Che si attribuisca la colpa alla situazione economica o alla crisi finanziaria i dati parlano chiaro: le banche chiudono i rubinetti e i prestiti ai privati calano ulteriormente.
I numeri sono relativi al mese di novembre 2014, e dimostrano come i finanziamenti degli istituti di credito al settore privato, sia che si tratti di famiglie o imprese, siano calati ulteriormente dell'1,6%. Un dato che fa il paio col calo del 2,1% registrato nel mese precedente, anche se in lieve miglioramento.
In generale sono diminuiti i prestiti alle società non finanziarie (-2,6%) più che quelli alle famiglie (-0,6%), anche se il quadro generale pare tutt'altro che confortante. Stesso discorso per quanto concerne le sofferenze bancarie, ovverosia i crediti che le banche fanno fatica a riscuotere in quanto provenienti da aziende in crisi.
Il cosiddetto 'tasso di sofferenza' si attesta sul 18,4%, in lieve ripresa rispetto ad ottobre (+0,7%) ma comunque preoccupante. Una via d'uscita potrebbe consistere nella cartolarizzazione dei crediti, con la Banca Centrale Europea a fare da intermediario per l'acquisto dell'intero pacchetto creditizio mentre il Governo svolgerebbe il ruolo di venditore.
L'unico mercato che pare non aver avuto scossoni negli ultimi mesi è quello relativo ai mutui sugli immobili: i tassi di interesse aumentano dello 0,01% nel mese di novembre, stabilizzandosi a quota 3,19%. E’ da sottolineare il ruolo che la Rete sta assumendo nelle richieste di mutuo o di finanziamento: oggigiorno è diventato più semplice , veloce e alla portata di tutti richiedere un prestito grazie anche alle risorse e agli strumenti messi a disposizione degli istituti di credito, strumenti come quello sul sito di Hellobank che permettono la simulazione in tempo reale dei tassi dei prestiti o dei mutui da richiedere.
Intanto si attende il sì dell'Italia all'adesione del fondo "Efsi" – European fund for strategic investment – uno strumento operativo del 'Piano Junker' elaborato dalla Commissione Europea per dare nuova linfa agli investimenti, sia nel pubblico che nel privato. Come ha spiegato in una conferenza stampa tenutasi a Roma il vice-presidente della Commissione Europea delegato per il piano di investimenti Jyrki Katainen: "L'Efsi darà prestiti, non saranno finanziamenti a fondo perduto, il suo obiettivo è soprattutto spingere gli investimenti privati, soprattutto quelli ad alto rischio"
Lo stesso Katainen fa il punto sulla situazione degli investimenti in Europa, sostenendo che: "A livello europeo si sono ridotti anche gli investimenti pubblici, ma, a causa dei vincoli e della situazione economica, ma è triste constatare che molti Stati membri, quando tagliano i bilanci, in questi anni hanno in realtà dato la precedenza nei tagli agli investimenti pubblici, e questo ha ridotto tantissimo il livello degli investimenti"
Il piano inerente al Fondo sarà completato entro il mese di giugno, anche se l'attività dovrebbe cominciare già prima della stagione estiva. L'Italia sta alla finestra, in attesa di confermare o meno la sua partecipazione: "Ho incontrato il Ministro Padoan: l'Italia non ha ancora deciso se e per quale cifra contribuire al fondo" ha chiosato il vice-presidente Katainen.
Monica Fabrizi
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