sabato 3 maggio 2014

L'importanza della prevenzione

di Dott.ssa Enza Tabacchino

Prevenire la diffusione delle malattie significa conoscerle, individuarne le cause e i fattori che ne favoriscono l’insorgenza; significa anche formare nella popolazione un’idea positiva di salute come bene prezioso da difendere da ogni rischio esterno o interno all’uomo.

Nell’ultimo secolo è stato raggiunto un significativo grado di controllo per alcune malattie grazie soprattutto a specifiche misure preventive, quali le vaccinazioni e, in generale, grazie alle migliorate condizioni igienico sanitarie. Nuove metodologie di prevenzione delle malattie emergono in virtù delle tecnologie ed aumenta anche la consapevolezza sulla salute. Negli anni si è assistito oltre che ad un’evoluzione del concetto di salute – da assenza di malattia a completo benessere fisico, mentale e sociale - anche ad un riconoscimento del ruolo importante e determinante che la singola persona ha sul proprio stato di benessere. La persona deve essere messa nelle condizioni di avere sia una vita integrata socialmente che un controllo sui determinanti dello stato di salute-malattia, ma deve anche sapere e poter scegliere con consapevolezza il suo stile di vita; da qui deriva la definizione di promozione della salute come quel processo che rende gli individui in grado di avere un maggior controllo sulla propria salute e di migliorarla. Inoltre, si è sentita la necessità di valorizzare approcci umanistici che tengano conto della persona nel suo insieme, che integrino i diversi saperi e gli ambiti disciplinari, promuovendo dialogo e interazione tra i professionisti. Oggi le persone vogliono non solo curarsi, ma anche prevenire le malattie, informarsi, integrare le diverse conoscenze. La relazione tra il paziente e colui che si prende cura del suo benessere è molto importante, perché un buon dialogo fa sentire le persone meno malate, più partecipi alla cura; insomma ci si sente più “persone” e meno “casi clinici” e questo è davvero molto.

Nella promozione della salute, concetto che negli ultimi anni ha avuto un’importante diffusione, si possono individuare tre attività essenziali e cinque azioni strategiche.

Le tre attività sono:

1. fornire agli individui ed alle comunità i mezzi materiali, le conoscenze e le capacità per controllare e migliorare la propria salute (to enable);

2. mediare tra i differenti interessi della società per il raggiungimento della salute (to mediate);

3. sostenere il diritto alla salute per tutti e quindi favorire l’equità (to advocate).

Le azioni strategiche attraverso le quali fare promozione della salute sono:

1. creare politiche pubbliche per la salute;

2. creare ambienti che favoriscono le scelte salutari;

3. rafforzare i processi di partecipazione dei cittadini che devono diventare i protagonisti e quindi i responsabili del loro stato di salute;

4. sostenere lo sviluppo individuale e sociale fornendo l’informazione e l’educazione alla salute, e migliorando le abilità per la vita quotidiana;

5. orientare i servizi sanitari la cui missione deve andare oltre la cura e la riabilitazione.

Si intuisce, quindi, la complessità generale dell’argomento e dei possibili risvolti nelle politiche in ambito sanitario ma non solo. Si devono creare delle alleanze, cioè accordi tra enti/istituzioni diverse e reti tra i vari servizi, che condividano un obiettivo di salute, creando delle sinergie tali da modificare culturalmente stili di vita non salutari. È fondamentale ci sia un approccio globale e trasversale, con il coinvolgimento di tutti i settori - quello sanitario, dell’istruzione, dell’ambiente, dei trasporti, dell’agricoltura - per agire efficacemente sui determinanti sociali, fisici ed economici della salute. Va inoltre sottolineato che, spesso, modelli di vita poco salutari o stato di malattia si associano ad una situazione di degrado sociale, ad un livello scolastico e culturale basso, a difficoltà economiche e chiaramente a mancanza di capacità di risposta del singolo. Il nuovo paradigma adottato nelle discipline sanitarie pone l’accento proprio su concetti fondamentali quali la persona, l’ambiente, la salute, la cura. Secondo questa visione, il cittadino/paziente deve essere considerato una persona nella sua globalità inserita in un particolare contesto socio-economico, culturale e relazionale, con le proprie credenze, conoscenze e valori.


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5 commenti:

Anonimo ha detto...

Gentili amici del blog sono un vostro lettore da parecchio tempo, e vi ritenevo una testata di informazione affidabile. Tuttavia, non posso esimermi dall’esprimere tutto il mio disappunto e la profonda delusione per questo articolo “scritto” ( stando alla firma riportata in calce ) dalla sedicente dott.ssa Tabacchino.
Ia mia contrarietà nasce dal fatto che la signora di cui sopra, si è arrogata il diritto di scopiazzare, qua e la, il lavoro di altre persone serie e professionali, di mia conoscenza, millantandolo per proprio.
Questo comportamento è ovviamente eticamente deplorevole! Non ci si appropria del frutto del lavoro intellettuale di altre persone spacciandolo per proprio. Quando si scrive un articolo, attingendo da sorgenti d’informazione esterne, il buon senso impone di citare la fonte originale con delle referenze.
Voi che gestite il blog m’insegnate che come organo “editore”, avete il dovere verso chi vi segue, di verificare l’attendibilità, la genuinità e soprattutto la ORIGINALITA’ di uno scritto, prima di pubblicarlo.
Detto ciò, vi riporto di seguito le sorgenti originali delle informazioni riportate senza rispetto con un “copia e incolla” in questo articolo (cosicché possiate verificare):

http://www.gfmer.ch/HSR_It/pdf/Prevenzione_Stancanelli_2008.pdf
http://www.ipasvigorizia.it/allegati/allegatiFeedback/feedback12010.pdf
http://www.mentesociale.it/sociologia/articoli-di-sociologia/579-levoluzione-del-concetto-di-salute.html?start=1

Ponendo ancora fiducia nella vostra buona fede e confidando nel fatto che la pubblicazione di questo articolo sia stato solo il frutto di un vostro calo di attenzione momentaneo, mi aspetto che contattiate prontamente la persona responsabile per una immediata rettifica del testo, oppure mi aspetto la rimozione di questo “articolo” dal blog.

I miei migliori saluti
Andrea Stancanelli

Andrea De Luca ha detto...

Salve Signor Andrea Stancanelli, sono Andrea De Luca, fondatore del blog Informare è un dovere.
La ringrazio innanzitutto per il suo commento e per il fatto che è un mio lettore da parecchio tempo.
Provvederò ad aggiungere le fonti che mi ha elencato, senza rimuovere l'articolo. Farei una brutta figura con i miei lettori e con i miei blog amici, che nutrono in me fiducia e capacità professionale. Ho sempre lavorato con serietà e professionalità, essendo oltre blogger, giornalista, collaboratore su siti di informazione e esperto di comunicazione.
L'articolo che mi ha inviato la Dott.ssa Tabacchino l'ho pubblicato volentieri, ma non sapevo che c'erano dietro di esso delle sorgenti. Consulti la Dott.ssa Tabacchino per questo equivoco che si è venuto a creare e, di cui, io non sono assolutamente responsabile.
Nel frattempo aggiungerò le varie fonti.

Distinti saluti
Andrea De Luca
andreadl86@yahoo.it

Anonimo ha detto...

Caro Signor "Tutto So Io", non provi a girare la frittata e si accerti prima di parlare! Non si spacci per assiduo lettore...

Anonimo ha detto...

Caro Andrea,
innanzi tutto la ringrazio per aver risposto e mi scuso per il tono forse “aspro” del mio precedente messaggio. Non metto in dubbio la sua competenza e professionalità nel fare informazione, e di fatti la sua risposta non delude questa mia aspettativa. Per quanto riguarda la sig. Tabacchino: non la conosco, non saprei come contattarla, ne ho questa impellenza. Quello che è più importante, invece, è che dall’articolo evincano chiaramente le fonti corrette originali (stiano esse tesi, slides o quant’altro) alle quali si è ispirata “l’autrice"nello scriverlo (in questo caso il 100% è preso da quelle fonti che le le ho indicato). Lei senz’altro avrà i suoi contatti e quindi potrà eventualmente riferire della svista per concordare ed apportare le modifiche del caso.

Grazie, un cordiale saluto.
Andrea Stancanelli

Anonimo ha detto...

Oh signor Stancanelli, la faccia finita perché rischia di fare una figuraccia! Si informi! O si può sempre metterle in faccia le fonti delle fonti! Ma facciamo i Signori, non tentiamo di sembrarlo solo dietro un pc!
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