mercoledì 30 giugno 2010

Per il Tg1 Dell'Utri è stato assolto!


Come sapete, Marcello Dell'Utri è stato condannato a sette anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. Ma per il Tg1 delle 13.30 di ieri Dell’Utri è stato assolto! Guardate il servizio:



Scondinzolini colpisce ancora! Roba da matti!

martedì 29 giugno 2010

Marcello Dell'Utri condannato a sette anni di reclusione


Marcello Dell'Utri è stato condannato a sette anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. In primo grado al parlamentare del Pdl erano stati inflitti nove anni di reclusione. La corte, riformando la sentenza di primo grado, ha invece assolto Dell'Utri limitatamente alle condotte contestate come commesse in epoca successiva al 1992 perchè ''il fatto non sussiste'', riducendo così la pena da nove a sette anni di reclusione.

lunedì 28 giugno 2010

Tg1 - Internet: questione di incompatibilità

"Oggi il TG1 ha cambiato sigla, studio, e come avete visto avrà un sito internet che farà arrivare nelle vostre case un fiume di notizie".

Era il 10 giugno ed il direttore del Tg1, Augusto Minzolini, annunciava in pompa magna rinnovamenti ed un nuovo sito internet.

ECCOLO. In tutto il suo splendore. In tutto il suo fiume di notizie. Poi cosa succede: sparisce la pagina ufficiale del TG1 da Facebook.

Francesco Astolfi ne parla il 12 giugno nel suo blog.

Dopo quella ufficiale nasce subito la pagina non ufficiale, che molti credono sia ancora quella ufficiale aggiornata dalla redazione del Tg1. Il link è questo.

E' la pagina dei non-fan, nostalgici della vecchia bacheca diventata praticamente uno sfogatoio per il web, dove tutti potevano ogni giorno criticare liberamente (una rarità oggi in Italia) notizie tipo la "scuola per maggiordomi", le "mutande antiscippo", e "capre e pecore cavalcati da fantini di pezza".

Ciononostante il vero "orgoglio nazionale" il TG1 lo dimostra con il suo sito internet ed il suo fiume di notizie 24h su 24: politica, esteri, cronaca, economia...un fiume di notizie che però non è possibile condividere con i classici bottoni che rimandano ai social network (è pericoloso?), tant'è vero che li avranno nascosti o dimenticati. Per dovere di cronaca bisogna dire che anche le news del tg2 e del tg3 non hanno i bottoni per i social network, ma mentre il tg2 non ha ancora una pagina ufficiale su facebook, quella del tg3 funziona benissimo.

Ora che il Tg1 non c'è più su Facebook, penso che forse sarebbe stato troppo evidente il conflitto d'interessi: ve lo immaginate un sito di notizie su un social network, con delle notizie talmente interessanti, che sono incondivisibili?

domenica 27 giugno 2010

Si è salvato un emendamento. Nella manovra finanziaria c’è il condono

In Italia il condono edilizio è come il Papa. Morto uno, se ne fa subito un altro.

Infatti, checchè abbia dichiarato e giurato il Governo, il condono è presente all’interno della manovra finanziaria ora all’esame del Senato.

Ma gli emendamenti che lo prevedevano non erano stati ritirati? Sì, ma se n’è salvato uno, a firma del senatore Paolo Tancredi, Pdl.

Lo stesso Tancredi aveva presentato l’emendamento che prevedeva un condono generalizzato. Poi ha dichiarato di aver firmato “per errore” e il condono (quel condono) è stato cassato durante la scrematura operata dalla maggioranza. Ma qualcosa è rimasto.

L’emendamento in questione è il numero 19.43 del ddl 2228, noto come manovra economica e il cui titolo burocraticamente recita: “misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica”.

Chiede che gli immobili abusivi, diventati di proprietà del Comune, possano essere venduti all’asta. Anzichè abbattuti.

E non solo. Al responsabile dell’abuso è assegnato il diritto di prelazione. Significa che, chiunque abbia vinto l’asta, egli potrà scavalcarlo e far suo l’immobile pagando al Comune la stessa cifra.

Il vocabolo “condono” non compare nell’emendamento. Ma il succo è quello, anche se la strada è un po’ più fantasiosa. L’importante, come sempre, è arrivare.

Su L’Unità nella manovra finanziaria c’è anche il condono

Sul sito del Senato l‘emendamento 19.43 del ddl 2228

Sul Sole 24 Ore il senatore Tancredi: ammette: fu un errore la firma del condono

Fonte: Blogeko

sabato 26 giugno 2010

Che esagerazione...


L'Italia l'altro ieri è uscita meritatamente dai mondiali. La peggior nazionale di sempre: non possiamo non ammetterlo. La colpa la potremmo dare sia ai calciatori che alle discutibili scelte di Lippi. In ogni caso abbiamo fatto una figuraccia. Su questo non ci piove. Dispiace da tifosi, da italiani. Ma ora basta! Sono 48 ore che si parla sempre dell'eliminazione dell'Italia! Ovunque. Non solo nei bar e nei luoghi di ritrovo, ma anche negli uffici, nei luoghi di lavoro, in tv, sulle radio. A me personalmente sembra un esagerazione. In fondo anche a me dispiace ma ormai cosa possiamo farci? Non si può tornare indietro col tempo (ammesso e non concesso che ci saremmo poi qualificati per assurdo). E poi credo che ci siano cose più importanti del calcio. E chi vi sta parlando è uno che è molto appassionato di questo sport....

venerdì 25 giugno 2010

Prete, detenuto, ministro. Le mille vite di Aldo Brancher

Inizia come Sacerdote Paolino e lavora per ”Famiglia Cristiana”. Entra nel Gruppo Fininvest. Viene eletto alla Camera come Forza Italia nel maggio 2001. E’ sottosegretario di Stato nel Dipartimento per le riforme istituzionali e la devoluzione. Rieletto alla Camera nell’aprile 2006. E’ vicepresidente del gruppo Forza Italia alla Camera. Nel 2008 è stato rieletto nelle liste del Popolo delle libertà. Nel giugno 2010 è nominato Ministro per l’Attuazione del Federalismo Amministrativo e Fiscale.

Qui iniziano i ”problemini” con la giustizia cattiva:

Detenuto per 3 mesi nel carcere di San Vittore per Mani pulite

Scarcerato per decorrenza dei termini di custodia cautelare è stato condannato con giudizio di primo grado e in appello per falso in bilancio e finanziamento illecito al Partito Socialista Italiano.

In Cassazione il secondo reato va in prescrizione, mentre il primo è stato depenalizzato (Guarda caso!!) dal Governo Berlusconi II, del quale faceva parte.

Viene indagato a Milano per ricettazione nell’indagine sullo scandalo della Banca Antonveneta e la scalata di Gianpiero Fiorani all’istituto creditizio. la Procura ha rintracciato, presso la Banca Popolare di Lodi, un conto intestato alla moglie di Brancher con un affidamento e una plusvalenza sicura di 300 mila euro in due anni.

In seguito alla nomina a Ministro per l’attuazione del Federalismo (avvenuta il 18 giugno 2010) Aldo Brancher ha eccepito in base alla legge il “legittimo impedimento” e questo avviene a 5 giorni dalla nomina a ministro.

Il 26 giugno era prevista l’udienza del processo sul tentativo di scalata ad Antonveneta da parte di Bpi in cui il ministro era imputato… ma grazie al legittimo impedimento….

giovedì 24 giugno 2010

L'ultima perla leghista dei mondiali


Italia fuori dal mondiale. Meritatamente. Consoliamoci col fatto che almeno i leghisti la smetteranno di dire cazzate. Dopo Radio Padania che esultò al gol del Paraguay e dopo Bossi che diceva che l'Italia si comprava la partita con la Slovacchia, ecco l'ultima fresca fresca:

"Se contro la Slovacchia avessero giocato il Chievo o il Novara o la mitica nazionale padana, avrebbero certamente vinto e fatto una figura migliore" (Matteo Salvini, europarlamentare della Lega)

mercoledì 23 giugno 2010

Max 'uccide' Saviano

"Hanno ammazzato Saviano" è il titolo della foto di Roberto Saviano che apparirà sul mensile Max di luglio. Polemiche e critiche non stanno mancando. Lo stesso Saviano si dice infastidito per il fotomontaggio e invita a non comprare il mensile a luglio. In effetti trovo la foto di pessimo gusto, perchè viene utilizzata per speculare sulla condizione di chi vive protetto. Un'immagine profondamente irrispettosa per tutti coloro che per diversi motivi, spesso lontano dai riflettori, rischiano la vita.

Max vergogna!

'Portiamo il berlusconismo nella cultura': l'ultima trovata della Gelmini


Che la Gelmini fosse originale nelle sue proposte e nelle sue idee non è una novità, ma la sua ultima uscita di ieri ha dell'incredibile. Il ministro dell'istruzione (?) vuole proporre il berlusconismo nelle scuole e nella cultura. Lei dichiara con fermezza: "sarebbe una conquista del Paese che vogliamo difendere non solo all’interno del Pdl ma anche in un ambito culturale in cui vige l’egemonia della sinistra, che pensa che il centrodestra sia privo di identità culturale. Invece il berlusconismo ha cambiato la politica e il Paese, richiamandosi alla rappresentanza popolare, alla chiarezza dei programmi e del linguaggio, al legame con gli elettori. Non è qualcosa da mettere tra parentesi, come vorrebbe la sinistra che propaga la sua retorica del pessimismo. Ma proprio perché è un momento di crisi e di difficoltà non si può diffondere sfiducia ma è necessario puntare sull’ottimismo della volontà."

Senza parole!

Per Bossi l'Italia si comprerà la partita con la Slovacchia


Domani la nazionale italiana di calcio gioca una partita decisiva contro la Slovacchia, per cercare di passare il turno e approdare agli ottavi del mondiale. E sulla partita è intervenuto anche Umberto Bossi che ha detto: «Tanto la partita se la comprano: vedrete che al prossimo campionato ci saranno due o tre calciatori slovacchi che giocano nelle squadre italiane». C'era da aspettarsela questa dichiarazione. Testa di cazzo!

martedì 22 giugno 2010

Il Comune Virtuoso messo fuori legge

Il Comune di Camigliano, in provincia di Caserta, è stato commissariato perché troppo virtuso nella raccolta differenziata dei rifiuti. Sembra un paradosso ma purtroppo è la dura realta.

Antonio Cianciullo, giornalista ambientale di Repubblica nel suo blog ripercorre la cronistoria. "Il sindaco di Camigliano, un comune di 1800 abitanti della provincia di Caserta a nord del Volturno, da alcuni mesi ha avviato la sua contestazione alla legge 26 del 2010 che affida alle società provinciali della Campania la gestione del ciclo dei rifiuti. Un paio di mesi fa il primo cittadino Vincenzo Cenname, in una lettera indirizzata al prefetto di Caserta, spiegava “il comune di Camigliano ha da sempre gestito in forma diretta il servizio della raccolta differenziata avvalendosi di personale e mezzi propri”. La validità di questa scelta ha dato i suoi frutti: nel piccolo comune si è raggiunta un’alta percentuale di raccolta differenziata, senza dover aumentare la Tarsu e liquidando tutte le spettanze con debiti uguale a zero.

A Camigliano la raccolta differenziata è al 65 per cento, ben sopra gli obiettivi di legge. Si fa il compost e si recuperano gli olii usati. La tariffa rifiuti è bassa. Si usano i Led per una parte dell’illuminazione pubblica. E’ stata bloccata una cava abusiva e arginata la cementificazione. Insomma gli abitanti di questo paese possono essere soddisfatti.

Come denuncia l’Associazione dei Comuni virtuosi, per affrontare la cosiddetta emergenza rifiuti in Campania il governo ha emanato una legge specifica per la regione che, in buona sostanza, impone a tutti i Comuni di cedere la gestione della raccolta e smaltimento dei rifiuti a consorzi provinciali. Questo senza nessuna distinzione tra Comuni efficienti e non, tra chi spreca e chi risparmia, tra chi gestisce direttamente e in modo efficace e chi specula e sperpera denaro pubblico. Il risultato è che Vincenzo Cenname, sindaco di Camigliano, dovrà lasciare il posto a un commissario e che i cittadini del paese rischiano di spendere di più. A meno di un ripensamento dell’ultima ora dettato dal buon senso. Evento raro, ma non impossibile.

Durissima la lettera di Marco Boschini, coordinatore dei Comuni Virtuosi, che si dice "profondamente preso in giro, amareggiato".

Camigliano ha dato il buon esempio fino a questa mattina, quando il Prefetto di Caserta, e quindi lo Stato, ha deciso che nella provincia con la più alta densità di istituzioni colluse con il sistema camorristico, fosse giunto il momento di sciogliere il consiglio comunale e mandare a casa il sindaco più virtuoso dell’intera Campania.

"Provo una gran vergogna, nel mio piccolo" scrive Boschini sul blog dei Comuni Virtuosi "ad essere parte integrante di quello stesso Stato che si permette di compiere una nefandezza del genere".

lunedì 21 giugno 2010

Sfruttamento delle falde, inquinamento dei fiumi. Altre conferme: siamo al “picco dell’acqua”


L’acqua dolce non è una risorsa infinita. Fra sfruttamento delle falde sotterranee e inquinamento dei fiumi non ce ne resta più moltissima.

Stiamo raggiungendo il “picco dell’acqua”, cioè il momenti in cui l’umanità comincerà ad averne a disposizione meno di quella che servirebbe.

Stentate a crederci? In effetti il problema (almeno da noi) non si impone all’evidenza quotidiana. Ma arrivano conferme. Sentite.

Stock & Land, un periodico on line australiano che si occupa di produzione agricola e proprietà fondiarie, ha un’intervista a proposito dell’acqua con Peter Gleick, del famoso Pacific Institute, e con Julian Cribb, autore di “The coming famine”, un libro dedicato alla crisi alimentare di cui già molto si parla anche se uscirà il primo settembre prossimo.

E’ appunto Peter Gleick a parlare dipicco dell’acquain arrivo. Qualcosa di analogo al “picco del petrolio” atteso per i prossimi anni.

Il “picco” si ha quando una risorsa è ormai sfruttata per la maggior parte e la produzione inizia a declinare.

Il “picco dell’acqua”, dice Peter Gleick, è molto più difficile da valutare rispetto a quello del petrolio. Ma è anche più preoccupante. Il nocciolo del suo discorso: in molti Paesi i campi sono irrigati con acqua di falda, estratta dal sottosuolo.

Le falde naturalmente si riempiono di nuovo, certo: ma in migliaia di anni. Molto, molto più lentamente rispetto al tempo che l’uomo impiega per svuotarle. E infatti in alcuni luoghi l’agricoltura è già in crisi proprio per questo motivo.

Julian Cribb aggiunge che l’agricoltura irrigua consuma annualmente 2.500 chilometri cubici di acqua (il 70% dell’acqua usata nel mondo) per produrre il 45% del cibo mondiale.

Le città usano altri 1.300 chilometri cubici di acqua. Ma la popolazione planetaria aumenta e tende sempre più ad inurbarsi. Ci si attende che nel 2050 le città abbiano bisogno di 2.500 chilometri cubici di acqua. Dove la prenderemo?

La Terra è anche detta “il pianeta azzurro“, per via del colore che assume vista dallo spazio: gli oceani ne coprono il 70% circa della superficie. C’è tantissima acqua sulla Terra: ma guardate in questo grafico come è distribuita.

A noi interessa l’acqua dolce effettivamente accessibile ed utilizzabile: una frazione assolutamente minima di quella presente sul pianeta.

Su Stock & Land stiamo raggiungendo il “picco dell’acqua”

“The coming famine” di Julia Cribb, di prossima pubblicazione

Fonte: Blogeko

domenica 20 giugno 2010

Perle dal palco di Pontida


Siamo stanchi di sentire in tv parlare in napoletano e romano.
(Luca Zaia)

Finché la Lega è in Parlamento il voto agli extracomunitari non ci sarà mai.

(Federico Bricolo)

Noi vogliamo che i cittadini possano affiancare le forze dell'ordine nelle città. Ci dicono che vogliamo le ronde, ebbene sì, vogliamo le ronde.

(Roberto Maroni)

È una superballa dire che c'è bisogno degli extracomunitari.

(Luca Zaia)

Se non ci sarà il federalismo, ci potrà essere la secessione.

(Roberto Castelli)

Noi vogliamo fare liste di collocamento differenziate per pensare prima ai nostri cittadini, poi a quelli del resto del mondo.

(Luca Zaia)

L'inno di Mameli è quello italiano mentre quello della Padania è il "Va' pensiero".

(Roberto Calderoli)

In Veneto noi facciamo ancora il presepe e nelle scuole vogliamo il crocifisso.

(Luca Zaia)

Anche attraverso il calcio e il grande torneo delle nazioni non riconosciute che stiamo organizzando passa il messaggio della libertà dei popoli.

(Renzo Bossi)

Fonte: Metilparaben

Il flop di Marchionne

Si aspettavano tanto, i Padroni, piazza piena e titoli pronti contro la FIOM. Li aspettavano così tanto che un Borghezio antioperaio addirittura si permetteva di dire alla Fiom che era ferma alla rivoluzione di ottobre. Tutto era pronto su Pomigliano. Invece non è andata bene per Marchionne, né per i capireparto che chiamavano gli operai minacciandoli di rappresaglia. Non è andata nemmeno bene per Bonanni e Angeletti che avevano mobilitato le truppe assieme all'UGL. Non è andata bene nemmeno al sindaco di Pomigliano che si aspettava il trionfo di piazza insieme al PDL che oggi prendeva le firme a favore del SI.

Erano pochi gli operai in piazza, quelli che c'erano avevano portato le famiglie, qualche quadro intermedio e un po di rinforzi, ma nulla di più. Chi c'era si sarà sentito male, soprattutto quando il piccolo corteo ha dovuto passare sotto lo striscione dei COBAS che li accusava di essere servi del padrone. Qualcuno non se l'è sentita, dicono le agenzie, e dopo lo striscione ha lasciato il corteo. Quando il piccolo corteo è arrivato nel centro della città si è sciolto per la pioggia battente.

Il 22 arriverà il primo referendum anticostituzionale riconosciuto pure dalla forza maggiore del centro sinistra che sbandando ha portato fuoristrada anche la CGIL. Poi ci sarà il 25 giugno, e li le piazze si riempiranno abbracciando la FIOM e questa volta non sarà il concerto del primo maggio.

sabato 19 giugno 2010

Pendolari, arrangiatevi. La manovra finanziaria dimezza i soldi per i treni locali

Pendolari, arrangiatevi. La manovra finanziaria approvata pochi giorni fa stermina i treni locali. E non si tratta di un’iperbole: i soldi per farli funzionare vengono quasi dimezzati. La stessa sorte, prevedibilmente, sarà subita anche dalle corse.

Non avete l’auto? Compratevela, ecchediamine: la crisi è un’invenzione delle sinistre. Il traffico privato comporta emissioni più alte rispetto alla mobilità collettiva? Balle: la maggioranza che sostiene questo Governo ha sancito con voto parlamentare che le analisi degli scienziati sono errate.

Il taglio ai “Servizi ferroviari di interesse regionale e locale in concessione”, previsto all’allegato 1 della manovra, è pari a 1.223 milioni di euro per il 2011, di cui 1.181 a Trenitalia e 42 agli altri concessionari.

Il budget per far funzionare i treni locali in questo 2010 è di 2.287 milioni, di cui 1.748 a Trenitalia e 539 agli altri concessionari. Effettuata la sottrazione, resta davvero poco.

Legambiente ha fatto i conti dei tagli a Trenitalia Regione per Regione: guardate che roba.

Nella tabella è riportato l’ammontare del contratto di servizio per le Regioni italiane con Trenitalia nel 2010 e quelle a disposizione nel 2011 secondo la manovra del Governo.

I tagli alle Regioni sono calcolati secondo i parametri di proporzionalità stabiliti con la Legge di trasferimento dei poteri in materia di trasporto ferroviario alle Regioni (la cosiddetta Legge Bassanini, la Legge 59 del 1997).


E’ evidente che le Regioni non sono in grado (coi tempi che corrono, poi!) di effettuare stanziamenti tali da compensare i tagli governativi.

Secondo Legambiente questi tagli sarebbero addirittura incostituzionali: alle Regioni vengono tolti i soldi ma non il compito di far funzionare i treni, “e questo contraddice quanto disposto dalla Corte Costituzionale”.

Il comunicato stampa di Legambiente: a rischio un treno pendolari su due

Fonte: Blogeko

venerdì 18 giugno 2010

Ciao Josè


E' morto lo scrittore portoghese Josè Saramago. Lo scrittore, premio Nobel per la Letteratura nel 1998, aveva 87 anni. Se ne va un grande.

Link: chi era Josè Saramago?

giovedì 17 giugno 2010

I tg della Rai non hanno parlato della manifestazione all'Aquila

All'Aquila si è svolta una grande manifestazione per chiedere al governo (per l'ennesima volta) le misure necessarie in tema di tasse, occupazione, sostegno all’economia, certezza su norme e soprattutto i tempi della ricostruzione della città e del territorio circostante. Ad oltre un anno dal sisma, infatti, la ricostruzione è ferma. A questa grande mobilitazione hanno partecipato ventimila persone, tra cui anche sindaci e amministratori pubblici di destra e di sinistra, che hanno bloccato persino l'autostrada. Una delle manifestazioni più significative degli ultimi anni.

Come potete notare, sia dall'importanza della manifestazione stessa che dai numeri, si tratta di una notizia da prima pagina e da primi titoli nei telegiornali. Ma pensate che sia il Tg1 che il Tg2 hanno ignorato la notizia. E stiamo parlando del servizio pubblico. Solo Tg3, La7, Tg5 e Sky hanno trattato l'argomento. Direte voi: almeno qualche tg ne ha parlato. Ma non è un discorso da fare, perchè il problema è che quelli della Rai non l'ho hanno fatto. E ripeto, stiamo parlando del servizio pubblico, non di un tg a carattere locale. Io stesso, non ci crederete, ho appreso la notizia su internet.

All'Aquila la situazione è ancora drammatica: 16mila disoccupati, milioni di metri cubi di macerie ancora da rimuovere, una città ancora da ricostruire, migliaia di persone che dormono ancora in baracche perchè le case non sono per tutti. Uno scenario inquietante, ma per i tg della Rai non sono una notizia. Meglio parlare della tettona di turno o della crema solare da mettersi nelle ore pomeridiane, tanto ormai siamo in estate.

Cosa succede a Libero?


Questa che vedete è la prima pagina di Libero di oggi. Non vi sto prendendo in giro, è proprio l'apertura del giornale di Belpietro. Libero oggi annuncia l’addio di Berlusconi alla politica, partendo da una battuta fatta dal Cavaliere all’assemblea di Confcommercio ieri. “Per la prima volta Berlusconi medita di lasciare tutto”, titola il quotidiano di Belpietro.

Sorprendente, non trovate?

martedì 15 giugno 2010

Al gol del Paraguay Radio Padania esulta

Il gol del Paraguay nella partita contro l'Italia

Ieri l'Italia ha debuttato nel mondiale sudafricano pareggiando 1-1 col Paraguay. Una buona Italia che si è espressa discretamente, affrontando un avversario tutt'altro che debole. Ma non voglio parlare della partita bensì di un altro episodio. Radio Padania Libera, al gol paraguayano del centravanti Alcaraz, è letteralmente esplosa col conduttore Roberto Ortelli che ha esclamato: «Abbiamo fatto gol. Grazie a Cannavaro che si è fatto sovrastare dal paraguayano». Un elemento di gioia in più visto che il giocatore napoletano ha detto che parte dei premi eventualmente vinti sarà devoluta al comitato per le celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia in polemica con il leghista Roberto Calderoli.

Non voglio neanche commentare la stupidità di quest'uomo, ma credo che lo sport dovrebbe unire quello che la politica magari divide. Fin a prova contraria siamo tutti italiani.

domenica 13 giugno 2010

Finanziaria, tagli del 50% ai Parchi Nazionali


La finanziaria colpirà anche le aree protette nonostante lo Stato spenda ad oggi per i Parchi Nazionali l'esatto equivalente di un caffè all'anno per ciascun italiano.

Per parchi nazionali e riserve statali, è previsto infatti un taglio del 50% degli stanziamenti per il 2011. Un grave colpo anche alla Strategia Nazionale per la Biodiversità!

Il Popolo dei Parchi non rimane indifferente davanti alla crisi economica e ai sacrifici necessari a superarla, ma la medicina, il rimedio, non deve essere uguale per tutti altrimenti il rischio è quello di sterminare le aree protette, che pur essendo in forte sofferenza, riescono ancora a garantire un efficace presidio a tutela della natura sul territorio!

Secondo le associazioni firmatarie, sia ambientaliste che di rappresentanza del mondo delle aree protette, i già limitatissimi finanziamenti per i parchi non possono essere ulteriormente ridotti, pena la morte certa di un paziente in molti casi agonizzante.

Le aree marine protette sono senza certezza di finanziamento da molti anni, e ad oggi sembrano essere scomparsi i fondi destinati, mentre i parchi nazionali hanno uno stanziamento di bilancio estremamente esiguo.

Immaginiamo che, come già avvenuto per i beni culturali, il taglio sia avvenuto all’insaputa del Ministro. L’auspicio è che si tratti di un errore materiale, che il Ministro Prestigiacomo provvederà a recuperare, ma anche in questo caso resta l’ulteriore taglio del 10% lineare su tutte le spese, previsto per tutti i Ministeri, senza alcuna valutazione degli effetti e senza alcun sforzo di operare su realtà diverse con metro specifico (tutti uguali, i grandi e i piccoli, realtà molto diversificate).

Dal punto di vista finanziario i Parchi sono già allo stremo e il taglio del 10%, che si somma agli analoghi ripetutamente fatti negli scorsi anni, porta gli Enti Parco sotto il livello della sopravvivenza e soprattutto colpisce anche gli Enti che negli anni hanno adottato misure di risparmio. L’eventuale taglio del 50% poi non consentirebbe neanche di ottemperare agli obblighi contrattuali in essere con il personale, per le sedi, per la sorveglianza, per la gestione dei mezzi. Insomma tutte le realtà economiche che ruotano intorno alle aree protette, le cooperative per l’educazione ambientale, per il turismo, per tutti gli altri servizi connessi alla conservazione della natura, nonché i posti di lavoro presso gli enti, subirebbero un gravissimo collasso. Pensiamo ad esempio alle decine di Parchi Naturali Regionali già ora con personale di sorveglianza insufficiente o addirittura completamente assente e ai riflessi sulle funzioni di tutela che il blocco delle assunzioni comporterebbe.

Ma quello che appare più grave è che mentre da una parte si sbandiera la necessità di far meglio funzionare l’Amministrazione pubblica, dall’altra si colpisce indifferenziatamente, proibendo la realizzazione di attività strategiche per la promozione del territorio. Non si capisce, infatti, come i parchi possano aiutare territori depressi o marginali a trovare una strada autonoma per lo sviluppo sostenibile, se non si possono organizzare iniziative, convegni, fare pubblicazioni o incontrare la gente nei paesi fuori dall’orario di ufficio.

Noi crediamo, invece, nel ruolo propulsivo delle aree protette, della gente dei parchi, crediamo anche che nella pubblica amministrazione ci sia tantissima gente che lavora ed opera per il bene comune, per uno stipendio che spesso non è in grado di garantire la stessa sopravvivenza di una famiglia. In questi quasi 20 anni dall’entrata in vigore della legge 394/91 i parchi sono stati forti attrattori di risorse comunitarie e anche private verso territori dimenticati, e sono, guarda caso, tra le poche realtà italiane dove il countdown 2010 per l'arresto della perdita di biodiversità non è fallito.

Le richieste delle associazioni:

- Chiediamo che il taglio del 50% non vada a interessare i parchi e le altre aree protette altrimenti non ci saranno nemmeno i fondi per pagare gli stipendi e le attività di conservazione delle specie e degli habitat, e che venga data soprattutto alle Aree Marine, maggiore certezza rispetto ai trasferimenti

- Chiediamo con forza che i limiti imposti alle pubbliche amministrazioni, i tagli generalizzati ai Ministeri, le riduzioni dei personale, non si applichino agli Enti Parco, che già hanno contribuito negli anni con pesantissimi tagli, o che almeno si applichino solo alle risorse finanziarie trasferite dallo Stato, altrimenti verrebbe meno qualunque stimolo anche all’autofinanziamento di questi piccoli enti che gestiscono i gioielli naturali del Paese.

- Chiediamo che nell’Anno internazionale della biodiversità, ogni attività scientifica per la tutela di fauna, flora e habitat resti esclusa dal “blocco” degli studi e delle consulenze, poiché non è possibile attivare alcuna ricerca scientifica seria senza uno studio, né attivare partnership internazionali di spessore senza missioni all’estero, oppure limitare ogni attività formativa all’esclusiva della Scuola Superiore per la Pubblica Amministrazione. Non solo, ma è fondamentale che siano assegnate ai Parchi risorse mirate a indagini e monitoraggio della biodiversità, per evitare che la Strategia Nazionale rimanga senza attuazione

Del resto notiamo la differenza tra un Paese europeo e l’altro. Mentre la “ricca” Germania taglia le spese militari per far fronte alla crisi, la “non ricca” Italia taglia i soldi ai Parchi…

HANNO ADERITO: WWF, Legambiente, Unione per i parchi e la natura d’Italia, Marevivo, CTS, Aidap associazione italiana direttori e funzionari aree protette, 394 associazione nazionale dipendenti aree protette, AIGAP associazione italiana guardaparco, Istituto Pangea onlus, LIPU, Italia Nostra, FAI.

Fonte: Terranauta

sabato 12 giugno 2010

“Miracolo” L’Aquila: nuove case? Sono già vecchie. Dossier del Comune: “Tutto da rifare”

Infiltrazioni, ruggine, lavori a metà, garage allagati, ringhiere montate al contrario. Questa la situazione degli 85 edifici antisismici consegnati agli sfollati dell’Aquila secondo un dossier del Comune pubblicato da Repubblica. «Il Progetto C.a.s.e. (Complessi antisismici ecocompatibili) doveva essere un “miracolo”, il miracolo è di quelli che cominciano a fare acqua (per altro, non per modo di dire). E a documentarlo, a neppure novanta giorni dalla definitiva consegna agli sfollati degli 85 edifici antisismici costati alle casse del Paese 803 milioni di euro, sarebbe in fondo sufficiente questo epitaffio: “Si rendono evidenti segni di deterioramento degli edifici inaccettabili”».

Secondo il quotidiano sono gli stessi tecnici del Comune dell’Aquila a mettere nero su bianco, in una relazione di 60 pagina completa di foto, le falle degli edifici «a conclusione di due mesi di certosini sopralluoghi in ogni angolo di quelle costruzioni. Piastra dopo piastra, ballatoio dopo ballatoio, garage dopo garage. Ringhiera dopo ringhiera». Nella relazione infatti si legge: «Questo ufficio ha potuto riscontrare alcune criticità. E le problematiche più evidenti riguardano perdite nelle tubazioni dei garage”.

«Alcune ditte – proseguono gli ingegneri secondo il dossier pubblicato da Repubblica – per ovviare al problema, hanno escogitato soluzioni artigianali, costruendo contenitori in acciaio e tubazioni di scolo a vista, eludendo palesemente la riparazione della causa delle perdite”. Per farla breve, gli sfollati di devono arrangiare «con “il secchio”, comunque con pezze peggiori del buco».

Oltre agli edifici che fanno acqua da tutte le parti con seri problemi strutturali, mancano le più comuni norme sulla sicurezza, come «parapetti in ferro o legno con listelli orizzontali facilmente scavalcabili dai bambini». Paradosso dei paradossi sembra anche che, scrivono i tecnici: «In un caso, la struttura in cemento armato del vano ascensore palesa carenze nella qualità del calcestruzzo».

Qualche vizio di costruzione, secondo il dossier, può essere imputabile «alla velocità di esecuzione dei lavori», ma qui non si parla di «disfunzioni» bensì di «problematiche serie da risolvere». Il problema, evidenzia l’inchiesta di Repubblica, è che non si sa bene a chi spetta la patata bollente.

«Il 31 marzo scorso – si legge sul quotidiano – la gestione degli 85 edifici è passata proprio al Comune de L’Aquila. Gli ingegneri suggeriscono che siano le ditte appaltatrici a farsi carico di riparare ciò che si è rotto. E a consegnare finalmente e non a metà ciò che gli è stato pagato per intero». Intanto però il sindaco Massimo Cialente piange miseria facendo sapere al Governo che nelle casse «sono rimasti 122 milioni di euro. Una briciola di fronte ai 400 milioni necessari per la sola “assistenza agli sfollati, i puntellamenti, l’emergenza abitativa”». E a dire che si contano ancora circa 1000 famiglie senza casa.

venerdì 11 giugno 2010

Ora come allora

Il 10 giugno 1924 avveniva l’assassinio di Giacomo Matteotti, colpevole di aver denunciato alla Camera i loschi intrecci affaristici del regime Mussolini. Oggi, 10 giugno 2010, è stato approvato dal senato l’indecente decreto contro le intercettazioni.

E in precedenza si sono avute da parte di questa maggioranza la legalizzazione del falso in bilancio, la legalizzazione del conflitto d’interessi, la legalizzazione dell’evasione fiscale, la legalizzazione dello sfruttamento del mercato del lavoro, la legalizzazione della cementificazione indiscriminata del paese, la legalizzazione della costituzione illecita di capitali all’estero, la legalizzazione della censura sulla rete. Oltre a 19 (diciannove) leggi ad personam.

La Costituzione, sulla quale il capo del governo ha giurato (*), viene considerata dallo stesso come un inutile, infernale ostacolo alla sue mire.

Ora che è stata votata la legge bavaglio siamo curiosi di vedere le reazioni di coloro che, sopratutto a sinistra, vedevano nei post-fascisti finiani un baluardo delle libertà democratiche. Vogliamo ripetere le parole di George Orwell che abbiamo usato come “motto” di questo blog: “Nel momento dell’universale menzogna dire la verità diventa un atto rivoluzionario“.

Adesso siamo entrati nella fase in cui la disobbedienza civile, spesso invocata, si deve tramutare da concetto astratto a prassi consuetudinaria. Deve diventare uno strumento civile e non-violento per tutti coloro che si sentono ancora Cittadini e non sudditi. Deve diventare uno strumento assillante, asfissiante e destabilizzante per il neo-regime. Questo fino a quando le regole democratiche non saranno ripristinate nella loro pienezza e questa gente spazzata via dalla loro stessa cialtroneria istituzionale.

Fonte: Minitrue

(*) Questa la formula: “Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione”

giovedì 10 giugno 2010

Il Senato approva il ddl intercettazioni


Stamattina il Senato ha approvato il ddl intercettazioni. La mattinata comincia con la protesta di alcuni esponenti dell'Idv che dopo aver passato la notte in aula la occupano. Fuori, invece, cresce la mobilitazione del Popolo Viola. Il clima è rovente, non solo per il gran caldo. C'è contestazione dentro e fuori. In tarda mattinata il presidente Schifani prova a far alzare i senatori dell'Idv dai banchi del governo. Ma gli uomini di Di Pietro non si muovono. Inevitabile, allora, la loro espulsione dall'aula. Sono quasi le 12. Il dibattito può cominciare. Di Pietro e la Finocchiaro lanciano frecciate e accuse alla legge voluta dalla maggioranza. Il Pd non partecipa al voto ed esce dall'aula. L'abbandono scatena l'ira di Gasparri che accusa la sinistra di antidemocraticità. Poi si vota. Il Pd, l'Mpa e i sette senatori a vita non partecipano. Idv e radicali votano contro. Nel frattempo Di Pietro annuncia il referendum abrogativo e la Finocchiaro prevede l'intervento della Corte Costituzionale. Questo, in sintesi, quello che è successo stamane.

Questa legge non tutela la privacy dei soggetti ma i criminali, uccide la libertà di informazione e limità i mezzi a disposizione degli investigatori per individuare e punire i colpevoli. Una grande porcata.

mercoledì 9 giugno 2010

Nucleare, Ingv: lista dei siti italiani delle scorie pronta entro settembre


Entro settembre sarà pronta la mappa delle aree dove in futuro sarà possibile installare il “parco tecnologico nucleare” e cioè, in linguaggio corrente, dove sarà possibile depositare le scorie nucleari. A riferirlo in audizione in commissione Ambiente al Senato è stata Fedora Quattrocchi, responsabile dell’unità funzionale di geochimica dei fluidi, stoccaggio geologico e geotermia dell’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) oltre che membro della task-force riunita da Sogin per la scelta delle aree che ospiteranno le nuove centrali nucleari volute dal governo con il ritorno all’atomo.

“La Sogin – dice Quattrocchi – ha aperto il 14 aprile l’iter per iniziare le ricerche per la posizione dei parco tecnologico nucleare”. L’indicazione delle aree dovrebbe essere resa nota intorno al 23 settembre”.

martedì 8 giugno 2010

Farmaci sempre più diffusi fra i giovani

Non piu' solo fumo di sigaretta. Oggi i giovani si rifugiano anche nei farmaci: consuma infatti medicinali ansiolitici di vario tipo il 6% dei ragazzi che frequentano l'ultimo anno della scuola superiore. Di questi, ha iniziato a farlo prima dei 13 anni il 12,6%, mentre l'11%, addirittura, li assume quotidianamente. E' quanto rivela un'indagine organizzata dal dipartimento di Fisiopatologia medica della universita' Sapienza di Roma e dalla Societa' italiana di andrologia e medicina della sessualita' (Siams), svolta durante l'anno scolastico in occasione della campagna 'Amico Andrologo' nei licei e negli istituti tecnici di sei Regioni della penisola (Lazio, Veneto, Campania, Toscana, Marche, Puglia), presentata oggi a Roma nella sede del ministero della Salute.

Secondo i dati, dunque, i ragazzi maschi risultano oggi piu' attratti da ansiolitici e da sostanze stupefacenti che dal tabacco: ha fumato il 45% e fuma il 35% di loro (di questi il 75% quotidianamente, dichiarando 40 sigarette a settimana in media). La prima sigaretta l'ha accesa a 13 anni il 23% del campione, a 14 anni il 45% e a 15 il 68%. Il 46%, invece, ha provato almeno una volta sostanze stupefacenti. Nel 45% dei casi si tratta di marijuana: il primo spinello i ragazzi lo hanno acceso a 15 anni e oggi il 5,5% del campione ne fuma ogni giorno, il 14,5% settimanalmente; segue il popper con il 13,5% (a 16 anni la prima volta); la cocaina l'8% (a 17 anni il primo consumo), gli allucinogeni il 5% (dai 17 anni in su); l'ecstasy il 4% (dai 16 anni); Lsd e acidi il 3,4% (dai 17 anni); anfetamine 3% (dai 17 anni); eroina lo 0,9% (a 17 anni la prima volta). Il consumo di popper, cocaina, allucinogeni, ecstasy, Lsd, acidi, anfetamine ed eroina e' piu' occasionale, limitato a meno di una volta alla settimana. Il 23% ammette comunque di consumarle ancora. Confermata la 'passione' negativa per l'alcol: il 50% dei diciottenni assume in media sei bevande alcoliche al mese (birra, cocktails, ½ bottiglia di vino), concentrate nel week-end nei due terzi dei casi.

Fonte: Aduc

lunedì 7 giugno 2010

Archeologia e tecnologia laser. La civiltà Maya rivista dal cielo


Arlen e Diane Chase avevano impiegato venticinque anni per farsi largo nella vegetazione e realizzare una mappa, seppure dettagliata, di ventitré chilometri quadrati di Caracol, antica città maya nel territorio del Belize e nei secoli interamente ricoperta dalla giungla. Ma per finire l’opera ai due archeologi statunitensi sono invece bastate appena ventiquattro ore. Merito di un’intuizione che probabilmente farà scuola nell’archeologia. I Chase hanno infatti applicato un’apparecchiatura laser sviluppata dalla Nasa e chiamata LiDaR (Light Detection and Ranging) a un elicottero, e con questo hanno sorvolato circa duecento chilometri quadrati, che ora sappiamo costituire per intero il complesso archeologico. Dalla mappatura in tre dimensioni sono emersi un sistema stradale composto da decine di viali selciati, migliaia di nuove strutture, e appezzamenti agricoli a terrazze.

Le immagini erano state scattate durante la stagione secca, e in tutto le ore necessarie per realizzare fotografie che coprissero l’intero sito erano state ventiquattro; poi l’ulteriore rielaborazione e analisi era durata circa un mese. Il risultato è quello di una topografia praticamente completa e senza foresta pluviale: la carta dimostra tra gli altri l’integrazione dei gruppi residenziali e l’architettura monumentale, suggerendo anche il sistema di comunicazione e sussistenza dell’antica città, che nel settimo secolo si stima avesse una popolazione di oltre centomila abitanti. Così il Caracol Archaeological Project, che ha visto i coniugi lavorare assieme per un quarto di secolo, può dirsi prossimo al completamento.

L’utilizzo della tecnologia LiDaR per la prospezione aerea si deve a un biologo, John Weishampel, che prese a sfruttare le peculiarità del laser circa cinque anni fa per studiare foreste e vegetazioni. Il sensore, che scandaglia il terreno muovendosi da destra a sinistra come una sorta di scanner, telerileva la distanza di un oggetto o di una superficie utilizzando un impulso laser esattamente come il radar; solo che, a differenza di questo, al posto della luce utilizza onde radio determinando la distanza dell’oggetto attraverso la misurazione del tempo trascorso fra l’emissione dell’impulso e la ricezione del segnale retrodiffuso. Finora aveva avuto applicazioni in sismologia, geologia, e fisica dell’atmosfera; ma mai in archeologia. Quello dei Chase è il primo utilizzo del LiDaR per la scoperta di civiltà sepolte, al quale ha dato un impulso fondamentale lo stesso Weishampel. E visti i risultati, non sarà probabilmente l’ultimo.

Fonte: Terranews

domenica 6 giugno 2010

Rinnovabili minacciate dalla manovra finanziaria


“La manovra finanziaria, all’articolo 45, interviene sui certificati verdi, abolendo il ritiro da parte del GSE di quelli in eccesso. Un errore incredibile - commenta Edoardo Zanchini, responsabile energia di Legambiente - che rischia di colpire pesantemente lo sviluppo delle energie pulite nel nostro Paese e la credibilità delle scelte italiane rispetto alla prospettiva di diffusione delle rinnovabili, al 2020 obbligatoria per tutti i Paesi UE. Mentre non si hanno notizie del piano di sviluppo delle rinnovabili che il governo deve consegnare a Bruxelles entro il 30 giugno, il decreto cancella le certezze degli investitori”.

L’effetto del provvedimento che abolisce il ritiro da parte del GSE dei certificati verdi in eccesso sarebbe, infatti, di farne crollare il prezzo, limitando il ritorno degli investimenti già realizzati e di quelli programmati. “Con le nuove regole - spiega Zanchini - non ci sarebbe più alcun ritorno dell’investimento, con drammatici effetti in termini economici e occupazionali nell’unico settore che, in questi mesi, ha mostrato segnali positivi. È inoltre da sottolineare l’assurdità di questo provvedimento perché non avrebbe alcun effetto per le entrate dello Stato, visto che non sono finanziamenti pubblici ma un meccanismo di mercato che obbliga le aziende del settore energetico a produrre una quota minima da fonti rinnovabili e a muovere così i progetti da biomasse e biogas, eolici, geotermici, idroelettrici”.

Legambiente - che insieme alle associazioni e aziende delle rinnovabili tra cui Aper, Anev, Fiper, ha già lanciato un appello al governo affinché faccia marcia indietro - chiede al governo di spiegare il senso di questa assurda decisione, che sembra l'ennesima dimostrazione di come il rilancio del nucleare si porti dietro l'abbandono delle fonti rinnovabili.

“Le fonti energetiche pulite sono state lasciate in un ‘far west’ normativo - continua il responsabile energia di Legambiente - si attendono dal 2003 le Linee guida per i progetti da fonti rinnovabili, e non si hanno notizie né degli incentivi in conto energia per il solare fotovoltaico, né della detrazione del 55% per il solare termico. Gli obiettivi Ue sono nell’interesse di tutti e sono obbligatori: l’Italia deve raggiungere con le rinnovabili il 17% di produzione da fonti pulite rispetto ai consumi, e se questo obiettivo non verrà conseguito dovremo pagare multe e importare dall’estero. Il governo faccia marcia indietro sui certificati verdi e presenti finalmente il piano per una discussione pubblica prima di consegnarlo a Bruxelles”.

Fonte: Terranauta

sabato 5 giugno 2010

Inciviltà: immigrato regolare perde lavoro e Comune leghista nega residenza

Niente residenza perche' extracomunitario e troppo povero. A Palosco, in provincia di Bergamo, l'amministrazione comunale leghista ha negato la residenza a un cittadino pachistano di 28 anni, in base all'ordinanza del sindaco Massimo Pinetti secondo cui un immigrato extracomunitario, per poter far domanda di residenza, deve avere dichiarato un reddito di almeno 5.000 euro.

Mentre Ashraf Tahir, pachistano regolare, ha perso il lavoro e quindi non e' riuscito a raggiungere quella cifra. Non puo' quindi risiedere nella casa di Palosco che aveva preparato quando ancora aveva un lavoro, e ha dovuto chiedere ospitalita' a un amico.

Della vicenda si sta occupando la Fiom-Cgil, il cui segretario Mirco Rota giudica "illegittima" e "discriminatoria" l'ordinanza del sindaco, con il quale avra' un colloquio lunedi' prossimo. Rota si richiamera' alla legge 286/1998, in base alla quale un immigrato extracomunitario con regolare permesso di soggiorno non deve sottostare a vincoli di reddito per quanto riguarda le iscrizioni anagrafiche sul territorio italiano.

Fonte: Aduc

venerdì 4 giugno 2010

Belpietro e Libero ridicoli


Al giornale di Belpietro (che è bene ricordarlo, viene finanziato con i nostri soldini) il Popolo Viola non va proprio giù. A Firenze, come sapete, si sta svolgendo il presidio contro il bavaglio e secondo Libero sono presenti striscioni offensivi. Uno di questi che aleggia in Piazza Santa Maria Novella è il seguente: “Berlusconi is not my president”. Cioè, per Libero, affermare che “Berlusconi non è il mio presidente” è una grave offesa a Berlusconi. Ridicoli.

giovedì 3 giugno 2010

L'Aquila, ci fu mancato allarme!


Emergono particolari inquietanti e incredibili sul terremoto in Abruzzo. La Procura della Repubblica dell'Aquila ha notificato alcuni avvisi di garanzia relativi all'inchiesta sul mancato allarme per il terremoto. L'accusa rivolta ai membri della Commissione Grandi rischi è di omicidio colposo. Tra gli indagati ci sarebbero anche alcuni funzionari della Protezione Civile e dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.

In poche parole, molti di loro sapevano dei rischi ma non hanno detto niente. Non ho parole.

mercoledì 2 giugno 2010

E questa sarebbe la festa della Repubblica?


La parata militare del 2 giugno è uno schiaffo a 32.200 precari. Pensate che per organizzarla servono più o meno 10 milioni di euro. Alla faccia della crisi! Con gli stessi soldi spesi per organizzarla si potrebbe assicurare ai precari l'indennità di disoccupazione. Inoltre la festa della Repubblica andrebbe dedicata al lavoro, a chi lo perde e a chi è costretto a far fronte alla grande emergenza sociale causata dalla crisi, e non allo sfoggio dei carri armati e delle varie forze di difesa.

martedì 1 giugno 2010

Bergamo. Donna in stato vegetativo partorisce una bimba

È da quattro mesi in stato vegetativo la donna che ieri, agli Ospedali Riuniti di Bergamo, ha dato alla luce la piccola Gaia. La bambina è nata alla trentaquattresima settimana di gestazione, pesa circa due chili e sta bene. La mamma, una quarantenne che vive in provincia di Bergamo, è ricoverata nel reparto di Neurochirurgia dei Riuniti da fine gennaio, in seguito a un'improvvisa emorragia al cervello che le ha determinato uno stato di coma da cui non si é più ripresa.

I medici, d'accordo con il marito della donna, hanno deciso di non far nascere subito la bimba, ma di attendere il decorso della gravidanza monitorando di continuo le condizioni della donna e del feto. Purtroppo la mamma non ha dato segni di ripresa, mentre il feto si è sviluppato regolarmente. Alla fine della scorsa settimana i medici hanno deciso di far nascere la piccola Gaia, trasferendo la mamma in Ostetricia e Ginecologia, dove ieri mattina è stata sottoposta a taglio cesareo.

La bimba ora è in incubatrice, ma sta bene: "Sono situazioni che toccano le corde più intime delle nostre coscienze - ha detto il direttore generale dei Riuniti, Carlo Bonometti al quotidiano L'Eco di Bergamo, che oggi riporta la notizia - cui è impossibile restare indifferenti. Sono profondamente colpito dal dramma che sta vivendo questa famiglia, ma sono contento che i miei medici siano riusciti a far trionfare ancora una volta la vita".

Fonte: Dazebao