mercoledì 22 dicembre 2010

Caro Babbo Natale...

Ti sarà capitato, ti capiterà certamente, di ridacchiare così di tanto in tanto, sulla tua slitta, per i desideri strampalati che noi ti scriviamo da sempre con la speranza di vederci più buoni per il futuro, e già questo è un’ammissione di quanto pensiamo d’esser stati cattivi fin’ora, con la consapevolezza che già da domani ce ne saremo scordati ma che almeno ci abbiamo provato. Credo che tu sia fortunato perché puoi ridere divertito, ma c’è chi ride in modi diversi. C’è chi ride per non piangere, chi ride per noia, chi ride per gioia ed in certe ore anche chi ride dal dolore; si ride di stizza mentre si muore di fame, e si ride in silenzio dentro le tane. Si ride, e ci si dovrebbe indignare, dello stupido ridere sugli stupidi che stupiti guardano il viso dello stupido vero che ride di loro e si chiedono il senso di quell’inutile riso. Ridono i bambini che scrivendoti desiderano un gioco che li aiuti a crescere nella realtà che vivono, ridono allo stesso modo i grandi che ti scrivono cercando così per gioco di tornare bambini per fuggire dalla realtà che stanno vivendo.

In ogni caso si ride se si vive, e si vive meglio ridendo, perciò io vorrei chiederti… che non ci sia più la fame nel mondo, ma non so se sarebbero d’accordo anche i gestori dei negozi alimentari. E comunque se ci riesci e ti trovi, anche se l’acqua è ormai poca, togli pure la sete! Poi ti chiederei che tu possa portare in dono per questo Natale una donnina nuova a Berlusconi e che tu li possa trasportare in un posto sicuro lontano da tutti, lontano dai complotti della sinistra, lontano da Floris e da Santoro, lontano, lontano in un’isola deserta, così lì senza presidenza del consiglio, senza televisioni, senza soldi e senza le sue imprese… voglio vedere che se ne fa la donnina di Berlusconi. Mi piacerebbe che tu svegliassi il povero Bondi da questo suo e nostro brutto incubo di essere Ministro dei beni culturali. Già che ci sei potresti riportare la Carfagna a fare quello che faceva prima; e pure Cosentino…, ma a proposito, che faceva prima Cosentino? Poi vorrei che tu regalassi un corso di dizione a Di Pietro, mi piacerebbe che tu facessi ingrassare Roberto Saviano e gli facessi crescere i capelli così che possa camminare per Napoli senza scorta. Mi piacerebbe vedere Marco Travaglio direttore del tg1 e se si può spedire Minzolini sull’isola deserta della donnina e di Berlusconi così anche lui senza soldi, televisioni eccetera voglio vedere che se ne fa di Berlusconi. Mi piacerebbe che Nichi Vendola convincesse il PD a fare le primarie del centro sinistra e che tu regalassi una casa a Terzigno alla Iervolino e pure a Bassolino. Vorrei vedere Calderoli e Maroni completamente al verde senza i soldi di Roma Ladrona, e vedere se hanno voglia di emigrare all’estero in cerca di fortuna. Mi piacerebbe che tu potessi far parlare il figlio di Bossi solo in dialetto napoletano. Sarebbe bello pure, se tu potessi, far sparire D’Alema, Prodi, Bersani e Veltroni, perché non si sa mai… così, per non correre il rischio… che so, dovesse presentarsi l’occasione. Ah! Mi piacerebbe che tu mettessi Capezzone tra le banane nella gabbia dello scimpanzé allo zoo, per vedere se lo scimpanzé riconosce la differenza… E anche la gente che guarda la gabbia! Mi piacerebbe che gli operai che vengono ritenuti improduttivi dai vertici della Fiat possano essere assunti dalla BMW così che possano renderle più competitive delle Fiat. Vorrei che tu chiedessi a chi oggi subendola, parla di crisi, se valeva la pena ieri, non potendo permetterselo, di indebitarsi con le banche per acquistare a rate l’home cinema, l’auto nuova, tre cellulari e la vacanza ai tropici una volta all’anno. Vorrei che Grillo torni a lavorare in tv e in teatro perché finalmente ci sia gente pulita che possa portare per lui nelle istituzioni le idee a Cinque Stelle. Vorrei che i figli delle operaie della Omsa potessero avere le calze della befana piene di dolci. Vorrei che aspettando il papa nero, in qualche presepe vivente di Bergamo possa nascere un Bambinello di colore. Vorrei che sulla Salerno-Reggio Calabria non si inizi a lavorare allo scadere del terzo anno dopo del quale verrà sconfitto il cancro. Vorrei che spiegassi alla Gelmini che il problema delle insegnanti precarie non è banale come una gengivite. Vorrei che i ragazzi che manifestano sui monumenti non diventino il monumento dell’ovvietà. Vorrei che in questo mondo con la satira si possa continuare a ridere ma vivendo con un pò più di serietà.

Fiducioso di un tuo, appunto serio, impegno ti saluto cordialmente.

P.S. Ah dimenticavo, se puoi, porta anche un nuova nipote a Mubarak... ma più 'brutta' di Rosy Bindi. Ciao.

1 commento:

Anonimo ha detto...

complimenti Andrea, mi è piaciuta la tua letterina a Babbo Natale.