giovedì 27 aprile 2017

Il confronto tv per le primarie del PD

Che cosa hanno detto Matteo Renzi, Michele Emiliano e Andrea Orlando durante il dibattito andato in onda ieri sera su Sky TG24: domenica prossima si vota

(Sky)

Ieri sera i tre candidati alle primarie per la segreteria del Partito Democratico si sono confrontati su Sky TG24, nel corso di un dibattito organizzato a pochi giorni dal voto, che si terrà domenica 30 aprile. Hanno partecipato il segretario uscente ed ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, l’attuale ministro della Giustizia, Andrea Orlando, e il presidente della Puglia, Michele Emiliano. La trasmissione ha usato lo stesso formato degli incontri organizzati negli scorsi anni: 90 secondi per ogni risposta e tre possibilità di replica da 30 secondi ciascuna, con una parte finale di domande incrociate scelte dai candidati e dai loro sostenitori.

Rispondendo alla domanda sull’affluenza alle primarie, tema molto dibattuto nelle ultime settimane, Renzi ha detto che “tutto ciò che ha la cifra con un milione davanti va bene”. Orlando ha criticato la risposta definendola poco ambiziosa e dicendo di aspettarsi almeno “due milioni di persone, come disse Renzi all’ultimo congresso”. Il numero di votanti potrebbe dare qualche indicazione sull’umore tra gli iscritti e i simpatizzanti del PD, e di conseguenza sul loro giudizio su Renzi, dato per favorito anche a queste primarie.

Emiliano ha criticato gli ultimi governi, compreso quello di Renzi, per come sono state gestite le ricorrenti crisi di Alitalia, che ora rischia la chiusura: “Adesso qualcuno pretenderebbe di far fallire la compagnia, bisogna evitarlo a ogni costo”. Orlando ha detto di essere contrario alla liquidazione e di essere dalla parte dei lavoratori, mentre Renzi è stato più vago dicendo che “è assurdo che un paese come il nostro butti via questa occasione” e che la risposta deve passare attraverso una soluzione che non preveda ulteriori spese pubbliche.

Sulla legge elettorale, su cui si è espresso ieri il presidente della Repubblica Sergio Mattarella invitando Camera e Senato ad affrontare il tema, Renzi ha detto di volere una legge maggioritaria e di non volere andare al voto con un proporzionale. Emiliano ha detto che la nuova legge elettorale deve essere fatta, ma si è mantenuto più vago, mentre Orlando ha detto che “la legge elettorale è una priorità assoluta” e che gli elettori devono poter scegliere “quale governo vogliono, quali parlamentari vogliono”.

I tre candidati hanno invece dato risposte simili sul tema del biotestamento. Secondo Renzi va bene la legge da poco votata alla Camera, Orlando ha detto di essere dello stesso parere. Anche Emiliano ha detto di essere favorevole al testamento biologico e alla legge che sta discutendo il Parlamento.

Sul bonus degli 80 euro Renzi ha difeso la scelta del suo governo, che lo aveva introdotto, dicendo che per molte persone sono un aiuto concreto. Emiliano lo ha criticato dicendo che “Renzi pensa di risolvere i problemi con i bonus e non con i diritti”. Orlando ha definito il bonus “una scelta giusta”, ma ha criticato altri provvedimenti simili come il bonus cultura da 500 euro ai diciottenni, dato anche a chi non ne aveva economicamente bisogno.

Rispondendo a una domanda sui migranti, Emiliano ha detto che “serve un meccanismo legale che ci permetta di verificare se si tratta di persone pericolose”, ma non è entrato molto nello specifico. Orlando ha parlato della necessità di un limite nelle politiche di accoglienza, mentre Renzi ha detto che il tema deve essere posto e discusso in primo luogo in sede europea: “Non possiamo continuare a dare ai paesi che costruiscono muri i soldi per continuare a costruirli”. Tutti e tre i candidati hanno invece concordato sul fatto che l’uscita dall’Euro non è un’opzione percorribile.

Come negli scorsi confronti, anche questa volta è stato chiesto ai tre candidati di indicare un loro idolo, pensando a quale poster appenderebbero oggi in camera se fossero 15enni. Emiliano ha detto che avrebbe scelto Yuri Chechi perché “si è rotto un tendine come me, io ho saltato solo la campagna elettorale, lui le Olimpiadi”. Renzi ha detto che in camera aveva appeso un poster di Roberto Baggio, uno dei Duran Duran e uno di Bob Kennedy, e che oggi ne aggiungerebbe uno con Barack Obama. Orlando ha detto che aveva un poster di Berlinguer e una foto di Allende, ma che oggi aggiungerebbe Mandela.

Fonte: Il Post

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