giovedì 7 marzo 2013

Processo Unipol: Silvio Berlusconi condannato a 1 anno di reclusione


Silvio Berlusconi è stato condannato della quarta sezione penale del tribunale di Milano a un anno di reclusione nel processo Unipol dove era chiamato a rispondere dell'accusa di rivelazione di segreto d'ufficio in relazione alla pubblicazione de Il Giornale della telefonata in cui Piero Fassino diceva a Giovanni Consorte: «Allora abbiamo una banca». Intercettazione che all'epoca era ancora coperta da segreto istruttorio. Inoltre i fratelli Berlusconi, che non erano presenti al processo, dovranno versare 80mila euro di risarcimento in solido a Piero Fassino costituito come parte civile, più 10 mila euro di spese processuali. 

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma tanto le condanne sono inutili. In galera non ci andrà mai.Il suo potere economico lo preserva dal carcere xché in Italia un ricco in carcere non ci va mai, infatti le prigioni sono piene di povera gente sfigata e di stranieri, x i motivi + banali assieme a quelli gravi.

barbaranotav ha detto...

il problema, per il caso Unipol quindi è che non finisca dentro chi ha divulgato le prove di un reato?
Bel ragionamento.
Nessuno si domanda piuttosto se non fossero gli 11 imputata a doverci andare. L'Importante è il nano, fino al punto da assolvere la finanza dei compagni.
Proprio vero, i reati non sono tali se li commette l'amico. Un gran senso della giustizia non c'è che dire.
Fassino ha detto che era una battuta. La scalata non sembrava proprio una battuta.
Ma fassino è un compagno allora non commette reati per default.
Come il Compagno Lusi, Penati, Bersani e poi per non rischiare suicidiamo David Rossi di Mps.
Shhh la finanza rossa è amica