni. La mia domanda è retorica

Anonimo ha detto...

In quei luoghi i carabinieri rischiano la vita piú che altrove e la tensione gioca la sua parte nella dinamica di un inseguimento. Quello che é accaduto sta facendo il gioco della camorra, tenere lontane le forze dell'ordine dal tessuto sociale per avere piu spazio di manovra. Le forze dell'ordine lo sanno, conoscono quei luoghi e cercano di assecondare questi comportamenti lasciandogli il giusto sfogo per poter tornare ad assumere il "controllo"... Per modo di dire naturalmente...