La fotografia della giornata è stata perfettamente messa a fuoco dalla giornalista Giulia Merlo del Fatto Quotidiano. Io c'ero, al Job Meeting di Roma del 29 Maggio scorso. Sono di fianco a chi riprende questi ragazzi che protestano.
Innanzitutto, un interminabile questionario anonimo su attitudini e ambizioni, assolutamente irrilevante ai fini della giornata, ma che serve solo ad alimentare le statistiche (siamo numeri) e il nervosismo.
Diciamo subito che ai Job Meeting non si trova lavoro (ma nessuno è mai partito una idea del genere, onestamente). Ma, comunque, non ti aspetti che dopo aver fatto file chilometriche per lasciare un curriculum (e che curriculum!) ti venga detto di inviarlo on line tramite il loro sito, oppure che il tuo profilo non è ricercato (potevate mettere un cartello con i profili che erano richiesti?), oppure che non ci sono posizioni aperte al momento (e perchè sei qui?perchè io sono qui?). E non ti aspetti neanche che aziende, come l'Indesit (che ha messo in cassa integrazione centinaia di lavoratori), abbiano da proporti sul serio qualcosa.
L'obiettivo di ogni giovane laureato/depresso//futuro terrorista è quello di distribuire quanti più curricula possibile. E dopo aver distribuito i miei, nel workshop del pomeriggio, c'è una tipa che mi spiega come i curriculum formato Europass siano assolutamente da evitare ("oggi ti devi distinguere, gli Europass omologano tutti"). Indovinate che curriculum avevo.
Comunque, in conclusione, zero lavoro, stage come il famoso ago nel pagliaio (ma devi dare fuoco alla paglia), e molti stand a proporre master (alla fine sei pure tu che devi pagare loro, e lautamente).
Questi meeting sono posti di una tristezza unica, dove incontri centinaia, migliaia di persone che chiedono solo dignità.
Io nel frattempo ho lasciato il curriculum anche a 'sti ragazzi del video.
Mirco Sirignano
Fonte: Mirco/Siri
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