Plastico del ponte sullo stretto
"A dicembre, massimo gennaio inizieranno i lavori per la costruzione del ponte sullo stretto". Lo ha dichiarato Silvio Berlusconi oggi.
Si ritorna a parlare di quest'opera inutile. Non indispensabile. Costosissima. 6 miliardi di euro nelle previsioni, destinati come minimo a raddoppiare durante la realizzazione, che peseranno sulle spalle dei contribuenti incrementando il peso del debito pubblico, senza che esistano serie prospettive di ritorno dell’investimento.
Si era detto che l'unico impatto sarebbe stato quello visivo. Troppo poco. Poi, in verità, si era anche aggiunto che per innalzare il ponte andava sacrificata una riserva naturale, quella di Capo Peloro in cui sono presenti anche due laghi.
I progettisti della Società Stretto di Messina prevedono di far sbucare la galleria del nuovo tracciato ferroviario in pieno centro cittadino. Lo scavo a cielo aperto lungo il percorso segherà la città in due; a ciò si aggiungeranno gli impatti sul territorio e il traffico dei lavori di trasferimento 800 metri più a sud della Stazione Centrale di Messina, in un'area erroneamente indicata come dimessa, occupata invece da attività industriali e commerciali.
Il progetto prevede la realizzazione dei nuovi raccordi per il collegamento con le tratte autostradali Messina-Catania (A18) e Messina-Palermo (A20), attraverso un prolungamento autostradale. Si tratta di un'opera che concorrerà a sventrare l'area boschiva dei Monti Peloritani con prevedibili conseguenze sul futuro assetto urbanistico del territorio.
L’opera non sarà pronta prima di 10 anni (per essere ottimisti). E nel frattempo? Una aggiustatina alla Salerno-Reggio Calabria no? E poi, una volta ultimato, il ponte somiglierà ad una vera e propria cattedrale nel deserto costituito da due regioni le cui infrastrutture stradali e ferroviarie versano in uno stato disastroso. Basti pensare che in entrambe le regioni oltre la metà delle linee ferroviarie non sono ancora elettrificate e la maggior parte delle tratte (90% in Sicilia e 70% in Calabria) sono costituite da un binario unico.
Il ponte permetterà di andare con la propria auto dalla Sicilia alla Calabria e viceversa. D’accordo. Ma andatelo a dire agli amici che hanno piccole navi e traghetti. Cosa dovranno fare, non lavorare più?
Infine, non trascuriamo il fatto che il ponte sorgerà su un’area ad elevatissimo rischio sismico, scarsamente adatta ad ospitare un’infrastruttura di questo genere.
Insomma, per tutte queste ragioni, sono contrario alla realizzazione di quest’opera. Con quei soldi, magari, si potrebbero migliorare le infrastrutture stradali e ferroviarie.
5 commenti:
caro Andrea, apprezzo l'invito alla discussione e da Siciliano voglio dire la mia sulla "Questione Ponte".
Parto dalla conclusione dicendoti di non essere d'accordo sulla costruzione del ponte anche se qualche riserva.
Non sono convinto per questioni funzionali. Attualmente la Sicilia non è in grado sfruttare le potenzialità (per me cmq dubbie e dopo ti dirò perchè) del Ponte vista la mediocrità attuale della rete autostradale e il pessimo sistema ferroviario che non credo possa adattarsi agli auspicati benefici del ponte nè in 10 nè in 15 anni (se la storia delle grandi opere pubbliche del Meridione può insegnarci qualcosa). Ho paura quindi che l'impegno per costruzione del ponte sia la solita operazione di immagine che usa la politica italiana per darsi dei meriti senza pensare poi alla vera effcacia del progetto.
Non sono convinto per questioni paesaggistiche. Quando mi trovo su una delle due sponde dello stretto è uno spettacolo vedere l'estremità della Sicilia, il mare, e in lontananza la Calabria.. immaginare un collegamento di cemento sul mare non credo sia il massimo per chi ama ammirare il paesaggio. E poi ti dico un'altra cosa, che probabilmente per molti sembrerà una fesseria.. la Sicilia è un'isola ed è anche la più grande e forse rinomata del Mediterraneo e vorrei che restasse un'isola a tutti gli effetti..e con il ponte il concetto di isola credo che vada un pò ridimensionandosi..Io spero e credo in un futuro in cui brand Sicilia sia di fortissimo impatto e che addirittura possa essere di maggior successo turistico rispetto al brand Italy.. quindi spero che resti visivamente scollegata la Sicilia dalla Calabria..
In molti battono però sugli straordinari benefici che potrebbe apportare il ponte: Attrazione turistica; collegamento immediato Sud-Isola.
Sull'ATTRAZIONE TURISTICA che può rappresentare il ponte credo sia assurdo che una terra ricca (culturalmente e paesaggisticamente) come la Sicilia debba puntare su una attrazione artificiale.. sarebbe una sconfitta colossale!.. parliamoci chiaro.. davvero possiamo pensare che chi sceglie la Sicilia come destinazione lo faccia per poter vedere il Ponte ad arcata unica piu lungo del mondo?? Io spero che non arriveremo mai a questo punto..
Sul COLLEGAMENTO IMMEDIATO SUD-SICILIA sono scettico.. siamo nell'era del low cost aereo e si stima in continua crescita il trasporto aereo nei confronti di quello autostradale.. con questo voglio dire che se un turista romano, milanese, madrileno, londinese piuttosto che cileno voglia visitare la Sicilia se ne fotterà del ponte perchè prenderà l'aereo con la speranza (perchè di sola speranza tutt'oggi si tratta) di potersi poi muovere dagli aeroporti su gomma o rotaia. E allora a chi servirebbe il ponte? Sicuramente potrebbe servire per collegare l'Italia con la alta velocità ferroviaria e a quel punto, credendo sia importantissimo il trasporto ferroviario e pensando personalmente che in futuro si possa e si debba puntare di nuovo sui treni A.V. (anche per il contenuto impatto d'inquinamento rispetto auto e aerei) farei davvero lo sborrone proponendo un collegamento subaqueo sotto lo stretto..invisibile..un pò come avviene tra francia e gran bretagna.. ma nel nostro caso SOLO per i treni ad alta velocità e non per le auto.
E i pendolari che ogni giorno devono aspettare i vecchi traghetti? E chi da Catanzaro o Salerno vorrebbe venire in macchina in Sicilia? E' vero, il trasporto marittimo com'è ora non è all'altezza ma la personale soluzione per evitare la costruzione di un ponte inutile sarebbe semplicemente potenziare e valorizzare (non so se si potrebbero utilizzare gli stessi fondi) il trasporto marittimo con nuovi traghetti e aliscafi più veloci e frequenti.
Spero di esserti stato d'aiuto e aggiungo solo che i giapponesi, super esperti di ponti e terre ad alto rischio sismico, prima di fare harakiri si sono ammazzati dalle risate quando hanno visto il progetto del nostro ponte.
Davide
il ponte è il futuro, i traghetti rappresentano il passato e per avere una Sicilia facente parte dell'Italia in maniera piena e completa, necessita collegarla ad essa. Io sono favorevole alla sua realizzazione anche se i costi leviteranno fino a raddoppiare prima della sua inaugurazione e da 6 passeranno a circa 10 miliardi di Euro..
Davide concordo con il tuo lunghissimo commento
@enio, in teoria il tuo discorso sarebbe sensato ma per avere una sicilia facente parte dell'italia sarebbe il caso di dotarla di linee ferroviarie moderne. Cioè elettrificate e a binario doppio (lo stesso dicasi per la calabria). Altrimenti il ponte sarebbe solo una cattedrale nel deserto. Sarebbe come mettere una maniglia d'oro massiccio alla porta di una catapecchia.
io sul blog sto postando tantissimi filmati sul ponte di messina con l'ingegner cane impersonato da De Luigi! Assurdo come ironizzando dicano la verità sull'inutilità del ponte.
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